foto Antonio Milesi
Bergamo come Melbourne. Il paragone potrebbe stridere, ma un sestetto di tennisti in lizza all'Australian Open fanno parte dell'entry list dell'11° Challenger lombardo, Trofeo Perrel-Faip (42.500€, Play-It).
Il livello medio è molto alto. Il “cut-off” originale è fissato al numero 181 ATP, netto miglioramento rispetto al 204 della passata edizione. Significa che i giocatori al di sotto di tale soglia saranno costretti a giocare le qualificazioni, in programma il 6-7 febbraio presso il Palazzetto dello Sport di Alzano Lombardo e la Palestra Italcementi di Bergamo. I big scenderanno in campo a partire da lunedì 8 febbraio, quando si apriranno i cancelli del PalaNorda.
Iscritto un top-100: si tratta dell'indiano Yuki Bhambri, 23enne di New Dehli che vanta uno straordinario passato junior, tanto da diventare numero 1 del mondo nel 2009, subito dopo la vittoria alla prova giovanile dell'Australian Open. Da professionista ha impiegato qualche anno prima di sfondare, ma lo scorso anno ha avuto una crescita impetuosa che lo ha portato dalla 315esima all'89esima posizione del ranking ATP grazie a due vittorie e tre finali nel circuito challenger. Quest'anno vuole mettere radici tra i primi 100 (attualmente è n.96) e per farlo ha scelto il Trofeo Perrel-Faip.
Nell'entry list attuale abbiamo due italiani: Andrea Arnaboldi e Matteo Donati. Il primo è una vecchia conoscenza del torneo: allenato dal bergamasco Fabrizio Albani, è stato splendido semifinalista nel 2014 e potrà contare sul grande appoggio del pubblico, mentre il secondo è il giovane azzurro più atteso. Classe 1995, molti si aspettano che il 2016 sia l'anno della consacrazione. Due anni fa ebbe bisogno di una wild card per giocare nel tabellone principale, stavolta entra per meriti propri.
Più in generale, ci sono parecchi nomi per cui varrà la pena recarsi al PalaNorda. Il primo è quello del funambolico Dustin Brown, molto amato dal pubblico di Bergamo nonché semifinalista nel 2010 e nel 2014. Il tedesco di origine giamaicana si è fatto conoscere al grande pubblico negli ultimi anni, cogliendo grandi risultati nel tour e superando per due volte Rafael Nadal, l'ultima addirittura a Wimbledon. A proposito di giocatori che si sono già distinti a Bergamo, vale la pena segnalare Alexander Kudryavtsev (finalista nel 2012) e Aleksandr Nedovyesov, finalista in carica. Il gran risultato a Bergamo fu la molla che lo spinse a battere Fabio Fognini nel match decisivo di Coppa Davis tra Kazakhstan e Italia, giocato un paio di settimane dopo.
C'è anche un vincitore Slam, sia pure in doppio: il francese Pierre-Hugues Herbert ha vinto l'ultimo Us Open insieme a Nicolas Mahut e si sta facendo onore anche in singolare: all'Australian Open ha passato le qualificazioni ed è già al secondo turno del tabellone principale, proprio come il bosniaco Mirza Basic, altro giocatore da tenere d'occhio (pure lui capace di passare le qualificazioni a Melbourne). C'è poi il baby Elias Ymer, classe 1996, il cui futuro è assicurato. Svedese di origine etiope, è chiamato al difficile compito di ridare gloria tennistica a un paese che ha dominato la scena negli anni 80 e 90. Lo scorso anno si è avvicinato ai top-100, vincendo il ricco challenger di Caltanissetta e qualificandosi per tutti i quattro tornei del Grande Slam. Quest'anno è chiamato alla consacrazione, un po' come il nostro Matteo Donati.
Wild card da definire. Capitolo wild card: gli organizzatori hanno raggiunto un accordo con la FIT per la cessione di una wild card per il tabellone principale (oltre a una per le qualificazioni e una per il doppio). Il nome sarà comunicato nei prossimi giorni dalla Federazione Italiana Tennis. Per gli altri tre inviti, il direttore del torneo Marco Fermi sta vagliando varie opzioni e controllando con attenzione le vicende dell'ATP 500 di Rotterdam, in programma nella stessa settimana di Bergamo. L'obiettivo, naturalmente, è portare a Bergamo qualche giocatore di richiamo che possa ulteriormente impreziosire una gallery di giocatori che nelle dieci passate edizioni ha ospitato un mucchio di campioni. Campioni veri.