Finalmente il tabù è stato sfatato. Dopo 7 mesi e 14 dolorosissime sconfitte, torna a sorridere Simone Bolelli, schierato dal capitano azzurro al posto di Fabio Fognini. Certo trattasi di una vittoria dal valore poco più che simbolico. La sfida tra Italia e Bielorussia si era già decisa al termine del match di doppio vinto da Simone e Potito nella giornata di sabato.
La notizia del giorno è la presenza di Bury in panchina al posto Voltchkov, a conferma di come sia tutt’altro che rientrato, lo screzio tra il capitano e l’ex numero 1 juniores, Ignatik, regolarmente in campo. Un parziale di 12 punti a 4 regala a Simone il 3-0 iniziale. Dopo solo 16 minuti il bolognese si trova avanti 5-0, al termine di una striscia di 15 punti di fila. Il numero uno bielorusso recupera nel settimo game uno dei due break di svantaggio. Nel momento della verità, Bolelli mette 4 prime su 5 e chiude il 1° parziale con il punteggio di 63 in 31 minuti.
Nel secondo set, il bielorusso si è procurato 2 palle break (sul 3-2 in suo favore) che avrebbero potuto rivitalizzare un match senza storia. Cavatosi d’impaccio con grande autorità, Bolelli si è involato verso quella vittoria che mancava dallo scorso torneo di New Haven.
“Ho giocato una buona partita. Credo che questa vittoria mi possa dare maggiore fiducia per i prossimi tornei”. Adesso si riparte dal circuito challenger. “Giocherò a Rabat, Marrakech, Barletta e Napoli”.
Ad accompagnarlo in questo tour sul rosso sarà Filippo Volandri, che ha bagnato con una vittoria il suo ritorno in Davis. Filo ha faticato solo i primi 3 game contro Andrei Vasilevski, classe 1991, che qualcuno ricorderà battere il nostro Federico Gaio nell’ultima edizione juniores di Wimbledon. Gran servizio, rovescio alla Kafelnikov, il numero 905 del mondo si è fatto immediatamente riprendere sul 3-3, riuscendo comunque a trascinare Filo al tiebreak, vinto dal livornese 7-3. Davvero incomprensibile è parsa la scelta di Voltchkov di preferire, nella prima giornata, il catastrofico Bury a un giocatore decisamente molto più competitivo.
Nel secondo parziale, il punteggio segue l’ordine dei servizi fino al 4-3. Due passanti di fila regalano al livornese il break che fa da prologo alla sua settima vittoria in Davis, 4 anni dopo l’ultima conquistata in Spagna contro Robredo.
Tutto troppo facile. Per l’Italia si tratta il 40esimo “5-0” della sua storia. Speriamo che sia di buon auspicio per la prossima trasferta in Olanda. Il team orange ha giocato le ultime 12 sfide casalinghe al coperto, 9 volte sul veloce e 3 sulla terra. Non ha mai ospitato un “tie” sull’erba, malgrado sia una delle poche nazioni a organizzare un torneo sul verde, in quel di s’Hertogenbosch. Non vorranno iniziare proprio con noi?
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