dal nostro inviato Enzo Anderloni
Wimbledon – Gocce di pioggia su di noi, più o meno all'ora del the. Gocce benedette che possono rifrescare le idee di Francesca Schiavone e, speriamo, raffreddare la carica aggressiva di Tamira Paszek (Aut) che è in vantaggio 3-2 al terzo set sull'azzurra. Di buon auspicio c'è il controbreak appena riuscito alla nostra n. 7 del mondo, un attimo prima dello scroscio.
La pausa ci permette di aggiornare sulla sorte degli altri due italiani impegnati oggi, più o meno in contemporanea con la n. 1. E purtroppo non c'è molto da dire. Roberta Vinci, secondo incontro sul Campo 18, ha dovuto incassare un doppio 6-3 dalla ceka Petra Kvitova, semifinalista lo scorso anno, attuale n.8 del mondo, una delle grandi emergenti stagionali. Mancina, aggressiva non ha dato spazio all'italiana: non ci stupiremmo di vederla protagonista in finale.
Un impatto simile ha avuto, sul Campo 14, anche Simone Bolelli con Richard Gasquet, allenato attualmente da Riccardo Piatti, che è stato coach dello stesso Bolelli fino allo scorso settembre. Il bolognese, ora seguito da Renzo Furlan (a sua volta allenato da Piatti quando era giocatore), sta risalendo dopo un periodo difficile. Lo avevamo visto volitivo ed efficace contro lo svizzero Wawrinka nel turno precedente.
Gasquet però è di altra levatura e la palla di Bolelli, che contro l'elvetico risultava pesante e incisiva, sulla racchetta del francese pareva di gommapiuma. Il n. 13 del mondo trattava con disinvoltura i primi 4 o 5 colpi e poi trovava l'accelerazione o l'angolo più utile. Il punteggio, 6-3 6-2 6-4 esprime piuttosto bene l'andamento di un match in cui Simone non ha sfigurato "esteticamente" ma nella sostanza non è mai riuscito ad agganciare il rivale.
Ora si aspetta che si tolgano i teloni, sperando in Francesca..
P.S. Flavia Pennetta affronterà domani la francese Marion Bartoli che ha dovuto annullare un match point alla spagnola Lourdes Dominguez Lino, nel secondo set. Clamorosa occasione sprecata dalla piccola iberica: si è trovata sulla racchetta, in quel punto determinante, un comodo passante che, tremebonda, ha spedito "in bocca " alla francese che pareva ormai alla frutta. Volée vincente e match che inverte la rotta. Ma così è il tennis: non perdona.