COPPA DAVIS – Malgrado una prova altalenante, gli azzurri la spuntano in quattro set su Evgeny Donskoy e Konstantin Kravchuk, facendo la differenza nei pochi momenti importanti. Italia avanti 2-1 in Russia: domani Fognini sfida Gabashvili per chiudere.Fortunatamente per l’Italia è andata come doveva andare: seriva il 2-1 e il 2-1 è arrivato. C’è stata tanta tensione, tanta fatica e anche un pizzico di sofferenza, ma il doppio è comunque finito nelle tasche di Simone Bolelli e Fabio Fognini, a segno 7-5 2-6 7-6 7-6 sulla coppia russa Donskoy/Kravchuk. Come dice il punteggio, l’incontro si è deciso in pochi frangenti, nei quali è emersa la superiorità degli azzurri: più forti come singolaristi e pure come coppia. È vero che dalla semifinale al Roland Garros in avanti il loro rendimento uno a fianco dell'altro è calato parecchio, ma la differenza di spessore era troppa per lasciarsi sorprendere. Alla luce della gran prova di ieri, capitan Tarpishev avrebbe potuto provare a giocarsi anche in doppio la carta Gabashvili, invece ha deciso di affidarsi di nuovo alla coppia che aveva riaperto il match di luglio con la Spagna. Ma questa volta niente miracoli. Donskoy e Kravchuk hanno giocato un incontro più che dignitoso, servendo bene e approfittando dei momenti di buio degli azzurri, ma senza mai dare l’impressione di poter vincere. Nel bene o nel male, il match l’hanno fatto i ‘Chicchi’. Con un pizzico di attenzione in più avrebbero evitato di regalare il secondo set e chiuso il terzo prima del tie-break, invece si sono rilassati in un paio di frangenti, finendo per giocare troppo a sprazzi. Prima bene, poi meno, quindi così così. Il migliore in campo è stato Fognini, ma nessuno dei due è riuscito a fare la differenza, anche se col senno di poi importa fino a un certo punto.
UN PAIO DI CENTIMETRI SALVANO GLI AZZURRI
Quello che conta è aver mantenuto i nervi saldi nelle fasi finali, per evitare lo spauracchio quinto set. Sull’1-4 del quarto non era così lontano, sul 4-5 c’è mancato un solo punto, giusto quel paio di centimetri che avrebbero condotto fuori una volèe di Bolelli e rimesso tutto in discussione. Invece la palla si è stampata sulla linea di fondo, concedendo agli azzurri una chance che non si sono lasciati sfuggire. Hanno scacciato i cattivi pensieri e chiuso l’incontro con un tie-break esemplare, giocato con la massima attenzione. “È stata veramente dura – ha detto Bolelli – perché loro giocavano alla grande, mentre io e Fabio abbiamo avuto degli alti e bassi. Il match si è deciso su pochi punti, siamo stati bravi a mantenere la calma”. A fargli eco Fognini, ancora parecchio teso, a conferma del grande sforzo mentale compiuto per chiudere al quarto set. “Sapevamo che i tie-break sarebbero stati importanti, e Simone mi ha aiutato molto col servizio. Ora sono un tantino stanco, fisicamente e dal punto di vista nervoso, per la tensione del match. Ma abbiamo conquistato un punto importantissimo. Ora ne manca un altro, ma è ancora molto lunga”. Una frase pronunciata già in tante altre occasioni, ma che stavolta suona un po’ meno banale, forgiata dall’infelice esperienza di Astana. Anche a marzo in Kazakhstan gli azzurri passarono da 0-1 a 2-1 e si presentarono all’ultima giornata da favoriti, poi sappiamo come è andata a finire.
L'ULTIMO SFORZO DI FOGNINI
L’augurio è che stavolta la situazione cambi: una retrocessione, con due top 30 in squadra e dopo la semifinale del 2014, sarebbe un tantino ingenerosa. “Sono molto contento della vittoria – ha detto capitan Barazzutti – perché ci avvicina al traguardo. I ragazzi sono stati bravissimi, dimostrandosi di nuovo una coppia forte che quando gioca per la nazionale lotta e vince. Durante questo match abbiamo sofferto parecchio, c’è stato un passaggio a vuoto nel secondo set e poi di nuovo nel quarto, ma Fabio e Simone sono stati bravi a reagire alla situazione difficile. Siamo una bella squadra e un bel gruppo. Sentiamo tutti la competizione, ci piace soffrire e gioire tutti insieme”. Almeno per quest’anno le sofferenze sembrano alle spalle, ma guai ad abbassare la guardia. Domani il primo ‘match-point’ sarà affidato a Fabio Fognini: sfiderà Gabashvili e la sua varietà di soluzioni è la chiave per batterlo, proprio quella mancata venerdì a Bolelli. Ma c'è l'incognita legata alle sue condizioni. In ogni intervista rilasciata a Irkutsk ha ripetuto di essere stanco e c’è da capirlo. Per lui è stato un periodo molto impegnativo: prima gli ottavi a New York con la grande vittoria su Nadal, poi un tornado di emozioni per il successo della Pennetta, quindi il viaggio in Siberia e due vittorie in due giorni. Ha già fatto tanto, ma non è ancora finita. Serve un ultimo sforzo, per evitare il singolare decisivo (Seppi ha recuperato, toccherebbe a lui sfidare Rublev) e regalarsi un altro week-end da trascinatore dell'Italdavis. Il suo ruolo preferito.
COPPA DAVIS 2015 – World Group Play-Off
RUSSIA-ITALIA 1-2
Teimuraz Gabashvili (RUS) b. Simone Bolelli (ITA) 7-6 6-1 6-3
Fabio Fognini (ITA) b. Andrey Rublev (RUS) 7-6 6-2 6-2
Bolelli/Fognini (ITA) b. Donskoy/Kravchuk (RUS) 7-5 2-6 7-6 7-6
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