Buon esordio per il bolognese, che si distrae nel secondo set ma regola Juan Monaco in quattro frazioni: 6-3 3-6 6-3 6-1. Simone torna al successo a Melbourne a sei anni dall'ultima volta, ma come premio trova Roger Federer.
Di Marco Caldara – 19 gennaio 2015
L’esame non era dei più semplici, ma il Simone Bolelli di questo inizio di stagione doveva vincere, e fortunatamente non ha tradito le attese. Dopo cinque anni senza successi, il tennista di Budrio è tornato a mettere la propria firma sul Plexicushion di Melbourne Park, sbarazzandosi dell’argentino Juan Monaco con il punteggio di 6-3 3-6 6-3 6-1 e completando così la bella giornata dei nostri portacolori, capaci di quattro vittorie in cinque incontri. Come ci si aspettava, il davisman azzurro ha mostrato da subito di poter comandare il match, ma un grande lottatore come Juan Monaco ha provato comunque a mettergli i bastoni fra le ruote. Spinto dai cori “Pico, Pico” intonati dai tifosi albicelesti, il sudamericano ha cercato di caricarsi per tutta la durata dell’incontro, mostrandosi pronto a far male anche nelle situazioni più difficili, ma il suo attuale livello di gioco sul cemento è apparso lontano anni luce da quello dell’azzurro. L’argentino le ha provate tutte, ma non gli è quasi mai andata bene. Cercava di fare il punto: sbagliava. Cercava di scambiare: Bolelli non glielo permetteva. Cercava di difendere: Bolelli lo sfondava. Inevitabile dunque la sconfitta, maturata in due ore e ventiquattro minuti.
BOLELLI SI DISTRAE, POI DILAGA
Eppure è stato proprio Monaco il primo ad andare avanti, trovando il break già nel primo gioco e passando poi a condurre per 3-1. Ma l’azzurro è subito entrato in partita. E così, mentre la palla di Monaco, carica di top spin, girava, girava e girava ma senza mai trovare profondità, il diritto di Simone spingeva l’argentino lontano dalla riga di fondo, obbligandolo a difendersi. Da 1-3 a 6-3, poi il black-out. Quando ha capito che l’esito dal match sarebbe dipeso solamente dal suo tennis, l’azzurro si è rilassato e ha iniziato a sbagliare molto (saranno 19 gli unforced solo nel secondo set), e l’argentino non ha perdonato, mostrando come non si arrivi mai fra i top ten per caso. Ha strappato il secondo parziale ed è volato avanti 2-1 (con break) nel terzo, iniziando a crederci per davvero, ma subito dopo è cambiato tutto. Bolelli si è accorto che il match gli sarebbe potuto sfuggire di mano, e di colpo si è risvegliato. Ha deciso che di perdere con questo Monaco non ne voleva sapere, così ha cercato di limitare gli errori, pur continuando a comandare il gioco. Soluzione vincente. Le ultime speranze dell’argentino se ne sono andate col calar del sole, e mentre dall’adiacente Campo 7 arrivavano le ripetute ovazioni dei tifosi serbi, indemoniati per la vittoria del loro beniamino Viktor Troicki contro il ceco Jiri Vesely, Monaco è pian piano crollato sotto i vincenti di Simone, raccogliendo solamente due degli ultimi tredici giochi dell'incontro.
ORA LA SFIDA CON FEDERER
Battendo l'argentino, Bolelli ha fornito l’ennesima prova convincente di questo inizio di stagione, mostrando come la brutta sconfitta rimediata da Viktor Troicki nei quarti a Sydney sia già stata digerita. Un bel segnale in vista del prossimo match, anche se dall’altra parte della rete ci sarà niente meno che Roger Federer, già affrontato in tre occasioni senza mai vincere un set. L’ultima lo scorso settembre a Ginevra, nel primo singolare della semifinale di Coppa Davis, quando Simone riuscì a impegnarlo in tutte e tre le frazioni, ma mancò sempre il guizzo in grado di cambiare le cose. Difficile attendersi molto di più, ma nelle ultime settimane l’azzurro ha mostrato segnali di crescita e sta esprimendo il miglior tennis della propria carriera. Motivi sufficienti per provare almeno a giocarsela, magari portando a casa un set. Con molti avversari sarebbe solamente una magra consolazione, mentre contro Federer, sulla Rod Laver Arena, può valere tantissimo.
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