ESCLUSIVO – A colloquio con l'aretino, nuovamente tirato in ballo dall'inchiesta BBC-BuzzFeed-Sole 24 Ore. Lo scoramento di chi ha scelto di riservare ogni energia per le sedi opportune. “Perché ormai ho capito come funziona con i giornali”. Però ci rivela che… 

“Ah, sono uscite cose nuove su di me?”

Inizia così, un po' a sorpresa, la chiacchierata con Daniele Bracciali. Dopo un anno e mezzo di indagini, interrogatori, sentenze, rinvii e controsentenze, l'aretino è sempre meno interessato a quello che dice buona parte della stampa sulla vicenda che riguarda lui e Potito Starace. Per questo non sapeva che l'accoppiata BBC – BuzzFeed aveva pubblicato la seconda parte della maxi-inchiesta che due mesi fa aveva messo a soqquadro il mondo del tennis. Stavolta si parla di “Italian Job”: con l'ausilio de “Il Sole 24 Ore”, i prestigiosi media anglofoni hanno realizzato un lavoro incentrato sull'Italia. L'inchiesta è basata quasi esclusivamente su cose già note, più alcune dichiarazioni di Roberto Di Martino, il PM di Cremona che contesta a sette persone (tra cui Bracciali e Starace) la violazione dei primi 3 commi dell'articolo 416 del Codice Penale. In due parole: associazione a delinquere, volta ad alterare i risultati per ottenere guadagni sicuri e illeciti. Ma se BBC ha dedicato un servizio sintetico (sia pure arricchito con un paio di video, uno con le dichiarazioni di Paola Cesaroni Luzzi), BuzzFeed ha addirittura pubblicato il documento di chiusura delle indagini: cinque pagine in cui Di Martino sintetizza le accuse al presunto clan, ribadendo una serie di informazioni più o meno già note. Buzz Feed ha reso noti i nomi di solo tre dei sette indagati: Manlio Bruni, Daniele Bracciali e Potito Gaetano Starace. Mentre sugli altri hanno oscurato tutto, di loro tre hanno addirittura lasciato in chiaro la residenza (la sentenza del Tribunale Federale di primo grado aveva lasciato “in chiaro” persino alcune utenze telefoniche ancora attive). Da parte sua, il Sole 24 Ore ha citato il match Fognini-Vagnozzi di Barcellona 2011, per il quale il famigerato “Braccio 2” (che Bracciali e i suoi difensori continuano a sostenere essere tutt'altra persona) avrebbe dato indicazioni bettistiche a Bruni. Insomma, dai e dai, il nome che viene fuori sempre è quello di Daniele Bracciali. Anche per questo, forse, “Braccio” ha scelto di dedicare le sue energie alle sedi opportune piuttosto che a ribattere alle notizie che escono sui vari media. Siamo stati noi, dunque, a riportargli cosa e come era uscito. Oltre a dirgli che, da un certo punto in poi, la nostra conversazione sarebbe stata registrata. “Qualche settimana fa era venuta ad Arezzo una giornalista di BBC – racconta – oltre che con mamma Luzzi aveva fatto due chiacchiere anche con me, anche se precisai che non le potevo dire più di tanto per ovvi motivi. Ricordo una cosa, però: sono andati anche a Cremona e sono rimasti colpiti dal racconto di Di Martino: secondo lui, il problema delle scommesse è ben più ampio rispetto alla sola realtà italiana, ma quelli della TIU sembravano interessati esclusivamente ai giocatori italiani”.

 

Il Sole 24 Ore parla di questi messaggi prima di Fognini-Vagnozzi…

Si, me l'hanno chiesto. E io rispondo la stessa cosa: il fatto era talmente irrilevante che chi di dovere non ha ritenuto nemmeno di interrogare Fognini. Quando sarà il momento, a Cremona chiamerò a testimoniare i vari giocatori che secondo l'accusa avrei contattato per aggiustare le partite. Dicono che ho chiamato questo e quest'altro, ma poi non li interrogano. Saremo noi a farli testimoniare, in modo che si possa dimostrare che non ho contattato proprio nessuno (in effetti, sul documento della Procura, in merito agli altri giocatori, si scrive “o il contatto non si è verificato, o comunque la proposta non è stata accettata, ndr). I giornali danno tutto per buono, tutto per scontato. All'inizio mi dava fastidio, ma ormai ho capito come funziona.

 

Per il famoso Starace-Brands a Monaco di Baviera 2009 si dice che i 15.000 euro per Starace siano stati consegnati a te. Inoltre, il Goretti dice che tu avresti chiesto la tua piccola parte: 2.000 euro.

(risata ironica, ndr). Questa è una dichiarazione di Bruni, peraltro modificata in più occasioni. Bruni ha cambiato spesso la sua versione dei fatti. Tra l'altro questa storia era emersa anche in dibattimento e io dissi: “Lui abita a Bologna, io ad Arezzo…per darmi i soldi dovevamo vederci a Lugano?”. Perdonatemi, ma queste sono put……Purtroppo, quando devi toglierti il fango di dosso provi a tirarlo addosso agli altri. E poi, scusate, a Lugano nel 2009 c'era anche Starace: perché doveva dare a me i soldi per lui? Purtroppo durante gli interrogatori ho scoperto cose non troppo belle. Ci sta che qualcuno provi a difendersi, ma poi deve provare quello che dice. Io potrei dire che tu hai molestato una bambina di 5 anni, ma se non ho prove? Se una cosa viene data per buona senza prove è un disastro.

 

In effetti, leggendo il documento del PM, i fatti vengono dati per reali, certi.

