Il Dagens Nyhether premia l’ex tennista come migliore atleta svedese di sempre. “Ibra” se la prende e dice: “Avrei dovuto occupare le prime cinque posizioni”. Ma ha torto.
Di Riccardo Bisti – 24 dicembre 2014
Nel giorno in cui Premium Calcio ha trasmesso per l’ennesima volta la splendida puntata di “Legends” a lui dedicata, realizzata da Massimo Callegari, esplode la rabbia di Zlatan Ibrahimovic. Una rabbia che c'entra col tennis. Il campione del Paris Saint Germain è indemoniato con la stampa svedese per averlo collocato al secondo posto nella classifica dei più grandi sportivi svedesi di sempre. Davanti a lui, ovviamente, il grande Bjorn Borg. E' una bella battaglia: entrambi hanno vinto tantissimo, eppure hanno buchi importanti nel loro palmares. Borg si è aggiudicato 11 prove del Grande Slam, centrando l’impressionante record di cinque vittorie consecutive a Wimbledon (poi eguagliato da Roger Federer). Da parte sua, Ibrahimovic vince il campionato ininterrottamente dal 2003, ed eccezione del 2012 (quando non potè giocare la sfida scudetto Milan-Juventus per l’ennesima squalifica). 11 titoli nazionali negli ultimi 12 campionati: impressionante, specie se ricordiamo che lo ha fatto con sei squadre: Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan e PSG. Si è anche aggiudicato coppe e coppette varie, ma gli manca la più importante: l’agognata Champions League. Una maledizione simile a quella di Borg con lo Us Open, come vi abbiamo raccontato qualche settimana fa. Tuttavia, l’impatto di Borg sul tennis è stato più importante di quello di “Ibra” sul calcio. Il Dagens Nyhether ha radunato una giuria composta da appassionati e personalità sportive che hanno premiato questa tesi, mettendo Ibrahimovic in seconda posizione, peraltro davanti a una leggenda come Ingemar Stenmark (addirittura quinto!). “Vi ringrazio, ma finire secondo è come finire ultimo – ha detto un furioso Ibrahimovic – con tutto il rispetto per gli altri, in quella lista io avrei dovuto occupare i primi cinque posti”. Affermazione che non sorprende, visto il suo carattere rissoso e polemico, manifestato in più occasioni.
IL RE DI SVEZIA DA IBRA, NON VICEVERSA
Curiosamente, c’era stato un confronto a distanza tra i due circa 20 giorni fa, quando il Re di Svezia Carlo XVI Gustavo e la Regina Silvia si sono recati in Francia per una visita ufficiale. Ibrahimovic, irriverente come sempre, ha declinato l’invito alla celebrazione ufficiale presso l’Eliseo (cui ha preso parte la tennista franco-svedese Mathilde Johansson). Per evitare incidenti diplomatici, il presidente del PSG Nasser Al Khelaifi ha organizzato l’incontro direttamente al Parco dei Principi. Nell’occasione, Borg rilasciò dichiarazioni lusinghiere verso Ibrahimovic. “E’ certamente più famoso dell’IKEA, e molto più di quanto non lo fossi io a suo tempo. Ma forse potrei ancora batterlo sul campo da tennis. Mi piace molto, quando si fissa su un obiettivo fa di tutto per raggiungerlo. Io però ero molto più calmo, lo paragonerei a John McEnroe”. Ibrahimovic ha apprezzato le parole di Borg, ricambiando i complimenti, ma non si sente secondo a nessuno. D’altra parte, ovunque va, vuole e deve essere considerato il numero 1. Anche per questo, la sua esperienza al Barcellona è durata appena un anno. Aveva capito che Lionel Messi gli stava davanti nella scala gerarchica. “E a causa dei problemi di Pep Guardiola, il Barcellona ha fatto il peggior affare della sua storia”. Lo avevano acquistato per 70 milioni, lo hanno rivenduto a 20.
QUEL MANIFESTO DI BORG
Sul piano individuale, Ibrahimovic ha vinto per ben nove volte (di cui otto consecutive) il Guldbollen, una sorta di pallone d’oro svedese, oltre a una lunga serie di riconoscimenti. Tuttavia, ha sempre mancato il successo più grande: il Pallone d’oro e il FIFA World Player of the Year, che peraltro si sono fusi qualche anno fa. Ha sempre pagato il mancato successo nella Champions League e la contemporanea presenza di giocatori forti quanto lui, forse anche di più (anche se non sarà d’accordo): Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Al contrario, nei suoi anni d’oro, Borg è stato il più forte di tutti. Le sue sfide contro il primo McEnroe sono entrate nella storia dello sport, non solo del tennis. Tra l’altro, prima di mollare la nazionale, ha regalato la Coppa Davis alla Svezia (1975). Fare paragoni è crudele, perchè Ibra non ha mai avuto compagni all’altezza con la divisa gialloblu, ma di certo non ha mai fatto sfracelli. Per questo, tendiamo a dare ragione alla classifica svedese (in cui troviamo altri due tennisti: Mats Wilander 26esimo e Stefan Edberg 30esimo). E poi c’è un dettaglio che fa capire tante cose: appena atterrati ad Arlanda, aeroporto principale di Stoccolma, il turista è accolto da alcune immagini di svedesi famosi che danno il benvenuto nella loro terra. Il primo manifesto che si incontra è quello di Bjorn Borg. Di Zlatan non c’è ancora traccia. Qualcosa vorrà pur dire.
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