La giovane tennista ceca ha sconfitto in rimonta la russa Mirra Andreeva conquistando l’accesso al secondo turno di Wimbledon

LONDRA- In campo maschile il torneo è cominciato nel segno dei Grandi Vecchi, con il trentanovenne Stan Wawrinka e i quasi coetanei Gael Monfils (classe 1986) e Fabio Fognini (‘87) tutti vincitori al debutto, con l’azzurro capace di dominare in tre set il pompatissimo francese Van Assche, di ben diciassette anni più giovane. E ora sono attesi in campo altri due celebri trentasettenni, Nole Djokovic e Andy Murray, il corpo ricoperto di cicatrici, anche fresche, e la voglia di scrivere nuove pagine di storia su questi sacri campi.
Tra le donne invece si sono subito scontrate le due ragazzine terribili del circuito, le diciassettenni Mirra Andreeva, russa di Krasnojarsk, Siberia, e Brenda Fruhvirtova (più anziana di 27 giorni), da Praga. Due atlete dal gioco a specchio – colpi potenti da fondo campo e rovescio a due mani – entrambe con le stimmate delle campionesse predestinate ed entrambe con due sorelle più grandi di due anni, Erika e Linda, anche loro tenniste professioniste.

Mirra – da qualche mese affidata alle cure di Conchita Martinez – è già più avanti nel percorso, la recente semifinale del Roland Garros, dove è stata travolta da Paolini, l’ha lanciata al 23º posto della classifica e a Wimbledon, dove un anno fa aveva raggiunto gli ottavi partendo dalle qualificazioni, è stata per la prima volta inserita tra le teste di serie in uno Slam. Da parte sua Brenda, cresciuta presso l’accademia di Mouratoglou, dopo essere stata la più giovane, a 16 anni, a conquistare 10 titoli Itf, non aveva ancora ottenuto risultati eclatanti tra le grandi. Quest’anno in Australia e a Roma è arrivata al secondo turno partendo dalle qualificazioni, ed è attualmente all’88º posto della classifica.

La sfida tra le due regine annunciate – la prima a livello professionistico – si è conclusa invece con la sorprendente vittoria della ragazza praghese, al debutto assoluto su questi prati, sorprendente anche per il modo con cui è stata ottenuta. Per tre quarti d’ora Mirra ha infatti dominato il campo, con l’avversaria in chiara difficoltà, sia tecnica che fisica. Sul 6-1 3-0 per la russa, il medical timeout e un miracoloso ricostituente contro il raffreddore hanno clamorosamente rilanciato Fruhvirtova, che ha infilato otto giochi di fila ed ha chiuso la partita per 1-6 6-3 6-2, con le due avversarie che dopo una stretta di mano freddina assai si sono lasciate travolgere entrambe dalle lacrime, di gioia l’una e di rabbia l’altra. Ci saranno altre occasioni di rivincita, Brenda ne esce però con una iniezione di fiducia importante per la sua stagione – nel secondo turno è attesa da una delicata verifica contro Badosa – Mirra dovrà invece ripensare la sua capacità di gestire le partite più importanti e, chissà, proverà forse a consolarsi pensando all’impresa della sorella Erika, ripescata come lucky loser e capace di battere la statunitense Bektas. Ma probabilmente non basterà.