Matteo Berrettini, dopo aver portato il primo punto con l’Olanda, commenta il match e la possibile formazione di Malaga
foto Brigitte Grassotti
L’attesa in conferenza per Matteo Berrettini si allunga più del previsto. Fuori, Cobolli si sta giocando il tie break del primo set contro Griekspoor e come Flavio, che non ha resisto a sostenerlo da bordo campo negli ultimi punti del suo match, anche Matteo ora vuole esserci.
Primo set in cascina, ed eccolo presentarsi. Da un compagno a un altro: cosa ti ha detto Jannik alla fine?
“Mi ha fatto i complimenti, gli ho risposto che mi sarebbe servito rispondere un po’ a lui, ma lui mi ha detto che l’importante è aver portato il punto!”.
A caldo, un’analisi sul match appena vinto: “Il mio avversario ha giocato meglio di me nel primo set e mezzo, poi ho preso più fiducia da fondo, sono riuscito a breakkarlo e ho sentito che stavo giocando meglio. Ho continuato sempre a lottare, il palazzetto era pieno, ho sentito il vero spirito della Davis”.
La qualificazione a Malaga, dove probabilmente rientreranno titolari Sinner e Musetti, è al tempo stesso motivo di orgoglio e di incertezza: “E’ bello vedere come tutti noi stiamo crescendo in questi anni. Qui abbiamo vinto senza i migliori due giocatori, tra noi c’è una competizione sana, che serve a tutti. Per Malaga un nome sulla lista è già sicuro, e credo che sia il minimo visto quello che ha fatto in questa stagione e in questi anni – sorride – Io ho cercato di essere la miglior versione di me stesso, in campo e fuori”.
Cosa resta delle tre vittorie di Bologna? “Mi porto via la consapevolezza di aver dato tutto quello che avevo, che il capitano e la squadra hanno fiducia in me ma so anche che non è scontato che mi scelgano“.
Da domani il toto convocati. Oggi invece godiamoci il ritorno di Berrettini.