Primo atto penale nei confronti di Bob Hewitt, accusato di abusi sessuali da diverse ex allieve: dovrà comparire in un tribunale sudafricano il prossimo 16 agosto. E’ il primo passo verso la verità? 
Bob Hewitt con la ex compagna di misto Greer Stevens, che l'ha sempre difeso dalle accuse di abusi sessuali

Di Riccardo Bisti – 21 giugno 2013

 
Quello che sta succedendo in Sud Africa può essere un segnale di giustizia. Una giustizia che va oltre il mondo del tennis, ma sfocia nei (sacrosanti) diritti delle donne. Chissà, forse non è un caso che arrivi dopo le polemiche su Serena Williams e le sue dichiarazioni “naif” su una ragazza di 16 anni vittima di uno stupro in Ohio. Talmente ingenue che Serena ha dovuto scusarsi per evitare la figuraccia su scala mondiale. Bob Hewitt, ex grande giocatore degli anni 70, è stato convocato dalle autorità e dovrà presentarsi in tribunale il prossimo 16 agosto per rispondere delle accuse di stupro e abusi sessuali mosse ad alcune donne che sarebbero state sua vittime a partire dagli anni 70. La vicenda è esplosa un paio d’anni fa a seguito di un’approfondita inchiesta del Boston Globe, che raccolse le pietose testimonianze di alcune ex giocatrici. Lo scandalo ha costretto la Hall of Fame di Newport (in cui Hewitt era stato ammesso nel 1992) a sospenderlo a tempo indeterminato, peraltro dopo qualche sospetto di indolenza (si pensava che non volessero avviare alcuna indagine, e lo fecero solo dopo aver incassato un mucchio di critiche). Hewitt non è stato espulso perchè non c’è stata alcuna condanna penale, ma adesso si muove qualcosa. L'ex giocatore, 73 anni, si dovrà presentare presso la Boksburg Magistrate’s Court. Le autorità sudafricane non hanno reso noti i nomi delle accusatrici, ma alcune di loro si erano esposte due anni fa nell’inchiesta del Boston Globe. Tra loro, Twiggy Tolken e Suellen Sheehan, che sarebbero state abusate nella giurisdizione di Boksburg. “E’ giunto il momento che la giustizia faccia il suo corso – ha detto la Tolken, che oggi risiede in Nuova Zelanda – facciamola prevalere”. Hewitt avrebbe abusato sessualmente di molte ragazze tra le metà egli anni 70 e i primi anni 90. Molte di queste donne portano avanti una battaglia personale, ma anche…morale. “Un’eventuale condanna penale manderebbe un messaggio alle giovani vittime di abusi sessuali – racconta la Sheehan – che magari hanno paura di non essere ascoltate”.
 
L’udienza preliminare stabilirà se la vicenda finirà lì, oppure se il caso sarà rimandato all’Alta Corte per un processo vero e proprio. In realtà, Hewitt ha ricevuto un invito a comparire lo scorso 15 giugno e sarà informato delle accuse soltanto quando apparirà in aula. Ma è un segreto di pulcinella. Associated Press lo ha raggiunto telefonicamente (oggi Hewitt risiede ad Addo, nella costa meridionale del Sud Africa) e lui ha negato qualsiasi accusa: “Si, mi hanno convocato e andrò in tribunale, ma terrò il riserbo sul contenuto delle accuse. Posso solo dire di essere innocente e che queste insunuazioni hanno causato un mucchio di disagi alla mia famiglia”. L’ex giocatore ha aggiunto che ha intenzione di citare in giudizio i suoi accusatori. La prima grande accusatrice di Hewitt, la prima a metterci la faccia, è stata Heather Crowe Conner. La Conner ha detto di aver avuto rapporti sessuali con Hewitt quando aveva appena 15 anni. Quando il Boston Globe gli riferì le accuse, lui negò ma rilasciò alcune dichiarazioni al limite: “Preferirei dimenticare” oppure “Cosa l’ha spinta a parlarne ora?”. La Conner ha detto di essere stata abusata nel 1975, vicino ai campi da tennis della Masconomet Regional High School di Boston. La denuncia risale al 2010: il procuratore distrettuale le credette, ma disse che era impossibile procedere a causa del troppo tempo trascorso dopo i fatti, nonchè il fatto che Hewitt risiede fuori dagli Stati Uniti. Jetta Bernier, direttrice del “Massachussers Citizens for Children”, ha appoggiato la Conner e ha chiesto al legislatore statale di ridurre la possibilità di prescrizione per i casi di abusi sessuali. “Ci complimentiamo con il Sud Africa – ha detto – così facendo si invia un messaggio agli stupratori che credono di farla franca. Quando le vittime combattono per la verità, devono sapere che non ci sono soldi, status o reputazione istituzionale che possa difenderli”.
 
Tra le prove dei pubblici ministeri sudafricani, ci sarebbero alcune “lettere d’amore” scritte da Hewitt a Twiggy Tolken nel 1981, quando lei aveva 13 anni e lui 40. Negli ultimi mesi, Bob Hewitt si è dedicato a una serie di attività pubbliche per cercare di ripristinare la sua immagine. Oltre ad attaccare l’integrità delle presunte vittime, si è dipindo come una vittima. “La mia vita è cambiata in peggio da un giorno all’altro – ha detto a una rivista sudafricana – è stata un’esperienza traumatica”. Lo scorso dicembre, si è scagliato contro Suellen Sheehan, che l’avrebbe accusato di molestie sessuali per un periodo di 12 anni (tra i 9 e i 21 di età). “La verità è che io non ho nemmeno vissuto in Sud Africa fino al 1979 e comunque ho giocato fino al 1980. Lei è stata portata dal mio assistent coach nel 1981, quando aveva 12 anni. Non è vero, come dice lei, che la vidi in un torneo quando aveva nove anni. E’ impossibile”. Nella medesima dichiarazione, tuttavia, non c’è traccia di smentita sui contenuti delle accuse…da parte sua, la Sheehan ha accolto con indifferenza la notizia della citazione in tribunale. “Voglio ribadire soltanto una cosa – ha detto – un genitore non dovrebbe mai pensare che c’è un mostro attorno ai suoi figli. E i bambini non devono mai pensare che qualcuno non ti crede se qualcuno ti sta facendo qualcosa. Se il primo non ti crede, devi continuare a cercare qualcuno che ti dia ascolto”. Hewitt è stato un ottimo giocatore, soprattutto in doppio, dove ha conquistato ben 15 tornei del Grande Slam. Nel 1992, la Hall of Fame di Newport lo aveva introdotto nella galleria degli immortali, definendolo un “maestro” nella specialità del doppio, nonchè un giocatore “perennemente elegante”. Secondo le accusatrici, dietro quell’apparente eleganza, si nascondeva ben altro.

Sul numero di maggio di TennisBest Magazine abbiamo realizzato un'approfondita inchiesta sull'inquietante fenomeno degli abusi sessuali nel mondo del tennis. Ne sono emersi due anche in Italia. Abbiamo provato a raccogliere le testimonianze dei protagonisti, ma ci siamo trovati davanti a un muro di gomma, sia da parte delle presunte vittime che dei presunti molestatori. La speranza è che quanto sta accadendo in Sud Africa dia la forza di parlare a chi, fino ad oggi, non ha avuto il coraggio. TennisBest continuerà a seguire l'evolversi di queste vicende.