Paolo Bertolucci ha parlato ai microfoni di Eurosport, commentando brevemente le vicende italiane in questi giorni di Davis. L’ex vincitore della competizione ha analizzato il match contro gli Stati Uniti e i futuri avversari azzurri: il Canada.

Paolo Bertolucci, membro dell’unica nazionale italiana capace di vincere la Davis, nel ’76, ha parlato ai microfoni di Eurosport. L’ex campione ha rilasciato delle dichiarazioni lampo che hanno toccato vari aspetti dell’impresa italiana di questi giorni spagnoli. Per cominciare, Bertolucci non ha usato mezze misure per commentare l’eventuale ritorno in campo di Matteo Berrettini: “Mah, non so chi l’ha messa in giro questa storia, a me sembra una favola, assolutamente. Un giocatore che è un mese che è fermo dovrebbe prendere, di punto in bianco, e scendere in campo in una semifinale di Coppa Davis. È fantascienza”. A queste parole è seguita una lucida analisi delle possibilità azzurre di avanzare, battendo il Canada, prossimo avversario: “Dura battere il Canada perché ha due singolaristi giovani di alto livello. Certo, Aliassime è più concreto, anche se forse non è nella stessa forma di un mese fa. Per quanto riguarda invece Shapovalov dipende dalla giornata, come scenderà dal letto: un giocatore pericolosissimo che può avere vette altissime ma può sempre concederti una chance, e il Sonego visto ieri lascia qualche speranza in più per l’Italia. Poi il doppio… per il doppio è stato solo una conferma il match vinto contro gli americani, la coppia è molto forte, se sono concentrati e sul pezzo gli azzurri sono veramente difficili da battere”. Non male questo endorsement, se consideriamo il livello di Bertolucci nel doppio. L’eterno amico e rivale di Adriano Panatta ha toccato anche il tasto degli Stati Uniti, sconfitti dall’Italia e in preda a una furiosa serie di polemiche per le scelte di Fish e il comportamento dei giocatori: “Credo che Tiafoe abbia sbagliato qualcosa, poi i motivi bisogna essere all’interno e saperli. Io quando ho visto le convocazioni mi sono meravigliato. Ci sono degli equilibri interni, se lui (Fish) aveva deciso che Sock era il titolare, probabilmente ha chiesto a Sock con chi avrebbe voluto giocare, e se abbia dei problemi con Ram non lo sappiamo. Meglio così perché Sock poi è stato il peggiore in campo”. L’ultima battuta è stata sulle cuffie tenute da Tiafoe durante l’inno nazionale americano: “Stendiamo un velo pietoso”.