Il Presidente uscente raccoglie il 95,28% dei voti e resterà in carica fino al 2016. A Fiumicino c’era un clima di totale consenso. Un solo intervento critico e tanti applausi.
L’Assemblea FIT è stata presieduta da Michele Brunetti
(Foto Costantini – FIT)
Dall’inviato a Fiumicino, Riccardo Bisti – 9 settembre 2012
Angelo Binaghi sarà il presidente della Federazione Italiana Tennis anche nel quadriennio 2013-2016. L’ingegnere sardo ha vinto l’Assemblea di Fiumicino ottenendo il 95,28% dei voti validamente espressi. Grande felicità per il clan del presidente, confermato in blocco anche a livello di Consiglio. Non ci sono state sorprese, neanche nell’atteso intervento di Stefano Ottolini, storico oppositore che era stato particolarmente critico anche all’Assemblea di 4 anni fa a Verona. Per certi versi, la si potrebbe definire “l’Assemblea di SuperTennis”. Il canale televisivo FIT è stato continuamente citato in termini lusinghieri, sia da Binaghi che dai delegati. La sorpresa è stata la partecipazione del professor Michele Costabile dell’Università Bocconi di Milano, cui la FIT si è rivolta per analizzare il fenomeno SuperTennis, ricavandone risposte incoraggianti e (forse) esagerate. Secondo la ricerca della Bocconi, SuperTennis ha veicolato il 40% degli aumenti dei tesserati, ha salvaguardato beni per 66 milioni nonostante la crisi, e ha creato un brand del valore di oltre 5 milioni di euro. Terminata la fase preliminare (preceduta dalla votazione sui cambiamenti statutari), si è proceduto a alle operazioni di voto. In fondo all’articolo trovate i risultati, ampiamente previsti alla vigilia. Ecco come si è svolta la 57esima Assemblea Nazionale della Federazione Italiana Tennis. Senza alcuna omissione.
L’Assemblea si è aperta con la nomina del presidente, ancora una volta il marchigiano Michele Brunetti, ex vicepresidente FIT e attuale rappresentante italiano in seno a Tennis Europe. Il clima favorevole e acritico viene sancito dal rappresentante CONI Antonello de Tullio, il quale ha fatto i complimenti alla Federtennis per il lavoro svolto in questi 4 anni. Ciò che colpisce – e che non è stato sottolineato durante i lavori – è l’affluenza non straordinaria. Su un totale di 2714 aventi diritto voto (anche se secondo gli Atti Ufficiali di luglio erano 2627) c’erano 453 delegati, meno del 20%, ma grazie all’eterno gioco delle deleghe i voti effettivamente rappresentati erano il 58,95%. C’è stato dunque un abbassamento di oltre 7 punti percentuali rispetto all’Assemblea di Verona 2008. Significa che oltre il 40% dei circoli italiani non ha espresso il proprio consenso né tantomeno ha consegnato la propria delega (anche se Binaghi non la pensa così, come leggerete nei prossimi giorni). Al consenso totale dell’Assemblea, dunque, va tolta la tara di chi non ha voluto votare. Prima di iniziare la parte ordinaria, Brunetti ha proposto di votare la parte straordinaria che verteva sulla modifica di tre articoli dello Statuto. I cambiamenti erano tre: due di stampo minore, uno più importante relativo alla possibilità di portare deleghe in Assemblea. Fino ad oggi, i delegati possono portarne tre di circoli della stessa fascia (oltre al proprio). Adesso le deleghe aumenteranno a quattro. La modifica è stata spiegata (in modo non troppo chiaro, per la verità) da Mario Collarile, consigliere dimissionario ed esperto di diritto sportivo. La votazione viene effettuata per alzata di mano, con un dominio schiacciante del “si”. L’unico ad esprimere voto contrario è Stefano Ottolini, presidente del Tennis Club Goito (Mantova). Sarà poi l’unico, in sede di interventi, a esprimere il proprio dissenso.
