L’australiano ha “giocato” il matchpoint contro Fabio Fognini impugnando la racchetta al contrario, ma non è pentito. “Dovrei preoccuparmi, avendo 23 anni e 10 milioni di dollari?”. Non è la prima volta che ha problemi del genere, ma quest’anno ci sono le Olimpiadi…Stavolta non c’è nemmeno l’alibi di papà John. Con il padre impegnato ad allenare la sorella minore Sara, Bernard Tomic continua a tenere atteggiamenti al limiti del buon gusto, se non oltre. L’aneddotica è già piena, dalle feste in locali equivoci ai litigi con la polizia australiana per aver superato un limite di velocità, ma stavolta si è fatto notare sul campo da tennis. Al primo turno del Mutua Madrid Open, contro Fabio Fognini, ha rinunciato a giocare il matchpoint. Sotto 6-2, 5-4 e 40-0, con Fabio impegnato a tirare l’ultimo servizio, Tomic ha impugnato la racchetta al contrario, tenendola dal piatto corde, simulando una risposta con il manico. Purtroppo per lui, il match aveva copertura televisiva e dunque il filmato ha rapidamente fatto il giro del mondo.

Interpellato dalla stampa australiana, ha rilasciato una dichiarazione in perfetto stile Tomic. “Non mi preoccupo in alcun modo di quel matchpoint: non puoi preoccuparti se hai 23 anni e 10 milioni di dollari in banca”. A parte la frase di pessimo gusto, non è la prima volta che viene rimproverato di scarsa combattività durante un match: qualche anno fa perse un match a Miami (contro Jarkko Nieminen) in appena 28 minuti, mentre in gennaio ha mollato il suo match a Sydney perché aveva appena appreso il tabellone dell’Australian Open, da lui definito “buono”. Per questo, non ha voluto spendere energie extra. Né Tennis Australia né i suoi rappresentanti hanno rilasciato dichiarazioni sull’argomento, reso ancor più significativo dalla vicinanza alle Olimpiadi. Kitty Chiller, capo della rappresentativa olimpica australiana, aveva già fatto presente che a Rio vuole comportamenti impeccabili. Altrimenti non ci saranno sconti per nessuno.