A Sydney, il bolognese rimonta un set a Viktor Troicki e arriva a servire per il match sul 5-4 al terzo, ma si spegne nel momento più importante. Sfuma una grande occasione: in semifinale avrebbe trovato Gilles Muller.

Di Marco Caldara – 15 gennaio 2015

 
"It ain't over 'til it's over", “non è finita finché non è finita". Una celebre frase dell’ex campione di baseball ‘Yogi’ Berra, diventata pietra miliare dello sport tanto in voga negli States, ma che calza a pennello anche per raccontare il match odierno di Simone Bolelli, sconfitto per 6-3 3-6 7-5 dal serbo Viktor Troicki nei quarti di finale dell’Apia International di Sydney. Nella prima serata australiana, il bolognese era riuscito a girare a proprio favore un match nelle mani del rivale sino a metà del secondo set, ma è andato in debito d’ossigeno proprio quando pareva ormai fatta, uscendo dal campo con un’amara sconfitta da digerire. Col suo classico tennis frettoloso, Troicki è partito a razzo, volando subito 3-0 e strappando il primo set in soli 24 minuti, grazie a un rendimento incredibile con la prima di servizio. Pareva indemoniato, ma Simone è rimasto lì, con pazienza, incassando un ace dopo l’altro sino a trovare il momento giusto, arrivato a metà del secondo set. Un game che poteva costare il match all'azzurro, finito sotto 0-40 sul 3-3 ma bravo a salvarsi col servizio, ha creato i primi dubbi nella mente del serbo, vicino al break che avrebbe probabilmente chiuso i conti ma incapace di andarselo a prendere. Così, la fase potenzialmente decisiva a favore di Troicki ha fatto girare il set dalla parte di Simone, che ha preso fiducia e nel gioco seguente si è finalmente fatto notare in risposta. Ha disinnescato la prima di servizio dell'ex numero 12 ATP, guadagnando due palle-break per il 5-3, e ha concretizzato la seconda grazie a cinque diritti in progressione scaraventati nei piedi del 28enne di Belgrado. Set finito? Altroché. Il nono game è stato il più lungo dell’incontro, con ben 28 punti. Bolelli ha cancellato quattro palle-break, ma ha anche fallito la bellezza di sette set-point. Giocava alla perfezione nelle occasioni concesse al rivale e nella gran parte delle parità, aprendosi il campo sino ad affondare il winner, ma sui set-point sbagliava col diritto. Una, due, sette volte. Pareva una maledizione. In tanti avrebbero perso la pazienza, lui invece non ha fatto una piega. Ha tenuto i nervi saldi, e alla fine ne ha avuto ragione. Sull’ottavo set-point ha impostato lo scambio col rovescio, trovando un ottimo angolo costato l’errore all'avversario.
 
CHE OCCASIONE SFUMATA!
Nella frazione decisiva, Troicki ha ripreso a giocare sui ritmi del primo set, ma questa volta Bolelli non si è lasciato impressionare. L’ha seguito a ruota sino al 3-3, quando con una fulminante risposta vincente di diritto, seguita da un grossolano errore del serbo, si è preso il break. Sembrava finita, ma a Simone è mancato il killer instinct. Al servizio per il match sul 5-4 l'azzurro ha mostrato qualche pecca, finendo per concedere le prime due palle-break del set. Le ha salvate entrambe, e poi ne ha cancellate altre due ai vantaggi, ma non è mai riuscito a prendersi il match-point. Un punto incredibile, con una serie di diritti al fulmicotone a sfiancare la resistenza di Troicki, sembrava poter cambiare le cose, invece ha fatto da prologo a due quindici consecutivi del serbo: 5-5 e tutto da rifare. A quel punto Bolelli, stremato, si è guardato intorno con l’aria di chi non aveva più la forza per reagire, pagando a caro prezzo le numerose energie mentali lasciate per strada nelle fasi finali del secondo set. La sua faccia parlava chiaro, e l’impressione è stata confermata nel dodicesimo e ultimo gioco. L’azzurro è andato avanti 30-15 e poi 40-30, arrivando a un passo dal tie-break, ma un paio di gratuiti e un gran vincente del serbo l’han messo k.o. prima dell’ultimo round. Per Bolelli, sfuma nel peggiore dei modi una grandissima occasione: in semifinale si sarebbe trovato di fronte il lussemburghese Gilles Muller, passato con due tie-break su Bernard Tomic, e in un’eventuale finale uno fra Mikhail Kukushkin e Leonardo Mayer. Tutti nomi assolutamente alla sua portata, che non fanno altro che aumentare il rammarico. Una sconfitta con Troicki ci può stare, ma il modo in cui è arrivata va dimenticato al più presto. Fortunatamente c'è l’Australian Open alle porte. Quale occasione migliore per andare subito in cerca di riscatto?

ATP 250 SYDNEY – QUARTI DI FINALE
Mikhail Kukushkin (KAZ) b. Juan Martin Del Potro (ARG) 7-6 7-6
Leonardo Mayer (ARG) b. Julien Benneteau (FRA) 6-3 7-6
Gilles Muller (LUX) b. Bernard Tomic (AUS) 7-6 7-6
Viktor Troicki (SRB) b. Simone Bolelli (ITA) 6-3 3-6 7-5