Il bolognese ha provato in tutti i modi a evitare la chirurgia, ma i trattamenti con le cellule staminali al tendine non hanno funzionato. Lunedì andrà sotto i ferri per la terza volta in carriera: stagione finita. E ripartire di nuovo a 31 anni non sarà una passeggiata.

I continui forfait di Simone Bolelli nelle ultime settimane erano stati abbastanza chiari, e all’indomani del via di Wimbledon è arrivata la notizia che gli appassionati italiani speravano di non dover leggere. I trattamenti al tendine del ginocchio destro, infortunato all’ATP di Marrakech e poi sottoposto a delle costosissime infiltrazioni di cellule staminali (si parla di 15.000 euro l’una), non hanno sortito gli effetti sperati, così il bolognese sarà costretto a operarsi. La notizia era già nell’aria da un paio di mesi, ma Simone ha voluto provarle tutte per evitare di andare sotto i ferri per la terza volta, dopo due operazioni al polso. “La Spagna mi sta dando fiducia – ci aveva detto al Roland Garros – altri pareri medici sostenevano che l’operazione fosse inevitabile, mentre questo trattamento dovrebbe essere migliorativo. Mi sono dato tempo fino ad agosto-settembre. Se le cose miglioreranno, bene. Altrimenti mi opererò”. Evidentemente  ha capito che aspettare sarebbe stato solamente un’ulteriore perdita di tempo, così ha optato per accelerare i tempi. Il “time to say goodbye” postato sabato su Facebook (con tanto di foto) dal suo preparatore atletico Stefano Baraldo era stato un’anticipazione della pausa (da lì la separazione, dopo pochi mesi di lavoro insieme), e oggi intorno alle 13 è arrivato su Twitter l’annuncio della scelta di operarsi.



Simone si opererà lunedì prossimo (4 luglio), e lo stop lo obbligherà a stare fermo fine a fine stagione, proprio in un anno in cui – come ci aveva confessato a fine 2015 in un’intervista – riponeva particolari speranze. Ci aveva colpito una frase in particolare: d’ora in avanti il fisico sarà la chiave di tutto, se riuscirò a star bene potrò fare cose mai fatte prima“. Rileggendola sei mesi dopo, ha portato una sfortuna tremenda. Considerando che da inizio anno il “Bole” ha raccolto solo 85 punti, al rientro nel 2017 si troverà intorno alla posizione numero 450 del mondo. Significa dover ripartire (quasi) da zero un’altra volta: una sfida che l’azzurro ha già vinto un paio di volte in passato. Ma l’età avanza, e il prossimo ottobre gli anni saranno 31. La sua scelta di operarsi tocca da vicino anche l’Italia di Coppa Davis, che il mese prossimo a Pesaro non potrà contare sull’azzurro per il doppio con l’Argentina, forse il punto più importante dell’intero week-end. È vero che Seppi e Fognini possono essere una buona coppia, ma i “Chicchi” sono ben altra cosa. Non resta che sperare di rivederli insieme il più presto possibile.