Il giocatore romano dopo il successo con Zverev: “Sono contento di questa vittoria, visto come ho vissuto gli ultimi anni sulla terra”

Al termine di una prestazione eccezionale, Matteo Berrettini conquista una vittoria che vale tantissimo, batte il numero 2 del mondo Alexander Zverev e si qualifica per gli ottavi di finale del Masters 1000 di Montecarlo. Una prova autorevole, nella quale Matteo ha messo in evidenza tutti i progressi mostrati già nella tournée negli Stati Uniti, specialmente dal punto di vista atletico e degli spostamenti.
Il romano in conferenza stampa è tornato al momento del break subito sul 5-4 del terzo: “In quel game ho giocato male, ho giocato passivo e mi sono detto ‘così non vinco’. Mi sarei potuto piangere addosso, ma non era la cosa giusta da fare. Sono stato bravo perché mi sono ‘perdonato’, mi sono detto ‘può succede, continua a giocare’. Mi sono detto ‘continua così perché stai giocando meglio di lui’. Lo scambio da 48 colpi? Dopo quel punto in particolare avevo le gambe piene di acido lattico e mi sono detto ‘non puoi mollare adesso, dai tutto, sei sulla terra e sul Centrale di Montecarlo, non mollare sto punto’“.
Sulla tenacia che ha avuto per ribaltare la partita: “Un po’ esperienza, un po’ voglia di stare lì e combattere. Mi sono detto che potevo perdere, ma solo rimanendo lì a fare le cose giuste. I grandi giocatori ti portano a mettere una marcia in più ed è quello che mi sono imposto di fare quando ero in difficoltà. Ho giocato meglio col diritto, ho chiesto qualcosa in più al servizio, ho giocato più sciolto anche col rovescio, ho iniziato a tirarlo. Così penso si essermi costruito il successo“.
Sul prestigio della vittoria contro il n.2 del mondo: “Solo in termini numerici è la vittoria più importante, perché poi ho vinto tante partite nella mia carriera. Quest’anno ho battuto Djokovic; ho fatto una finale a Wimbledon in carriera. Ma per come ho vissuto i grandi tornei sulla terra negli ultimi anni sicuramente è una vittoria importante. L’anno scorso dopo Marrakech non mi ero ambientato subito e mi è dispiaciuto perché speravo di poter fare bene anche qui. Ma alla fine poi non mi interessa, sono solo felice. Sapevo che potevo vincere questa partita, l’ho detto ieri. Sono contento di averlo fatto“.
Sul favore fatto a Sinner che rimarrà numero 1: “Non lo sapevo. Ci siamo sentiti con Jannik un po’ di settimane fa. Abbiamo un rapporto di grande rispetto tra noi. Poi certo ognuno fa il suo lavoro. In questo momento penso che sia giusto lasciarlo alla sua famiglia e ai suoi affetti. Quando ci siamo sentiti gli ho detto che qualsiasi cosa avesse avuto bisogno da me, poteva contare su di me. Adesso di certo però non gli scriverò per dirgli “ho battuto Zverev resti numero 1 del mondo”, mi sembra un po’ egocentrica come cosa da fare. Dati alla mano Jannik è il più forte, sono sicuro che quando tornerà sarà come prima“.
Sulla grande atmosfera sul Centrale: “E’ importante per noi, per tutti gli italiani. Penso che sia speciale. Mi ha sicuramente aiutato, in alcuni momenti ho anche cercato di renderlo ancora più rumoroso. Perché ti dà energia, soprattutto quando sei stanco. Quindi sicuramente grazie a loro e grazie al loro tifo; e al supporto della mia squadra. E’ stato uno dei grandi motivi per cui sono riuscito a ribaltare la partita oggi. Tra l’altro ho questo ricordo di tre anni fa quando mi sono infortunato qui, e il giorno dopo ero a letto, perché non riuscivo a muovermi. Mi faceva davvero male l’addome. Ogni volta che starnutivo o tossivo, era davvero doloroso. Io però abito qui vicino e dal mio appartamento potevo sentire le urla sul centrale. Quella fu una giornata dura. Ma anche per questo mi sono detto oggi ‘divertiti, falli gridare ancora un po’. Anche questo mi ha aiutato a trovare energia al terzo set“.