Magari non avrà vinto spesso le partite importanti, ma di certo nel 2015 di Simone Bolelli non è mancata la continuità. Il rendimento era leggermente sceso nella seconda parte dell’estate, ma è tornato in alto con l’arrivo dell’autunno. L'azzurro l’ha dimostrato sul veloce indoor di San Pietroburgo, battendo Berdych, e l’ha confermato sul cemento all’aperto di Shenzhen, in Cina, dove ha raccolto il settimo quarto di finale dell’anno. Curiosamente, prima del 2015 ne aveva giocati sette in tutta la carriera. Nessun italiano ne ha giocati così tanti, anche se sin qui non è mai riuscito ad andare oltre, e l'ultima semifinale risale ancora a San Paolo 2013. A garantirgli un posto fra i migliori otto è stata una facile vittoria contro il dominicano Victor Estrella, che a Monte Carlo gli aveva inflitto forse la peggior sconfitta dell’anno. Stavolta invece niente scherzi, anche a causa dei problemi di schiena del rivale. Estrella ha chiamato un paio di volte il trainer, ma la situazione non è migliorata e ha preferito abbandonare il campo sul 6-0 4-0 in favore dell’azzurro, con appena dodici punti conquistati in 41 minuti. Per Bolelli, dunque, anche un pizzico di fortuna, che ripaga la saggia scelta di non fermarsi dopo la trasferta di Coppa Davis. Ai quarti, il tennista di Budrio se la vedrà probabilmente contro Tommy Robredo, atteso nella serata cinese dal giapponese Moriya. Per Simone un avversario difficile ma non impossibile, anche se avrà tanta voglia di prendersi quel titolo sfumato per un soffio nel 2014. Nella finale della prima edizione, lo spagnolo mancò cinque match-point contro Andy Murray, prima di arrendersi 5-7 7-6 6-1.  
Magari non avrà vinto spesso le partite importanti, ma di certo nel 2015 di Simone Bolelli non è mancata la continuità. Il rendimento era leggermente sceso nella seconda parte dell’estate, ma è tornato in alto con l’arrivo dell’autunno. L'azzurro l’ha dimostrato sul veloce indoor di San Pietroburgo, battendo Berdych, e l’ha confermato sul cemento all’aperto di Shenzhen, in Cina, dove ha raccolto il settimo quarto di finale dell’anno. Curiosamente, prima del 2015 ne aveva giocati sette in tutta la carriera. Nessun italiano ne ha giocati così tanti, anche se sin qui non è mai riuscito ad andare oltre, e l'ultima semifinale risale ancora a San Paolo 2013. A garantirgli un posto fra i migliori otto è stata una facile vittoria contro il dominicano Victor Estrella, che a Monte Carlo gli aveva inflitto forse la peggior sconfitta dell’anno. Stavolta invece niente scherzi, anche a causa dei problemi di schiena del rivale. Estrella ha chiamato un paio di volte il trainer, ma la situazione non è migliorata e ha preferito abbandonare il campo sul 6-0 4-0 in favore dell’azzurro, con appena dodici punti conquistati in 41 minuti. Per Bolelli, dunque, anche un pizzico di fortuna, che ripaga la saggia scelta di non fermarsi dopo la trasferta di Coppa Davis. Ai quarti, il tennista di Budrio se la vedrà probabilmente contro Tommy Robredo, atteso nella serata cinese dal giapponese Moriya. Per Simone un avversario difficile ma non impossibile, anche se avrà tanta voglia di prendersi quel titolo sfumato per un soffio nel 2014. Nella finale della prima edizione, lo spagnolo mancò cinque match-point contro Andy Murray, prima di arrendersi 5-7 7-6 6-1.