Matteo Viola in azione a Bergamo (Foto Antonio Milesi)Tre belle notizie  nella seconda giornata del Trofeo Perrel-Faip di Bergamo (42.500€, Play-It): Giustino, Viola e Arnaboldi hanno vinto partite piuttosto complicate. Ad Alzano Lombardo, Lorenzo Giustino partiva nettamente sfavorito contro il bosniaco Damir Dzumhur (reduce da un bel terzo turno all’Australian Open), invece ha giocato una partita attenta e coraggiosa, mostrando un sorprendente adattamento ai campi veloci. Si è disunito nel secondo set, ma è stato molto bravo nel terzo, in cui ha preso un break di vantaggio e lo ha tenuto con autorità. Nato e cresciuto sulla terra battuta, si allena a Barcellona presso l’accademia di Sergi Bruguera e sta svolgendo una programmazione coraggiosa, con l’obiettivo di completarsi sul piano tecnico. A giudicare dall’efficacia al servizio, sembra che il percorso proceda bene. Eliminando la terza testa di serie, tra l’altro, ha aperto a qualsiasi possibilità la sua zona di tabellone, adesso presidiata dal tedesco Matthias Bachinger.   Al PalaNorda, bel sospiro di sollievo per Matteo Viola. Per lui è una settimana importante, poiché in questi giorni gli scadranno i punti del secondo turno raggiunto nel 2013 a Rotterdam. Viola si è imposto su Karol Beck, vincitore nel 2010 e proveniente dalle qualificazioni. E’ finita 7-6 6-3, peraltro dopo aver annullato tre setpoint nel primo set. “All’inizio ho fatto un po’ fatica – racconta Viola –avevo la sensazione che lui colpisse meglio, anche perché aveva già potuto testare il campo. Per fortuna ho annullato due setpoint sul 4-5, poi ho vinto un buon tie-break. Nel secondo mi sono piaciuto, sono stato abbastanza aggressivo. Beck è un giocatore pericoloso, ama i campi veloci perché riesce a nascondere una certa lentezza negli spostamenti”. La scelta di venire a Bergamo è stata un po’ casuale. “Francamente avevo in programma di tentare l’avventura a Rotterdam, come l’anno scorso – continua il veneto – però non avevo la certezza di entrare nelle qualificazioni, allora ho optato per Bergamo e sono molto contento. Speriamo di ottenere più punti possibile perché adesso ho diversi punti in scadenza. Ma dopo potrò giocare in scioltezza per 3-4 mesi, quando potrò soltanto crescere”. L’obiettivo di Viola, naturalmente, è il sospirato ingresso tra i top-100. “L’anno scorso ci sono andato vicino proprio in questo periodo, poi ho avuto qualche problema alla schiena. Inoltre qualche partita persa per un soffio mi ha tolto un pizzico di voglia e fiducia”. Dopo Bergamo, la marcia di Viola riprenderà con i challenger di Astana e Cherbourg, “Poi si vedrà, potrei anche saltare la trasferta americana di marzo: dipende dalle entry-list”. A 26 anni, continua a fidarsi del suo staff, composto dal coach Andrea Mantegazza e dal preparatore atletico Massimo Pietrogrande. “Facciamo base al Tennis Club Mirano, un circolo in provincia di Venezia, ma ci appoggiamo anche in un club a Cortina d’Ampezzo, dove tra l’altro organizzeranno un challenger in estate”.   Bergamo ha esultato anche per Andrea Arnaboldi. La gioia è stata doppia, poiché il canturino è allenato dal bergamasco Fabrizio Albani. Opposto al gigante uzbeko Farrukh Dustov, Arnaboldi ha giocato un’ottima partita, mostrando un notevole adattamento al Play-It. E’ sembrato un altro giocatore rispetto alla sua ultima apparizione a Bergamo, risalente al 2012. Si è imposto 7-6 6-4 e ha offerto giocate d’alta scuola, un atteggiamento sempre positivo e un rovescio in topspin decisamente migliorato. Nel tie-break del primo set, dal 5-5, si è aggiudicato due punti consecutivi grazie a un dritto vincente e a un bello smash al salto. Nel secondo, ha centrato il break decisivo al nono game e lo ha concretizzato senza problemi. Il suo prossimo avversario sarà proprio Matteo Viola, in un derby azzurro che garantisce all’Italia almeno un posto nei quarti di finale. Questo Arnaboldi, appena entrato tra i top-200, può avere ambizioni interessanti, specie se continuerà a giocare con questa intensità.   Da rivedere Marco Cecchinato. Il giovane siciliano, classe 1992, ha pagato un’impostazione tattica poco adatta ai campi veloci contro il qualificato Edward Corrie. Cecchinato gioca un tennis elegante e piacevole, ma in più di un’occasione ha lasciato l’iniziativa a Corrie, palleggiando con i piedi troppo lontani dalla riga di fondo. Su un campo veloce, difficilmente questa tattica paga. Troppi errori di dritto lo hanno condannato a una sconfitta tutto sommato evitabile. Grandi rimpianti per il primo set, in cui ha avuto un setpoint sull’8-7 del tie-break, peraltro con il servizio a disposizione, ma lo ha sciupato tirando un banale rovescio in rete. Sulla terra battuta avrebbe stravinto, ma sul sintetico indoor è un’altra storia. Anche queste partite servono per crescere.  
Matteo Viola in azione a Bergamo (Foto Antonio Milesi)