Dopo la parte preliminare, è giunto il momento di Angelo Binaghi, che ha subito definito il periodo 2008-2012 come uno dei “quadrienni più gloriosi del tennis italiano”, aggiungendo che l’Assemblea era la “festa” di tutti i presenti. Prima di iniziare il proprio discorso, Binaghi ha salutato le persone che abbandoneranno il Consiglio e il Collegio dei Revisori dei Conti (Scarfiotti, Gasparini, Bracciali, Bucciero, Collarile e i revisori dei conti Bonomonte e Ledda). Binaghi ha diviso il discorso in tre concetti. “Siamo più forti, siamo più grandi e siamo più ricchi”.
SIAMO PIU’ FORTI
“In 4 anni, i nostri atleti, i loro coach, le loro famiglie e le loro società ci hanno regalato successi e trionfi. Quattro anni fa, a Verona, eravamo entusiasti per il successo in Fed Cup. Oggi dobbiamo ricordare altre due vittorie in Fed Cup. Dobbiamo ricordare di aver avuto 3 top 10 (dice che la Pennetta è stata numero 9, in realtà il suo best ranking è 10, ndr). Siamo tornati in Serie A in Coppa Davis e siamo ai vertici mondiali in doppio, con Errani-Vinci numero 1 e la Pennetta che è stata numero 1 vincendo il Masters a Dubai (in realtà è stato a Doha, ndr)”. A quel punto è partito un clip con i vari successi dei giocatori italiani, intitolato “Momenti di Gloria” e la medesima canzone come sottofondo musicale. Al termine del filmato, sono apparse le scritte. “4 anni di trionfi, 10 anni di crescita”. Binaghi hai poi aggiunto di aver lavorato alla base con il Settore Tecnico, aumentando quantità e qualità dei Tecnici Nazionali (diventati 25), i quali avrebbero dato uniformità tecnica a oltre 200 ragazzi. Ha poi ricordato che c’è un programma di impiantistica per i centri periferici, che i migliori junior vengono aiutati con la formula del “Prestito d’Onore”. Parlando dei junior, ha ricordato le vittorie di Quinzi (chiamato continuamente “Gianluca”) e Baldi, oltre ad alcuni successi nei campionati a squadre.
SIAMO PIU’ GRANDI
“Il movimento è in crescita”. Sono state mostrate delle slide con l’aumento di tesserati, tornei, tesserati agonistici, partecipazioni ai tornei, ecc…”Il fatturato è cresciuto del 36% nonostante per il paese siano anni drammatici. La FIT è ormai definita una federazione leader. CONI e ISTAT hanno certificato che siamo il primo sport individuale e il quarto in assoluto. E peso che nei prossimi quattro anni, l’unico irraggiungibile sarà il calcio. Per onestà intellettuale, devo dire che tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con la CONI Servizi”.
SIAMO PIU’ RICCHI
“Abbiamo chiuso 4 bilanci in utile aumentando le riserve. Il bilancio del 2011 è stato approvato tre giorni fa, e nel Collegio dei Revisori dei Conti c’è un membro del Ministero del Tesoro. Inoltre, il bilancio è stato approvato anche dalla società Ernst & Young, insieme a quello delle tre società controllate”.
A quel punto, è iniziato il lunghissimo spazio dedicato al canale televisivo SuperTennis. “Eravamo ottimisti ma non pensavamo che ci potesse portare così in alto. SuperTennis non è solo l’amico che cerchiamo al circolo o quando torniamo a casa. E’ la presenza gradevole per tutte le famiglie. Ha riportato la bellezza del tennis in chiaro e ha obbligato le altre TV a riprogrammare il loro palinsesto per renderlo più massiccio. Abbiamo analizzato il fenomeno e lo abbiamo sottoposto alla Bocconi, la migliore università italiana, a cui abbiamo chiesto tre cose:
– Che ruolo ha avuto nella crescita del tennis italiano.
– Se esiste uno strumento di promozione più efficace.
– Che valore ha il brand SuperTennis nell’analisi patrimoniale della FIT.
