Il numero 1 evita una pesante sconfitta contro Mischa Zverev: la prestazione è stata così così, ma anziché lamentarsi dopo un errore (37 in tutto) ha sorriso per tutto il match e alla fine canticchiava tra un punto e l’altro. In semifinale trova Roberto Bautista Agut, ma avrà bisogno di un tennis (molto) migliore per battere un Murray in versione schiacciasassi.La nuova strategia è servita. Anziché arrabbiarsi e mostrare segni di nervosismo, Novak Djokovic ha accompagnato la (cattiva) prestazione contro Mischa Zverev con sorrisi e tranquillità. E così l’ha sfangata, imponendosi 3-6 7-6 6-3 in 141 minuti e conquistando la semifinale al Masters 1000 di Shanghai. “Mi sono tirato fuori da una buca – ha detto Nole – lui è stato migliore di me per buona parte del match. E’ stato avanti di un set e di un break, poi si è portato a un game dalla vittoria. Conoscevo il suo gioco, ma non lo affrontavo da tanti anni”. Con il suo serve and volley mancino, il fratello maggiore di Sasha (tornerà tra i top-100: gli ultimi fratelli a riuscirci erano stati Olivier e Cristophe Rochus) ha mandato in confusione Djokovic e lo ha brekkato due volte nel primo set. Il giochino ha funzionato fino al 6-3 2-0, poi il serbo ha saputo sfruttare le sue debolezze, specie quando ha trovato una banca di errori nel rovescio in slice. Vinto il tie-break del secondo, ha preso un break di vantaggio in avvio di terzo e lo ha conservato fino alla fine. Curiosamente, Mischa non batteva un top-10 proprio dal Masters 1000 di Shanghai (6 anni fa, contro Davydenko). Non ha completato l’exploit, però tornerà tra i top-100 per la prima volta dal 2011. In semifinale, Nole sfiderà Roberto Bautista Agut, più forte ma meno complesso dal punto di vista tattico. Lo ha battuto cinque volte su cinque, ma lo rispetta molto. “Ha un bel senso dell’anticipo e legge molto bene il gioco. E’ un tennista intelligente, non ti regala la vittoria”. Nole ha ammesso di aver giocato piuttosto male in avvio, pur dando i giusti meriti a Zverev, bravo a farlo uscire dalla sua zona di comfort.
Il problema di Djokovic è stato il gran numero di errori gratuiti: 37, tra cui 6 doppi falli. Una partita così così che però è stata colorata da un bell’atteggiamento. Anziché lamentarsi o guardare in cagnesco verso il suo clan, sorrideva dopo ogni errore e a un certo punto si è messo a cantare una canzoncina. E’ il frutto dei propositi espressi nelle scorse settimane: maggior equilibrio nella sua vita e meno pressione sul campo da tennis. Parte di tutto questo è proprio la calma durante i match, anche canticchiando, perché no? “E’ successo verso la fine della partita. Anziché le solite lamentele che di tanto in tanto mi capitano – e che spero siano acqua passata – ho provato ad andare oltre la vibrazione negativa e trasformarla in una melodia”. Il nuovo atteggiamento potrebbe bastare contro lo spagnolo, ma avrebbe bisogno di una grande performance nell’eventuale match-clou contro Andy Murray. Lo scozzese, infatti, ha demolito David Goffin con un doppio 6-2. Risultato che vale ancor di più tenendo conto dell’ottimo stato di forma del belga, ancora speranzoso di centrare il Masters. Lo scozzese ha vinto gli ultimi 16 set giocati ed è nel “loop” giusto: nonostante il risultato finale non fosse mai in discussione, ha lottato anche nei game apparentemente inutili, dove Goffin era avanti 40-0. Partirà strafavorito con Gilles Simon, che ha dovuto lottare fino al tie-break del terzo set per superare Jack Sock. Ok, il francese vanta una finale in questo torneo…ma per dargli chance contro questo Murray ci vuole un atto di fede. Ci ha perso 14 volte su 16…
ATP MASTERS 1000 SHANGHAI – Quarti di Finale
Novak Djokovic (SRB) b. Mischa Zverev (GER) 3-6 7-6 6-3
Roberto Bautista Agut (SPA) b. Jo Wilfried Tsonga (FRA)
Gilles Simon (FRA) b. Jack Sock (USA) 4-6 6-4 7-6
Andy Murray (GBR) b. David Goffin (BEL) 6-2 6-2
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