Nel torneo che lo lanciò nel 2007, ma poi non gli ha portato fortuna, Simone parte bene rifilando un doppio 6-2 a Baghdatis. Per tornare al terzo round in un ‘1000’ sfiderà Troicki, con cui ha un conto aperto da Sydney. Lorenzi battuto da Klizan.Simone Bolelli ha un rapporto particolare col Masters 1000 di Miami. Nel 2007, quando ancora navigava fuori dai primi 100 del mondo, a Key Biscayne lasciò il proprio biglietto da visita negli uffici del tennis che conta, con un terzo turno raggiunto dalle qualificazioni a spese di Monfils e Tursunov. Nel 2013, invece, dopo essere finalmente riuscito a tornare grande, si è procurato l’infortunio al polso che gli ha fatto perdere praticamente un anno, tanto da apparire come un punto di non ritorno. Tuttavia, dopo due anni l’azzurro è ancora qui, desideroso più che mai di scrivere un finale diverso. Le prime righe le ha buttate giù rifilando un doppio 6-2 a Marcos Baghdatis, in un match d’esordio che più facile non si poteva chiedere. Un’autentica passeggiata di 63 minuti contro un rivale irriconoscibile, ben lontano dai suoi picchi di rendimento. Ma d’altronde si sa. Da anni esistono due tipi di Baghdatis: quello che si ricorda di aver giocato una finale Slam e con l’aria da guascone disegna geometrie da campione, e quello che si trascina sul campo come fosse un ex giocatore in gara per fare presenza, risponde una volta su tre e non va d’accordo con sé stesso. Gli organizzatori si aspettavano il primo, e non a caso hanno programmato il match sul Centrale, ma per la gioia di Bolelli è sceso in campo il secondo, costretto a rincorrere sin dal primo game e fallosissimo per tutto l’incontro. Dodici mesi fa l’ex top ten cipriota vinse due belle partite con Giraldo e Kohlschreiber prima di cedere di misura a Tsonga, stavolta è stato dominato dall’azzurro, che l’ha messo al tappeto vincendo quasi il doppio dei suoi punti.
 
CONTRO TROICKI PER LA ‘VENDETTA’
Sotto gli occhi del coach Giancarlo Petrazzuolo e dell’agente Corrado Tschabuschnig, Simone ha chiuso i conti con due break per set, rispondendo sempre bene e chiudendo con un convincente 93% di punti vinti con la prima, a conferma delle brillanti statistiche al servizio di questo inizio di stagione. L’unica difficoltà per il bolognese è arrivata nel secondo game del secondo set, quando con un paio di errori di diritto si è trovato 15-40, ma ha fronteggiato alla grande entrambe le palle-break (e poi anche una terza ai vantaggi) respingendo al mittente gli attacchi di Baghdatis. Mancata quell’occasione il rivale ha perso anche l’ultima speranza, iniziando la sua marcia verso gli spogliatoi. Bene per Bolelli, bravo a non abbassare la guardia e giocare col suo solito ordine esemplare anche quando era chiaro a entrambi come sarebbe finita. Al secondo turno l’azzurro se la vedrà contro il serbo Viktor Troicki, in tribuna a seguire l’incontro con coach Jack Reader. L’occasione ideale, nel torneo ideale, per riscattare la sconfitta di inizio stagione nei quarti a Sydney, sin qui l’unica vera occasione mancata nel 2015 dell’azzurro. In quell'incontro andò avanti 5-4 e servizio al terzo set e pareva avere il match in pugno, poi si sciolse nel caldo dell’estate australiana. Chssà che le cose non possano cambiare e non possa ritrovare il terzo turno di un Masters 1000 a quasi sei anni dagli ottavi di Monte Carlo. E guardando un po’ più in là, per Simone dovrebbe esserci Nishikori. Un altro con cui ha un conto aperto dall’ultimo Wimbledon.

LORENZI NON CE LA FA
Niente big match per Paolo Lorenzi, che al secondo turno del Miami Open by Itau avrebbe affrontato il numero uno del mondo Novak Djokovic. In ‘pasto’ al serbo, fresco di vittoria a Indian Wells, ci andrà lo slovacco Martin Klizan, passato 6-3 6-4 contro il senese. Paolino, che in Florida si tolse una bella soddisfazione nel 2011 battendo l’ex numero tre del mondo Ivan Ljubicic, stavolta ha rimediato una sconfitta che ci può stare, ma brucia per l’esito del secondo set. Dopo aver ceduto un primo parziale in cui è sempre stato in svantaggio, l’azzurro era salito sul 4-2 nel secondo, prima di subire un parziale di quattro giochi a zero. Oltre a Bolelli, per l’Italia resta in gara Fabio Fognini, che dopo il bye del primo turno esordirà domani contro lo statunitense Jack Sock, avversario da prendere con le pinze. A causa di un infortunio all’anca ha iniziato il suo 2015 solo a Indian Wells, dove ha raggiunto gli ottavi con tre belle vittorie, prima di cedere a Federer. Un segnale di come abbia fretta di recuperare il tempo perduto. 

MASTERS 1000 MIAMI – Primo turno:
Simone Bolelli (ITA) b. Marcos Baghdatis (CYP) 6-2 6-2
Martin Klizan (SVK) b. Paolo Lorenzi (ITA) 6-3 6-4