Lo so, è proprio così. L'intero rinvio a giudizio è scritto in questo modo. Ho dovuto ingoiare parecchio fango. Torniamo a Fognini: non l'hanno neanche interrogato. Ci fosse stato un minimo dubbio, la Procura di Cremona o quella della FIT lo avrebbero certamente convocato. Invece niente, né lui né Vagnozzi. Sono i primi a sapere che non c'è nulla. Se due persone si dicono di tutto in chat, non significa che quello che scrivono sia vero. Qualcuno ha scritto: “Adesso sai quanti soldi faremo, dobbiamo aprire un conto!”. I giornalisti leggono e, sulla base di questo, scrivono che ci sono stati dei bonifici.

 

(Bracciali allude a una chat del 7 settembre 2007, in cui un nome oscurato dai documenti – forse Goretti? – proponeva a Bruni di aprire un conto corrente a San Marino dove far confluire le vincite più sostanziose, ndr).

 

 

A proposito, Di Martino scrive che il 18 giugno 2009 Goretti riferiva a Bruni che gli avevi lasciato il tuo IBAN.

(altra risata ironica, ndr). Ho preso talmente tanti soldi che non mi hanno controllato nemmeno i conti correnti. Gli unici a chiedermi qualcosa sono stati quelli della TIU: volevano gli estratti conto del 2010, 2011 e 2012.

 

Immagino che tu non abbia nulla in contrario.

Ci mancherebbe altro. E poi, scusa, avrei messo in piedi tutto questo per 2.000 euro? Intendiamoci, ho grande rispetto per il denaro, ma non credo che si faccia un “lavoro” del genere per 2.000 euro. Una cifra del genere si ottiene facendo qualche lezione o giocando una partita in Bundesliga.

 

La mamma di Federico Luzzi ha raccontato che tu avresti rifiutato l'offerta di combinare una partita in un match al Roland Garros, su consiglio di tuo padre Giuliano. E l'avresti vinta. Però a Parigi non hai mai passato il primo turno in singolare….

Vedi, purtroppo anche persone a cui voglio bene dicono cose inesatte. Ho già riferito al PM quello che mi era successo: in più di un'occasione mi hanno chiamato in camera per farmi certe proposte e io ho sempre rifiutato. Una volta è successo addirittura a Casablanca, quando vinsi il torneo. Un'altra a Mosca.

 

Ma allora perché Paola Cesaroni ha detto Roland Garros?

Non so chi gliel'abbia detto e non so che partita possa essere. A Parigi non ho mai giocato un match da diretta TV. Diciamo che ha fatto un po' di confusione…ma ne sto sentendo di tutti i colori. Ormai va così. E' curioso che colossi giornalistici promettano grandi scoop e poi finiscano a parlare di queste cose.

 

Ti dà fastidio il fatto che nel documento diffuso da BuzzFeed quasi tutti i nomi siano oscurati a tutela della privacy, tranne il tuo e pochi altri?

Non è bello essere sempre tirati in ballo. Io ho giocato il mio ultimo match di singolare nel 2007, poi quattro anni di doppio ad alto livello: non mi pare che ci sia un solo match sospetto di doppio con me protagonista. E durante l'Australian Open hanno preso di mira addirittura un match di misto (questo, ndr). Ho giocato per 4 anni in coppia con Starace, possibile che Bruni non mi abbia mai chiesto niente? Ok, magari il doppio non è redditizio come il singolare, ma visto che a Melbourne hanno tirato in mezzo un misto immagino che si scommetta anche sui doppi. Certe cose dovrebbero far riflettere: se davvero ci fosse stato qualcosa mi avrebbero contestato 50 partite in quattro anni. Invece leggo che io sarei l'anello di congiunzione di chissà cosa…e poi chiedo 2.000 euro? Queste cose mi fanno ridere. Cercherò di difendermi nelle sedi opportune, quanto ai giornali…forse sarebbe meglio che non si limitassero solo a Bracciali e Starace.

 

Questa cosa dell'IBAN non ti è proprio andata giù. Il Sole 24 Ore scrive testualmente: " (per il match Starace-Brands a Monaco di Baviera), Bruni vinse circa 15.000 euro e, a suo dire, quella somma venne consegnata a Bracciali a Lugano, in occasione di un torneo al quale partecipava anche Starace. A detta di Goretti, lo stesso Bracciali avrebbe chiesto la sua, seppur piccola, parte: 2.000 euro. E per questo, come risulta dalle chat, ha inviato a Bruni l’Iban di Bracciali".
Ah, ok. Perfetto. Sai che faccio? Ti mando gli estratti conti e vediamo quanti soldi ho ricevuto. Quella è l'unica verifica possibile. Il discorso IBAN è emerso anche del dibattimento al Collegio di Garanzia del CONI. Peccato che se ne parli senza che nessuno mi abbia chiesto i conti! Ripeto, l'unica richiesta in questo senso è arrivata dalla TIU e io li ho accontentati subito. Mi accusano di una cosa e poi non controllano i conti correnti…di cosa stiamo parlando?

 

Non c'era più altro da chiedere. Abbiamo spento il registratore e la chiacchierata è andata avanti a microfoni spenti. Bracciali ha una voglia matta di spiegare, spiegarsi, ribattere punto su punto su quello che gli viene imputato. Ma ognuno deve fare il suo lavoro: per questo – lo ripetiamo – è inutile chiedergli dettagli ancora più precisi perché sarebbe inutile e irrispettoso verso i dibattimenti “veri”. I prossimi appuntamenti, cui parteciperà anche Potito Starace, sono in arrivo: il 22 marzo scatta il rifacimento del Processo d'Appello in FIT, mentre il 18 maggio ci sarà l'udienza preliminare a Cremona: dopodiché, il GUP deciderà se mandare gli imputati a processo oppure archiviare il tutto. La speranza è che le informazioni vengano diffuse nel modo più corretto possibile. Noi ci abbiamo sempre provato.