Qual era il curriculum dei mostri sacri del tennis a vent’anni, l’attuale età di Carlos Alcaraz? Abbiamo congelato per un attimo la storia e ricavato tanti sfiziosi head to head

Parafrasando Antonio Lubrano verrebbe da dire che la domanda sorge spontanea. Dove può arrivare, nella scalata verso l’Olimpo degli immortali, un campione con le caratteristiche tecniche, la forza e il temperamento di Carlos Alcaraz che a 20 anni e 4 mesi ha già in bacheca due titoli del Grande Slam (Us Open 2022 e Wimbledon 2023), quattro Masters 1000 (Miami e Madrid 2022, Indian Wells e Madrid 2022) e 36 settimane da numero 1 del mondo?

Prima Federer, poi Nadal e infine Djokovic, con i loro numeri inimmaginabili, hanno distorto la realtà moltiplicando per 3 o per 4 il limite affinché un giocatore possa essere ritenuto immortale. E’ il caso per i 6 Slam di Edberg e Becker, per i 7 di McEnroe e Wilander, per gli 8 di Connors, Lendl e Agassi. Lo scollinamento oltre soglia 20 Slam ha fatto sì che negli ultimi anni, con l’esplosione dei fenomeni nati negli anni 90, sia stato facile e anche superficiale auspicare per loro la conquista, come minimo, di almeno quattro o cinque titoli Slam. La realtà invece è ben diversa e lo dimostrano i palmares di Thiem, Medvedev, Zverev e Tsitsipas. I primi due si sono fermati alla conquista di un solo Slam, i secondi non hanno avuto ancora il piacere di stringere tra le mani un major.

Vediamo allora nel dettaglio cosa hanno fatto 10 tra i più grandi campioni dell’Era Open all’età che ha oggi Carlos Alcaraz. Borg e Wilander sono gli unici che avevano più Slam all’attivo, nessuno era mai arrivato a numero 1 del mondo e solo Nadal aveva più 1000 in cascina.

Roger Federer: appena due quarti di finale Slam (Roland Garros e Wimbledon 2001) con un solo squillo di tromba, ovvero l’ottavo di finale di Wimbledon in cui superò in cinque set Pete Sampras. Due anche i quarti di finale Masters 1000: Miami e Monte Carlo 2001. In classifica mondiale era ancora fuori dai top 10.

Rafael Nadal: come Alcaraz, Rafa aveva due titoli Slam (Roland Garros 2005 e 2006). Il maiorchino però aveva vinto molti più Masters 1000 (addirittura 6): Monte Carlo, Roma, Canadian Open e Madrid 2005, Monte Carlo e Roma 2006, ed era arrivato al secondo gradino del ranking mondiale.

Novak Djokovic: una finale Slam persa a Flushing Meadows 2007 contro Roger Federer. A livello Masters 1000 due titoli: Miami e Canadian Open 2007. In classifica mondiale era numero 3 del mondo alle spalle di quelli che sarebbero diventati i suoi irriducibili avversari.

Pete Sampras: una vittoria Slam, ottenuta a 19 anni e pochi giorni, allo Us Open del 1990 quando in finale, davanti agli occhi di Nick Bollettieri (coach di entrambi), superò Andre Agassi. Nei Masters 1000 solo due finali perdute, a Cincinnati e Parigi-Bercy 1991. In classifica mondiale aveva raggiunto al mas- simo la quinta posizione.

Bjorn Borg: insieme a Wilander, Borg è uno dei due ad aver fatto meglio di Alcaraz. Per lo svedese, a 20 anni e 4 mesi, già 3 successi Slam: Parigi 1974 e 1975, Wimbledon 1976 e la finale Slam persa a Forest Hills 1976. In classifica mondiale non era ancora arrivato al primo posto (al massimo n° 2 dietro Connors). La categoria Masters 1000 non esisteva, ma aveva già vinto a Roma nel 1974 e due volte il torneo estivo americano di Boston che faceva parte del circuito Grand Prix Super Series.

Ivan Lendl: il campione di Ostrava è stato il più lento dei big a mettersi in moto. A 20 anni e 4 mesi non aveva ancora mai raggiunto i quarti di finale Slam. In classifica mondiale era entrato nei top 10 proprio il giorno del compimento dei 20 anni e 4 mesi (il 7 luglio 1980 alla fine di Wimbledon). Nei tornei che poi sarebbero diventati i Masters 1000 vantava una semifinale all’Open del Canada del 1979 e una ad Amburgo del 1980.

Andre Agassi: alla soglia dell’età di Alcaraz, Agassi aveva all’attivo una finale Slam persa a Parigi, da favorito, contro Andres Gomez. La seconda, quella allo Us Open 1990, l’avrebbe persa a 20 anni, 4 mesi e pochi giorni. A livello Masters 1000 aveva vinto solo Miami ed era arrivato al massimo al numero 4 del mondo.

John McEnroe: per «The Genius» ancora nessuno Slam. Il primo l’avrebbe vinto a 20 anni e 6 mesi allo Us Open 1979. Era arrivato al massimo al numero 3 del mondo dietro Borg e Connors e a livello 1000 aveva vinto il titolo a Stoccolma e Wembley 1978 (Stoccolma divenne il primo Masters 1000 autunnale, Londra invece, per caratura del torneo, sarebbe stato considerato tale prima della nascita di Bercy).

Jimmy Connors: Jimbo ha vinto il suo primo Slam nel gennaio del 1974 e quindi all’età di Alcaraz non aveva fatto meglio dei quarti di finale di Wimbledon 1972. Nel gennaio del 1973 le classifiche Atp non esistevano ancora, ma si può ragionevolmente pensare che a quella data Jimbo fosse intorno alla ventesima posizione mondiale. Uno invece il trionfo nei 1000, Cincinnati 1972 che però all’epoca era un torneo con un montepremi molto basso.

Mats Wilander: anche Wilander, come Borg, è uno dei 2 ad aver fatto meglio di Alcaraz. A quell’età aveva vinto 3 Slam: Roland Garros 1982, Australian Open 1983 e 1984. Lo svedese era arrivato al massimo al numero 3 del mondo alle spalle di John McEnroe e Ivan Lendl. Ma a livello 1000 aveva ottenuto gli stessi risultati di Alcaraz: primo a Monte Carlo, Cincinnati e Stoccolma 1983 e Cincinnati 1984.