UN PAIO DI CENTIMETRI SALVANO GLI AZZURRI
Quello che conta è aver mantenuto i nervi saldi nelle fasi finali, per evitare lo spauracchio quinto set. Sull’1-4 del quarto non era così lontano, sul 4-5 c’è mancato un solo punto, giusto quel paio di centimetri che avrebbero condotto fuori una volèe di Bolelli e rimesso tutto in discussione. Invece la palla si è stampata sulla linea di fondo, concedendo agli azzurri una chance che non si sono lasciati sfuggire. Hanno scacciato i cattivi pensieri e chiuso l’incontro con un tie-break esemplare, giocato con la massima attenzione. “È stata veramente dura – ha detto Bolelli – perché loro giocavano alla grande, mentre io e Fabio abbiamo avuto degli alti e bassi. Il match si è deciso su pochi punti, siamo stati bravi a mantenere la calma”. A fargli eco Fognini, ancora parecchio teso, a conferma del grande sforzo mentale compiuto per chiudere al quarto set. “Sapevamo che i tie-break sarebbero stati importanti, e Simone mi ha aiutato molto col servizio. Ora sono un tantino stanco, fisicamente e dal punto di vista nervoso, per la tensione del match. Ma abbiamo conquistato un punto importantissimo. Ora ne manca un altro, ma è ancora molto lunga”. Una frase pronunciata già in tante altre occasioni, ma che stavolta suona un po’ meno banale, forgiata dall’infelice esperienza di Astana. Anche a marzo in Kazakhstan gli azzurri passarono da 0-1 a 2-1 e si presentarono all’ultima giornata da favoriti, poi sappiamo come è andata a finire.
L'ULTIMO SFORZO DI FOGNINI
L’augurio è che stavolta la situazione cambi: una retrocessione, con due top 30 in squadra e dopo la semifinale del 2014, sarebbe un tantino ingenerosa. “Sono molto contento della vittoria – ha detto capitan Barazzutti – perché ci avvicina al traguardo. I ragazzi sono stati bravissimi, dimostrandosi di nuovo una coppia forte che quando gioca per la nazionale lotta e vince. Durante questo match abbiamo sofferto parecchio, c’è stato un passaggio a vuoto nel secondo set e poi di nuovo nel quarto, ma Fabio e Simone sono stati bravi a reagire alla situazione difficile. Siamo una bella squadra e un bel gruppo. Sentiamo tutti la competizione, ci piace soffrire e gioire tutti insieme”. Almeno per quest’anno le sofferenze sembrano alle spalle, ma guai ad abbassare la guardia. Domani il primo ‘match-point’ sarà affidato a Fabio Fognini: sfiderà Gabashvili e la sua varietà di soluzioni è la chiave per batterlo, proprio quella mancata venerdì a Bolelli. Ma c'è l'incognita legata alle sue condizioni. In ogni intervista rilasciata a Irkutsk ha ripetuto di essere stanco e c’è da capirlo. Per lui è stato un periodo molto impegnativo: prima gli ottavi a New York con la grande vittoria su Nadal, poi un tornado di emozioni per il successo della Pennetta, quindi il viaggio in Siberia e due vittorie in due giorni. Ha già fatto tanto, ma non è ancora finita. Serve un ultimo sforzo, per evitare il singolare decisivo (Seppi ha recuperato, toccherebbe a lui sfidare Rublev) e regalarsi un altro week-end da trascinatore dell'Italdavis. Il suo ruolo preferito.
COPPA DAVIS 2015 – World Group Play-Off
RUSSIA-ITALIA 1-2
Teimuraz Gabashvili (RUS) b. Simone Bolelli (ITA) 7-6 6-1 6-3
Fabio Fognini (ITA) b. Andrey Rublev (RUS) 7-6 6-2 6-2
Bolelli/Fognini (ITA) b. Donskoy/Kravchuk (RUS) 7-5 2-6 7-6 7-6
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