Le speranze al Bonfiglio per l’Italia rispondono al nome di Jacopo Vasamì, unico azzurro ad approdare agli ottavi di finale
L’Italia si aggrappa a Jacopo Vasamì, unico azzurro ad approdare agli ottavi di finale della 64ª edizione del Trofeo Bonfiglio, torneo riservato ai migliori Under 18 del mondo che si sfidano sui campi del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa per conquistare gli Internazionali d’Italia Juniores. Il 16enne, che da quattro anni fa base a Maiorca alla Rafa Nadal Academy, ha battuto lo statunitense Ian Mayew con il punteggio di 6-4 6-2. “Non sono abituato a giocare contro avversari che tirano così forte – ha raccontato dopo il match Vasamì – e sono capaci di toglierti il tempo. Mi ha messo molta pressione ma sono contento di come ho gestito la partita. La chiave è stata il mio rendimento al servizio ed essere stato aggressivo in risposta”. Giovedì, l’abruzzese è atteso da un match proibitivo contro la testa di serie n.1 del torneo, il norvegese Nicolai Budkov Kjaer: “Queste prime due vittorie – dice tuttavia l’azzurro – mi hanno dato molta fiducia e posso giocarmela con chiunque”. Niente da fare invece per Pierluigi Basile ma, nonostante il risultato netto (6-1 6-4), il 17enne pugliese ha tenuto testa al solido cipriota Andreas Timini, n.46 del ranking che ha saputo variare il gioco per spezzare il ritmo all’azzurro. Fuori, dopo l’exploit a sorpresa di ieri, anche Matteo Sciahbasi, sconfitto nettamente dal 16enne tedesco Max Schoenhaus per 6-2 6-0. Ed eliminato pure Daniele Rapagnetta contro la testa di serie n.6, l’americano Kaylan Bigun, che ha sconfitto l’allievo del Piatti Tennis Center di Bordighera per 6-2 6-2.
Nella terza giornata dei tabelloni principali era in programma un concentrato di 32 incontri (solo tenendo conto dei due tabelloni di singolare) spalmati su dieci campi in terra rossa dello storico club milanese. Con il sole e una temperatura gradevole, in tanti hanno voluto assistere al match clou di giornata, quello tra la terza giocatrice al mondo, Emerson Jones, e l’allieva di Francesca Schiavone, Lilli Tagger, seguita a Milano anche dal manager e amico di Jannik Sinner, Alex Vittur. L’ha spuntata la 15enne finalista dell’ultima edizione degli Australian Open e testa di serie n.1 al Bonfiglio, che ha avuto ragione dell’austriaca per 6-4 6-0.
Dopo il match, Francesca Schiavone ha voluto ricordare i suoi trascorsi milanesi: “Che bello tornare in questo circolo, dove conservo bellissimi ricordi. Per sette anni, dal 1990, il Tc Milano è stato il mio club ma anche in seguito ho sempre mantenuto i contatti. Per me è come tornare a casa, e per di più in un luogo che è un punto di riferimento importante per il tennis italiano”. La prima giocatrice azzurra a vincere un torneo del Grande Slam (Roland Garros 2010) e milanese di nascita ha giocato il Trofeo Bonfiglio in quattro occasioni. Vi prese parte per la prima volta nel 1995 e fino al 1998, anno della sua ultima partecipazione, ormai quasi 18enne, quando uscì al 3° turno: “Il Bonfiglio è il primo step per passare da junior a pro. È un ottimo termometro, capisci che possibilità hai di progredire e su cosa devi lavorare, e anche quanto tempo hai davanti per raggiungere i primi risultati a livello mondiale”. Francesca ha anche parlato di Lilli Tagger: “Essere giocatori è molto più faticoso che fare il coach. Che bello però conoscere cose nuove, mettersi a disposizione di un’atleta e cercare di aiutarla a crescere. Lilli ha tante qualità, è molto giovane, è una ragazza educata e che ama questo sport, caratteristiche importanti per progredire”.