E’ emerso che i ritorni sono di gran lunga superiori al costo. Non è solo uno strumento di promozione, ma per noi è uno strumento economico molto conveniente”
Ha poi parlato della necessità di avere più risorse per tutti, il che significa dedicarsi alla base. “I Comitati Regionali ci devono sentire più vicini. Ma questo processo di crescita non prescinde dal ruolo centrale del canale televisivo. Il nostro è un progetto unico al mondo ed è finanziato a gestito con fondi al 100% privati, con il nostro autofinanziamento. Buona parte del futuro del tennis dipende dalla nostra televisione. Dovete essere voi a dare consigli su quale dovrà essere l’investimento delle Federazione nel futuro”. Quest’ultima frase sarà profetica, giacchè l’ultimo delegato a intervenire (Francesco Delbecchi, ligure), ha presentato una mozione (approvata alla quasi unanimità) in cui chiedeva al Consiglio di concentrarsi ancora di più su SuperTennis. Un vero e proprio assist.
Binaghi ha poi lasciato la parola al Professor Michele Costabile dell’Università Bocconi, il quale ha spiegato l’indagine effettuata dall’ateneo milanese. “Abbiamo intervistato 1.200 spettatori di SuperTennis e 90 circoli. Secondo il nostro modello econometrico, SuperTennis ha avuto un’incidenza del 41,5% sulla crescita totale dei tesserati. Con la sua opera, SuperTennis avrebbe salvaguardato beni per 66 milioni di euro (di cui 13 milioni per la FIT, 29 per i Circoli e 18 per gli insegnanti)”. Secondo le stime della Bocconi, oggi il brand SuperTennis ha un valore di oltre 5 milioni di euro. “Ma si tratta di stime prudenziali”. Secondo Costabile, oggi gli spettatori sarebbero disposti a spendere 12-14 euro annui pur di vedere SuperTennis, mentre i circoli arriverebbero a sborsare una cifra tra i 28 e i 40 euro. Per il futuro e l'eventuale crescita, a suo dire, ci vorranno più giochi sociali o divertimenti come il fantacalcio, che nel tennis hanno grandi potenzialità.
A chiudere la prima parte dell’Assemblea sono arrivati gli interventi dei tesserati che ne avevano fatto richiesta. Hanno parlato:
Mara Santangelo (ex giocatrice, nuovo Consigliere Federale)
Gabriele Palpacelli (Presidente Comitato Regionale Sicilia)
Pietro Manera (Presidente Golf Club Rapallo)
Giampietro Battaglia (Presidente Canottieri Padova)
Luigi Brunetti (Presidente Tennis Club Pistoia)
Stefano Ottolini (Presidente Tennis Club Goito)
Antonio Mariani (Presidente Comitato Regionale Lombardia)
Max Giusti (neo Consigliere Federale)
Francesco Delbecchi (Presidente Circolo Tennis Imperia)
Gli interventi hanno espresso grande positività nei confronti di Binaghi, ed in particolare verso il canale SuperTennis. Palpacelli ritiene che abbia fatto del bene alla Sicilia e Manera che il Golf Rapallo abbia acquisito una nuova dimensione tennistica. Giampietro Battaglia ha fatto i complimenti per SuperTennis, ma ha lanciato un “grido di dolore” della periferia, che a suo dire aumenta i contributi pagati sotto forma di tasse e incassa poco dalla FIT centrale. L’unico intervento apertamente in dissenso è stato quello di Ottolini, anche se meno acceso di quello di 4 anni fa. “So bene che qui tutto è contro di me tranne la vostra cortesia. Non posso fare conto nemmeno su questo. Quando manifestai il mio dissenso a Verona, due giorni dopo la Procura Federale fece un'ispezione presso il mio circolo. Mi dovevo togliere questo sassolino dalla scarpa che mi porto dietro da 4 anni. I numeri danno ragione a questa FIT e nessuno mette in dubbio la crescita. Le criticità sono altre: ad esempio, il senso di questa riunione. E’ stato detto che siamo più grandi e più ricchi. Ma oggi ci sono 400 teste su 2700, e con le deleghe non c’è dubbio che ci sia stata una perdita di democrazia interna. Questa si chiama Assemblea FIT, ma a mano a mano sta diventando l’Assemblea della Società Tennis SPA, dove i voti non si contano ma si pesano. C’è poi il discorso degli sbarramenti alle candidature, e spero che il CONI faccia le dovute considerazioni. Il mare di denaro è gestito con fortuna in certi settori, ma ci si è completamente dimenticati dell’esigenza di base. I circoli pagano un pesantissimo tributo ma in pochi ne beneficiano. E poi c'è la questione della democrazia: venendo in treno, leggevo l’articolo della bambina accusata in Pakistan per blasfemia. In quel paese c’è un 98% di musulmani, ma si cerca di eliminare il 2%. Avete capito, no?”. Silenzio in aula, solo qualche timid(issim)o applauso. Antonio Mariani, lombardo come lui, ha detto che per 30 anni ha subito un comportamento peggiore da parte dei membri del Comitato che oggi presiede: “Mi avete messo in cantina senza vedere il sole”.