Tre belle notizie  nella seconda giornata del Trofeo Perrel-Faip di Bergamo (42.500€, Play-It): Giustino, Viola e Arnaboldi hanno vinto partite piuttosto complicate. Ad Alzano Lombardo, Lorenzo Giustino partiva nettamente sfavorito contro il bosniaco Damir Dzumhur (reduce da un bel terzo turno all’Australian Open), invece ha giocato una partita attenta e coraggiosa, mostrando un sorprendente adattamento ai campi veloci. Si è disunito nel secondo set, ma è stato molto bravo nel terzo, in cui ha preso un break di vantaggio e lo ha tenuto con autorità. Nato e cresciuto sulla terra battuta, si allena a Barcellona presso l’accademia di Sergi Bruguera e sta svolgendo una programmazione coraggiosa, con l’obiettivo di completarsi sul piano tecnico. A giudicare dall’efficacia al servizio, sembra che il percorso proceda bene. Eliminando la terza testa di serie, tra l’altro, ha aperto a qualsiasi possibilità la sua zona di tabellone, adesso presidiata dal tedesco Matthias Bachinger.
 
Al PalaNorda, bel sospiro di sollievo per Matteo Viola. Per lui è una settimana importante, poiché in questi giorni gli scadranno i punti del secondo turno raggiunto nel 2013 a Rotterdam. Viola si è imposto su Karol Beck, vincitore nel 2010 e proveniente dalle qualificazioni. E’ finita 7-6 6-3, peraltro dopo aver annullato tre setpoint nel primo set. “All’inizio ho fatto un po’ fatica – racconta Viola –avevo la sensazione che lui colpisse meglio, anche perché aveva già potuto testare il campo. Per fortuna ho annullato due setpoint sul 4-5, poi ho vinto un buon tie-break. Nel secondo mi sono piaciuto, sono stato abbastanza aggressivo. Beck è un giocatore pericoloso, ama i campi veloci perché riesce a nascondere una certa lentezza negli spostamenti”. La scelta di venire a Bergamo è stata un po’ casuale. “Francamente avevo in programma di tentare l’avventura a Rotterdam, come l’anno scorso – continua il veneto – però non avevo la certezza di entrare nelle qualificazioni, allora ho optato per Bergamo e sono molto contento. Speriamo di ottenere più punti possibile perché adesso ho diversi punti in scadenza. Ma dopo potrò giocare in scioltezza per 3-4 mesi, quando potrò soltanto crescere”. L’obiettivo di Viola, naturalmente, è il sospirato ingresso tra i top-100. “L’anno scorso ci sono andato vicino proprio in questo periodo, poi ho avuto qualche problema alla schiena. Inoltre qualche partita persa per un soffio mi ha tolto un pizzico di voglia e fiducia”. Dopo Bergamo, la marcia di Viola riprenderà con i challenger di Astana e Cherbourg, “Poi si vedrà, potrei anche saltare la trasferta americana di marzo: dipende dalle entry-list”. A 26 anni, continua a fidarsi del suo staff, composto dal coach Andrea Mantegazza e dal preparatore atletico Massimo Pietrogrande. “Facciamo base al Tennis Club Mirano, un circolo in provincia di Venezia, ma ci appoggiamo anche in un club a Cortina d’Ampezzo, dove tra l’altro organizzeranno un challenger in estate”.
 
Bergamo ha esultato anche per Andrea Arnaboldi. La gioia è stata doppia, poiché il canturino è allenato dal bergamasco Fabrizio Albani. Opposto al gigante uzbeko Farrukh Dustov, Arnaboldi ha giocato un’ottima partita, mostrando un notevole adattamento al Play-It. E’ sembrato un altro giocatore rispetto alla sua ultima apparizione a Bergamo, risalente al 2012. Si è imposto 7-6 6-4 e ha offerto giocate d’alta scuola, un atteggiamento sempre positivo e un rovescio in topspin decisamente migliorato. Nel tie-break del primo set, dal 5-5, si è aggiudicato due punti consecutivi grazie a un dritto vincente e a un bello smash al salto. Nel secondo, ha centrato il break decisivo al nono game e lo ha concretizzato senza problemi. Il suo prossimo avversario sarà proprio Matteo Viola, in un derby azzurro che garantisce all’Italia almeno un posto nei quarti di finale. Questo Arnaboldi, appena entrato tra i top-200, può avere ambizioni interessanti, specie se continuerà a giocare con questa intensità.
 
Da rivedere Marco Cecchinato. Il giovane siciliano, classe 1992, ha pagato un’impostazione tattica poco adatta ai campi veloci contro il qualificato Edward Corrie. Cecchinato gioca un tennis elegante e piacevole, ma in più di un’occasione ha lasciato l’iniziativa a Corrie, palleggiando con i piedi troppo lontani dalla riga di fondo. Su un campo veloce, difficilmente questa tattica paga. Troppi errori di dritto lo hanno condannato a una sconfitta tutto sommato evitabile. Grandi rimpianti per il primo set, in cui ha avuto un setpoint sull’8-7 del tie-break, peraltro con il servizio a disposizione, ma lo ha sciupato tirando un banale rovescio in rete. Sulla terra battuta avrebbe stravinto, ma sul sintetico indoor è un’altra storia. Anche queste partite servono per crescere.