La delusione della coppia azzurra dopo la sconfitta subita nell’ultimo atto degli Australian Open

Foto Ray Giubilo

È ancora una volta rimandato per Andrea Vavassori e Simone Bolelli l’appuntamento con il loro primo titolo Slam. Alla terza finale Major della carriera, la coppia azzurra si è arresa nell’ultimo atto degli Australian Open al finlandese Harri Heliovaara e al britannico Henry Patten con il punteggio di 6-7(16) 7-6(5) 6-3.

È stata una gara dal livello decisamente alto – le parole di Vavassori in conferenza stampa -. Penso che entrambe le coppie avrebbero meritato di vincere. E a volte, in uno sport come il nostro, bisogna solo accettare il risultato“. Ho già parlato prima della partita anche con l’organizzazione. L’anno scorso non avevamo il potere di dire nulla perché eravamo ancora indietro nel ranking. Alla fine parliamo di una finale, quella di doppio, che può essere molto bella anche per il pubblico. Soprattutto per loro. Dopo tre ore di match femminile credo che abbiamo iniziato molto tardi, ho dovuto fare l’antidoping alle tre del mattino, occuparmi della stampa, quindi penso che non sia giusto per i giocatori. Tuttavia, ho già detto che Craig è un organizzatore di tornei fantastico e che Melbourne è uno dei nostri tornei preferiti, quindi spero che l’anno prossimo possano cambiare un po’ le cose”.

Queste invece le dichiarazioni di Bolelli: Credo ci sia molta amarezza. Siamo andati molto vicini alla vittoria, dopo un primo set giocato bene. Sinceramente, in campo stavamo molto bene, eravamo belli carichi, abbiamo vinto un primo set pazzesco. Poi abbiamo avuto una piccola chance nel secondo game con una palla break, però, insomma, hanno giocato bene loro nei momenti chiave. Il doppio è così. Abbiamo disputato un ottimo match, tre ore di gara e ce l’abbiamo messa tutta. Volevamo vincere, non ci siamo riusciti e andremo a casa a orecchie basse. Però, ecco, dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno, stiamo giocando bene, quindi dimentichiamo questa partita velocemente e andiamo avanti…“.