Si è svolta l'ennesima udienza del processo per la presunta frode sportiva a carico di Daniele Bracciali, Potito Starace e Roberto Goretti. Si discute sulla competenza territoriale: se il processo sul calcio è stato spostato nei vari tribunali ritenuti competenti, perché il tennis deve restare a Cremona?

Due mesi fa, dopo l'ultima udienza, avevamo titolato: “Un processo senza più riflettori”, parlando del procedimento a carico di Daniele Bracciali e Potito Starace. Oggi il concetto è ancora più forte: neanche la stampa locale, ad oggi, ha dato spazio alla nuova udienza di un processo che li vede accusati di “associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva” (sostanzialmente, l'aggiustamento dei risultati di alcune partite per ottenere guadagni illeciti tramite le scommesse). Oltre ai due giocatori, è in attesa di giudizio anche Roberto Goretti, ex DS del Perugia Calcio, mentre gli altri personaggi coinvolti (su tutti Manlio Bruni) hanno scelto la via del patteggiamento. Giovedì 27 aprile, presso il Tribunale di Cremona, si è svolta l'ennesima udienza di un processo che non ha più tra i protagonisti la figura-chiave del PM Roberto Di Martino. Di Martino è andato in pensione per sopraggiunti limiti di età ed è stato sostituito dalla giovane Carlotta Bernardini, 33 anni. L'udienza di giovedì scorso si è focalizzata sulle relazioni di Squadra Mobile e Polizia Postale, che hanno illustrato l'andamento dell'indagine sul tennis (che, non dimentichiamo, è nata come costola della maxi-inchiesta sul mondo del calcio). Non sono emersi particolari novità, se non l'assenza di prove certe sulla responsabilità degli atleti. Ci sono tanti indizi, ma a precisa richiesta degli avvocati della difesa, i poliziotti hanno parlato di “noi pensiamo che” e non di certezze assolute. E' interessante un punto relativo a uno dei telefonini intercettati, forse il famoso numero registrato come “Braccio 2” nella rubrica telefonica di Manlio Bruni. Sarebbe emerso che l'apparecchio è stato acceso all'estero in un momento in cui Daniele Bracciali si trovava in Italia. Un altro punto curioso è la mancata consegna del verbale di sequestro del materiale informatico sequestrato a Manlio Bruni: tale verbale non è mai stato trasmesso alle difese, nonostante ampie assicurazioni sulla sua esistenza. Anche in questa occasione, dunque, si è parlato soprattutto del rito e meno del merito, salvo la menzione (un po' curiosa, per la verità) della finale del Challenger di San Marino del 2008, quando Starace fu sconfitto da Filippo Volandri. In assenza di quote anomale o chissà quale riferimenti, non si è capito il senso della citazione.

IL CALCIO LASCIA CREMONA. E IL TENNIS?
Il punto più importante, semmai, ha riguardato la competenza territoriale: per la costola calcistica del processo, infatti, è stato stabilito di spostare i processi nei vari tribunali ritenuti competenti. Per intenderci, se qualcuno scommetteva da Bari, è competente il Tribunale di Bari e non quello di Cremona. Tale richiesta era stata effettuata anche per il tennis, ma era stata respinta. Apprendere la novità legata al calcio non ha fatto piacere alle difese e c'è stata qualche schermaglia processuale sull'argomento. Non è da escludere, dunque, che venga chiesto ancora una volta lo spostamento del processo. Dovessero ottenerlo, sarebbe un bel colpo per le difese: un ulteriore passo verso la prescrizione, scenario non così improbabile visti gli anni a cui si riferiscono i presunti illeciti (dal 2007 al 2011). Spetterà ai giudici dare una valutazione sulla faccenda, ma ad oggi colpisce l'assordante silenzio mediatico. Non ne parla più nessuno, come se la faccenda si sia ridotta a una banale bega amministrativa. E pensare che le trascrizioni di alcune intercettazioni, così come nomi e cognomi, furono urlate su tutte le prime pagine dei giornali nell'ottobre 2014, causando un enorme danno d'immagine ai protagonisti. Magari Bracciali, Starace e Gorietti saranno condannati, ma se dovesse arrivare un'assoluzione o una pena molto bassa (come peraltro è accaduto nella Giustizia Sportiva), i media generalisti daranno alla notizia la stessa visibilità dedicata quando uscirono le prime indiscrezioni? Nel frattempo, Daniele Bracciali porta avanti il sul Centro di Allenamento ad Arezzo e svolge attività nazionale: un paio di settimane fa ha vinto un torneo Open a Bibbiena, battendo nettamente in finale Matteo Trevisan, mentre Starace si dedica ad alcune clinic con i ragazzini ed è molto attivo nel padel. La prossima udienza è fissata a fine maggio: naturalmente, Tennis Italiano continuerà a seguire la faccenda fino alla sua conclusione.