da Londra Federico Mariani – foto Getty Images
E’ sulle spalle di Fabio Fognini e Simone Bolelli l’onere e l’onore di aprire le danze dell’edizione numero 46 delle Atp World Tour Finals. Gli azzurri, all’esordio assoluto tra le prime otto coppie del mondo, perdono sul filo contro la coppia australiano-britannica formata dal duo Peers-Murray (Jamie, ovviamente), accreditati della quinta testa di serie. 7-6 3-6 11-9 lo score in favore dei numero quattro del gruppo che omaggia nel nomen Ashe e Smith al termine di un’ora accompagnata da quaranta minuti di serrata lotta in cui gli azzurri hanno dimostrato di meritare un posto al tavolo dei grandissimi, mancando tuttavia nei momenti cruciali del match come freddamente attesta il mero punteggio.
Il primo set è un dominio pressoché totale dei servizi sulle risposte, basti pensare che nella fase centrale del parziale chi è alla battuta conquista ben 20 punti consecutivi. Gli azzurri soffrono relativamente solo in avvio ed in chiusura di set quando, sempre col ragazzo di Budrio al servizio, cancellano due palle break nel secondo game ed un setpoint sul 4-5. L’approdo al tie break è una naturale conseguenza di quanto visto e qui perdura la supremazia dei servizi fino al 5-5 quando Bolelli commette un sanguinoso doppio fallo, il primo della partita peraltro, che spedisce gli avversari al setpoint immediatamente concretizzato con Murray al servizio che inchioda lo score sul 7-5 finale.
La reazione azzurra si sostanzia nel primo break della partita, assestato in avvio di secondo set. Gli italiani volano 3-0 prima e 4-1 poi, salvo farsi riprendere fino al 4-3. E’ l’ottavo il gioco-chiave del set: gli azzurri risalgono dal 40-0 e conquistano la parità che gli vale la palla break. Jamie Murray, sulla palla più importante del set, commette un disastroso errore nei pressi della rete e spedisce gli italiani a servire per il set sul 5-3, occasione sfruttata appieno con Fognini alla battuta che ristabilisce la parità nel computo dei set e forza l’incontro al supertiebreak decisivo.
Qui, dopo un ravvicinato scambio di minibreak nel settimo ed ottavo punto, dal 6-6 comincia una girandola di minibreak che perdura fino all’8-8. Murray e Peers conquistano un primo matchpoint sul 9-8 ma l’australiano spedisce fuori la risposta. Al cambio campo gli azzurri sembrano in controllo del punto ma Fognini non chiude uno smash tutt’altro che impossibile favorendo un ulteriore minibreak, stavolta decisivo per l’11-9 finale.