INDIAN WELLS – Un break per set basta a Milos Raonic per fermare la corsa dell’azzurro, sconfitto 6-3 6-4 al secondo turno. Match perfetto del canadese, che lascia le briciole al servizio. Passa il turno Seppi: doppio 6-4 a Hanescu. Adesso trova Federer.Fosse stata una partita a carte, diremmo che Milos Raonic ha vinto la ‘bella’. Affrontava Simone Bolelli per la terza volta in appena 31 giorni, dopo la vittoria di Rotterdam e la sconfitta di Marsiglia, ed è tornato nuovamente a vincere. In Francia concesse qualcosa e l’azzurro lo punì, mentre all’esordio in un caldissimo Indian Wells Tennis Garden ha martellato col servizio sin dal primo punto, chiudendo 6-3 6-4 un match mai in discussione. Dopotutto, battere i top player negli ATP 250 è un conto, riuscirci fra Slam e Masters 1000 è molto più complicato. Cambiano approccio e motivazioni, foriere di quel pizzico di attenzione in più che può fare la differenza fra una sconfitta per 7-6 al terzo e una vittoria in appena 67 minuti. Quando Raonic gioca così c’è poco da fare. Se n’è accorto Bolelli, che non è mai riuscito a costruirsi una chance, arrivando solamente due volte a 30 sul servizio del canadese. Se proprio gli si vuole trovare una colpa, è quella di essersi distratto in un paio di game di servizio, spianando la strada all’avversario con qualche errore di troppo.
UN BREAK PER SET PUÒ BASTARE
L’unico modo per provare a battere un avversario che in due set lascia appena otto punti al servizio è portarlo al tie-break, e Simone non ci è riuscito, lasciandosi sorprendere sull’1-2 del primo set e sul 4-4 del secondo. Su entrambe le palle-break decisive, l'azzurro non ha trovato la prima di servizio e Raonic ha potuto prendere l’iniziativa, affondando il dritto vincente sulla prima e portando l’azzurro all’errore sulla seconda. Tuttavia, non sono queste le sconfitte che preoccupano. Affrontare un Raonic al top è un calvario: nei game di risposta non si gioca, quindi è difficile prendere ritmo, e giocare con ansia ogni turno di battuta è piuttosto frustrante. Adesso il canadese pesca Alexandr Dolgopolov, che lo batté dodici mesi fa nei quarti di finale. Per Bolelli, invece, il miglior risultato in un ‘1000’ deve ancora aspettare. Per il momento, l’ultimo terzo turno (di quattro) rimane quello del 2009 a Montecarlo, quando batte Soderling e Tipsarevic prima di arrendersi a Ivan Ljubicic, oggi in tribuna a osservare il suo allievo Raonic. Lo svedese e il croato hanno smesso, del serbo non c’è traccia dal 2013 (ma sta provando a rientrare), mentre Simone è ancora in pista, e la sensazione è che la miglior fase della sua carriera possa ancora arrivare.
SEPPI BATTE HANESCU E PRENOTA FEDERER
Con Bolelli e Fognini fuori dai giochi, l’unico azzurro ancora in gara a Indian Wells è Andreas Seppi. Mentre il bolognese si arrendeva alla strapotenza di Raonic sul nuovissimo Stadio 2, l’altoatesino ha fatto il Raonic contro il qualificato rumeno Victor Hanescu sul più modesto Campo 6, chiudendo 6-4 6-4 senza cedere il servizio. Curiosamente, Andreas ha trovato i due break negli stessi game costati cari a Bolelli, ma a parziali invertiti, prima di salvare sul 4-2 al secondo le uniche due chance concesse al rivale. Per il terzo anno consecutivo, Seppi è al terzo turno del torneo californiano, dove non si è mai spinto oltre. Ci proverà fra un paio di giorni, contro Roger Federer. Il tennista di Caldaro può dunque iniziare a pregustare un nuovo duello contro Roger, riassaporando le emozioni della sconfitta (l'unica del suo 2015) inflitta allo svizzero all'Australian Open. Attendersi un nuovo successo sarebbe un po’ troppo, ma la speranza, si sa, è l’ultima a morire. Alzi la mano chi avrebbe pensato di vederlo sognare un possibile bis.
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Secondo turno:
Milos Raonic (CAN) b. Simone Bolelli (ITA) 6-3 6-4
Andreas Seppi (ITA) b. Victor Hanescu (ROM) 6-4 6-4
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