COPPA DAVIS – Partenza in salita per l’Italia a Irkutsk. Teymuraz Gabashvili batte in tre set uno spento Bolelli, portando in vantaggio i suoi. Un match, e una situazione, che ricorda particolarmente la sfida di marzo col Kazakhstan. E per i nostri non è una buona notizia.Dev’essere stata una vera sorpresa, per capitan Corrado Barazzutti, la presenza nella formazione russa di Teymuraz Gabashvili. Poco più di un mese fa, il cittì azzurro fa credeva avesse passaporto georgiano, e che quindi non potesse nemmeno essere convocato. Invece, non solo è presente a Irkutsk ed è sceso in campo come numero uno, ma il suo volto butterato potrebbe diventare molto difficile da dimenticare. Noto per qualche scelta fuori dalle righe, stavolta il capitano russo Shamil Tarpishev ha mandato in campo il suo miglior giocatore, e il russo di origini (quelle sì) georgiane l’ha ripagato con una splendida vittoria contro Simone Bolelli, al tappeto per 7-6 6-1 6-3. Facilissimo trovare somiglianze col match di primo turno contro il Kazakistan, quando il bolognese perse il match d’apertura contro Mikhail Kukushkin, con la stessa durata (2 ore e 22 minuti) e un punteggio praticamente identico, 7-6 6-1 6-2. Oggi come sei mesi fa, Simone ha perso un primo set delicato e poi non è riuscito a reagire, palesando qualche difficoltà sia a livello caratteriale che tattico. Sicuramente l’impegno non è arrivato nel momento ideale, al termine di un’estate travagliata, dopo un brutto Us Open e con la memoria negativa di Astana, ma da un giocatore come lui è comunque lecito attendersi qualcosa in più, specialmente con la maglia azzurra sulle spalle. Contro un rivale in trance agonistica, a nozze sui suoi colpi potenti, gli è mancata la forza per sporcare di più il gioco, per complicargli la vita. Doveva trovare un compromesso: ridurre la velocità per sbagliare meno ma comandare comunque gli scambi. Non ce l’ha fatta perché servizio e diritto hanno funzionato solo a intermittenza, e il rivale ha passeggiato fino alla fine, giocando esattamente il match che desiderava. Per tutto l’incontro, Gabashvili ha sbagliato meno e colpito più vincenti, senza voler strafare, aspettando sempre il momento propizio per far male, fino a prendersi a 30 anni la prima vittoria pesante in Coppa Davis. In precedenza aveva vinto solo un paio di incontri a punteggio acquisito, ma quest’anno sta giocando il suo miglior tennis (come dimostrato dal best ranking) e alla Bajkal Arena l’ha mostrato in mondovisione.
 
SIMONE TRADITO DAL DIRITTO NEL TIE-BREAK
E pensare che Bolelli era partito benissimo: subito centrato e immediatamente avanti di un break, ma per i tifosi italiani è stata solamente un’illusione. Il vantaggio è subito tornato indietro, Gabashvili è salito di livello iniziando a imporre il suo tennis e ha meritato il set di vantaggio. Avrebbe potuto prenderselo prima, quando con tre errori di diritto Simone gli ha concesso un set-point sul 6-5, ma l’ha fatto nel tie-break, approfittando di un’altra trance di regali dell’azzurro con il suo colpo migliore. Una situazione che ha tolto all'azzurro anche l’ultimo briciolo di fiducia ed è risultata cruciale nell’economia del match, poi scivolato via molto molto velocemente. L’ha raccontato anche l’allievo di Guillermo Canas nell’intervista post-match, occasione per confermare una lucidità invidiabile: se ci fosse un ranking ATP di intelligenza, un posto da top ten non glielo leverebbe nessuno. “Credo che la chiave del successo – ha detto il numero 58 del mondo – sia stata il primo set. Simone stava servendo in maniera incredibile, ma per il resto, da fondo campo, sentivo di giocare meglio. I colpi funzionavano, correvo tanto, andava tutto nel modo giusto. Sapevo che lui non avrebbe potuto servire così per tutto l’incontro (infatti nel secondo ha vinto appena il 25% di punti con la prima, ndr), quindi dopo il primo set ho preso fiducia. Ho provato a spingere di più, ad attaccare, e con un po’ di fortuna mi è andata bene. Sono veramente felice per il mio incontro, nessuno si aspettava che vincessi in tre set. Ma siamo solamente all’inizio della sfida”. Sul GreenSet verde e blu tocca ora a Fabio Fognini e Andrey Rublev, vero spauracchio del team russo. I suoi 17 anni possono diventare un’arma a doppio taglio. A Fognini il compito di maneggiarla dalla parte giusta, per evitare uno 0-2 che profumerebbe tanto di Serie B.
 
COPPA DAVIS 2015 – World Group Play-Off
RUSSIA-ITALIA 1-0
Teimuraz Gabashvili (RUS) b. Simone Bolelli (ITA) 7-6 6-1 6-3