Violenta polemica tra Andrei Pavel e la federtennis rumena. I giocatori si schierano sul capitano licenziato e boicottano il match contro l’Olanda. La palestra negata a Crivoi.
Il nuovo capitano rumeno Ciprian Porumb a colloqui con Petru Alexandru Luncanu

Di Riccardo Bisti – 7 aprile 2012

Quello che sta accadendo in Romania ricorda il caso italiano del 2001
, quando (quasi) tutti i migliori giocatori si schierarono contro la neonata FIT di Binaghi. I tennisti chiedevano di essere interpellati nella scelta dei capitani di Davis e Fed Cup e di scegliere i rappresentanti dei giocatori in seno al Consiglio Federale. Ne venne fuori una piccola guerra, che finì con qualche squalifica e – sostanzialmente – un nulla di fatto. 11 anni dopo, sta succedendo qualcosa del genere in Romania. Il team di Coppa Davis è impegnato ad Amsterdam contro l’Olanda, ma non ci sono Victor Hanescu (n. 93 ATP), Adrian Ungur (98), Victor Crivoi (250) e Horia Tecau (n. 12 in doppio). Al loro posto ci sono i modestissimi Petru Alexandru Luncanu (n. 443 ATP), Andrei Daescu (n. 680), Darius Florin Bragusi (n. 942) e Florin Mergea (n. 1512). I singolaristi rumeni, ovviamente, hanno perso in tre set i loro match contro Thomas Schoorel e Robin Haase. La ragione dell’ammutinamento sta nella solidarietà dei giocatori verso l'ex capitano Andrei Pavel, licenziato in tronco dalla federazione. La Federtennis rumena (FRT), presieduta dall’ex giocatrice Ruxandra Dragomir, sostiene di aver licenziato Pavel a causa dei brutti risultati dell’anno scorso (1-4 contro l’Argentina e 0-5 contro la Repubblica Ceca). Al contrario, Pavel sostiene che la Federazione sia stata “sopraffatta con orgoglio” e che abbia l’arroganza di non consultare coach e giocatori. I tennisti sono tutti dalla parte di Pavel, ex top 20 ATP, ed hanno lasciato la nazionale in braghe di tela. Secondo la FRT, i tennisti stanno “forzando la mano” per far tornare Pavel. Al contrario, l’ex capitano accusa i vertici federali di stare facendo tabula rasa dei migliori giocatori rumeni. E’ un dato di fatto che la Romania si è presentata con un team modestissimo e che a settembre dovrà giocare uno spareggio per restare in Serie B. Il nuovo capitano Ciprian Porumb ha preferito non esprimersi, alimentando anche un pizzico di tensione durante la conferenza stampa pre-match. Porumb ha sottolineato come la Federtennis rumena abbia recentemente ricevuto un premio per il suo programma junior e per come sta sviluppando il tennis in Romania.
 
Hanescu e compagni hanno deciso di stare dalla parte di Pavel (uno che lasciò il Roland Garros per andare dalla moglie che stava partorendo: andò in auto in Germania, vide la nascita del figlio Marius, tornò a Parigi e perse contro Corretja l'unico quarto di finale Slam della carriera) e hanno boicottato il match di Amsterdam. La reazione della federtennis non si è fatta attendere: a tutti i “rivoluzionari” è stato negato l’accesso al “National Tennis Center” di Bucarest. Marius Copil è stato avvisato per posta elettronica, mentre Victor Crivoi ha vissuto il divieto in prima persona. Gli hanno negato l’accesso alle palestre, anche a pagamento. “Mi hanno negato l’accesso alla palestra del Centro Nazionale perché non faccio più parte del team di Coppa Davis – ha detto Crivoi – allora mi sono proposto di pagare regolarmente l’ingresso, ma mi hanno detto di fare una domanda per essere approvato dal Consiglio. L’ho fatto, ma mi hanno risposto che ho bisogno della raccomandazione di un allenatore federale”. Quello di Crivoi è uno sfogo pieno di rabbia. “Sono un tennista, non un uomo della strada. Non mi è mai capitato di veder negato l’accesso a un luogo di allenamento, soprattutto se paghi, sei nel tuo paese e chiedi di farlo in un luogo pubblico”. Forse dovrebbe farsi una chiacchierata con Simone Bolelli e Claudio Pistolesi, che ai tempi della squalifica FIT furono costretti a lasciare il Forum di Roma perché altrimenti il circolo avrebbe subito sanzioni disciplinari…