Al termine degli interventi, Binaghi ha risposto in particolare a Battaglia e Ottolini. Al primo ha detto: “Cercheremo di dare più sostegno in periferia, ma non è vero che destiniamo solo il 2% alla base. Aiutiamo i nostri migliori giovani con i PIA e un nuovo canale di finanziamento con le società che investono nei tornei internazionali, versando decine di migliaia di euro a tasso zero per sostenere l’attività. Tuttavia non è giusto aumentare i contributi a pioggia, mentre i fondi vanno utilizzati per aumentare le entrate delle società". A Ottolini ha detto: “Apprezzo il suo fair play. Conviene più a lei che a noi lasciar stare il passato. Ieri ho rivisto il suo intervento di Verona, e 12 tribunali hanno detto che quel commisariamento fu doveroso per gravi irregolarità amministrative. (mentre lo diceva, sui proiettori è apparsa copia di una delle sentenze che ha dato ragione alla FIT contro l'ex Comitato Lombardo, a suo tempo diretto da Ettore Trezzi. Che tempismo! Erano forse preparati a un'osservazione del genere?, ndr). Noi abbiamo avuto due volte la Guardia di Finanza e ne siamo usciti sempre con le medaglie. Quanto alle ispezioni alle società, fanno parte del nostro dovere e ho voluto che la prima fosse la mia. Problema di democrazia? Partecipare è un diritto e un dovere. La riforma dello statuto è stata approvata all’unanimità, e lei non era presente. Trovo che sia una regola molto democratica, serve per non far perdere tempo alla gente. Le candidature devono essere fatte su programmi e idee. Trecento circoli sono la base per chi si propone per ottenere il 51% e non per disturbare. La democrazia? Lei è la testimonianza vivente della nostra tolleranza e della nostra democrazia”.
Dopo le votazioni e la proclamazione, Binaghi ha poi mostrato il bilancio preventivo del quadriennio, di cui ci occuperemo nei prossimi articoli.
ELEZIONI FIT – FIUMICINO, 9 SETTEMBRE 2012
PRESIDENTE
Angelo Binaghi VOTI 1857 (95,28%)
CONSIGLIERI
Mara Santangelo (atleti) voti 13 (100%)
Raimondo Ricci Bitti (atleti) voti 9 (69,23%)
Fabrizio Maria Tropiano (atleti) voti 8 (61,54%)
Graziano Risi (tecnici) voti 14 (100%)
Roland Sandrin (affiliati) voti 1.193 (75,17%)
Massimiliano Giusti (affiliati) voti 1.189 (74,92%)
Gianni Milan (affiliati) voti 1.158 (72,97%)
Isidori Alvisi (affiliati) voti 1.135 (71,52%)
Emilio Sodano (affiliati) voti 1.127 (71,01%)
Guido Turi (affiliati) voti 1.096 (69,06%)
Sebastiano Monaco (affiliati) voti 999 (62,95%)
Giuseppe Adamo (affiliati) voti 998 (62,89%)
Presidente Collegio dei Revisori dei Conti
Valeriano Corona voti 1.497 (93,74%)
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