Termina nei quarti di finale la corsa del bolognese all'ATP 250 di Bucarest. Simone disputa un match onesto contro Gael Monfils, ma si arrende 6-3 7-6. Per battere i migliori non basta giocar bene, serve qualcosa in più nei momenti importanti.Simone Bolelli ha un pregio importante: riesce quasi sempre a fare il suo, giocando un tennis pulito e ordinato. Ma per battere i migliori non basta giocare bene, ci vuole qualcosa in più, quello scatto nei momenti decisivi che va al di là delle qualità tecniche, ma fa la differenza fra vittoria e sconfitta. Una differenza che si è vista nel quarto di finale dell’ATP 250 di Bucarest contro Gael Monfils, passato 6-3 7-6 al termine di un match equilibrato, ma che Simone non è riuscito a girare a proprio favore. Arrivava con la giusta fiducia, dopo due vittorie convincenti contro Andrey Golubev e Andreas Haider-Maurer, per tornare finalmente in semifinale a livello ATP dopo oltre due anni. Ci ha provato affidandosi al suo schema preferito: buon servizio e forcing col diritto, più tante smorzate spesso letali per un Monfils sempre molto lontano dal campo, ma non è bastato. E anche se si è trovato di fronte un francese in formato Monte Carlo: pochi regali, tanta attenzione e la capacità di giocare al meglio quando la palla scotta, l'impressione è che avrebbe comunque potuto raccogliere di più. Invece, come già spesso avvenuto in passato a questi livelli, non è riuscito a vincere quel paio di quindici che potevano cambiare tutto. Monfils non ha fatto molto più di lui, semplicemente ha vinto tutti i punti che doveva vincere.
SIMONE MANCA SETTE PALLE-BREAK
Nel primo set il francese ha capitalizzato l’unica palla-break a sua disposizione, mentre Simone ne ha mancate tre per riagguantarlo subito nel quinto game, nel secondo ne ha cancellate quattro su quattro, tutte pericolosissime. Due sul 3-4 e altrettanti set-point, fra 4-5 e 5-6. Le ha giocate tutte bene, ma Bolelli gli ha dato una mano in almeno un paio di occasioni. Sul 3-4 ha sbagliato un brutto rovescio in back nel palleggio, e avrebbe potuto giocare meglio entrambi i set-point. Sul primo ha scelto giustamente di rischiare, ma l’ha fatto con la soluzione più difficile: un diritto inside-in terminato fuori di due dita, sul secondo ha attaccato bene col diritto, ma avrebbe forse potuto posizionarsi un po’ meglio a rete. Giunto al tie-break è subito andato sotto, ha recuperato due volte un mini-break di svantaggio, ma in entrambi i casi non ha avuto la forza di agguantare il rivale, rimandandolo avanti prima con uno smash in rete e poi con un diritto lungo nello scambio. Errori che con un top 15 particolarmente in palla significano partita persa. Con un gran dritto Monfils si è preso il match-point, con sesto ace dell’incontro ha chiuso i conti.
MATERIALE PER IL NUOVO COACH
Una sconfitta che lascia un po' di amaro in bocca, ma nel complesso ci può stare e non rovina il bel torneo dell’azzurro, al terzo quarto di finale della stagione. Un bel segnale di come l’improvvisa interruzione alla collaborazione con coach Giancarlo Petrazzuolo, comunicata solo il lunedì della scorsa settimana, non abbia lasciato particolari ferite. Nella trasferta a Bucarest, Simone si è portato dietro il preparatore atletico Carlo Ragalzi, uno degli artefici della sua rinascita, che sta continuando sulla stessa strada intrapresa all’inizio dell’anno. Eccetto la brutta sconfitta subìta a Monte Carlo contro Victor Estrella, l’azzurro ha battuto tutti gli avversari che doveva battere, così come però – Raonic a parte – ha perso di misura con tanti che gli stanno davanti in classifica, mostrando di potersela giocare ma mancando di mordente al momento di vincere la partita. Ora che si è (ri)stabilito intorno alla 50esima posizione, potrà concentrarsi e lavorare su questo aspetto. Presto scopriremo insieme a chi.
ATP 250 BUCAREST – Quarti di finale
Daniel Gimeno-Traver (ESP) b. Gilles Simon (FRA) 6-7 6-4 6-2
Jiri Vesely (CZE) b. Ivo Karlovic (CRO) 6-4 6-4
Guillermo Garcia-Lopez (ESP) b. Lukas Rosol (CZE) 6-4 7-6
Gael Monfils (FRA) b. Simone Bolelli (ITA) 6-3 7-6
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