La Repubblica Ceca vince il doppio e le basta un punto per vincere la Davis. Se Berdych batterà Ferrer, sarà il primo a vincere tre punti in una finale dai tempi di Pistol Pete.
La Repubblica Ceca è a un passo dalla seconda Davis della sua storia
 
Di Riccardo Bisti – 18 novembre 2012

 
L’ultimo tennista capace di vincere tre punti in una finale di Davis è stato Pete Sampras. Correva l’anno 1995 e l’americano fece l'impresa allo Stadio Olimpico di Mosca, dove i russi avevano preparato una vergognosa palude per mettere in difficoltà gli americani. Battè Chesnokov nel primo singolare (uscendo dal campo a braccia), poi vinse il doppio insieme a Todd Martin e chiuse la pratica contro Kafelnikov. Al ritorno credeva di ricevere un'accoglienza trionfale, invece passò quasi inosservato. E allora decise di lasciar perdere la Davis. Da allora, soltanto David Nalbandian c’è andato vicino, ma nel 2006 (sempre a Mosca) vinse i due singolari ma perse un doppio che fu fatale all’Argentina. Stavolta può essere il turno di Tomas Berdych, che in caso di miracolo non avrebbe certo i problemi di Sampras: i suoi connazionali lo eleggerebbero eroe nazionale a furor di popolo. Il Number One ceco ha guidato Radek Stepanek al fondamentale successo contro Lopez-Granollers, portando la Repubblica Ceca a un passo dalla seconda Davis della sua storia. Domani potrà completare l’impresa se dovesse battere David Ferrer nel primo singolare (si parte alle 13, diretta SuperTennis). Al duo ceco sono servite tre ore e diciannove minuti per siglare un 3-6 7-5 7-5 6-3 che ha confermato una tesi: due bravi singolaristi, con un minimo di intesa, sono sempre più forti di due doppisti. La Spagna si affida alla cabala: otto anni fa, a Brno, i cechi conducevano 2-1 dopo la seconda giornata ma Feliciano Lopez (contro Berdych) e un Nadal ancora minorenne (contro Stepanek) ribaltarono il risultato. L’impresa è possibile, ma durissima. Ferrer può battere Berdych (è avanti 5-3 nei precedenti), ma Stepanek è avanti 2-1 contro Almagro, eventuale match sul 2-2.
 
Lopez-Granollers, reduci dal trionfo al Masters ATP, sono partiti alla grande. Un break al secondo gioco (firmato da un doppio fallo di Stepanek) li ha mandati avanti e li ha condotti fino al 6-3, ma già sul finire del primo set si vedeva che i cechi stavano prendendo le misure al servizio di Lopez. E infatti salivano 3-1 nel secondo. Gli spagnoli tornavano in partita con strappando il servizio a Berdych (sarà il loro ultimo break) ma confezionavano la frittata sul 5-6, ancora una volta sul servizio di Lopez. Rimontavano da 0-40, ma il quarto setpoint era quello buono e mandava in visibilio un pubblico ancora più numeroso rispetto a venerdì. Situazione-fotocopia nel terzo set, equilibrato fino al 6-5 quando ancora una volta il servizio di Lopez si faceva tremebondo, e la pressione ambientale faceva il resto. Con il team di casa avanti di un set, la carica del pubblico è deflagrata e ha messo ancora più pressione agli spagnoli. Il quarto set è stato un dominio assoluto. Stavolta era un break su Granollers a fare la differenza nel il sesto game. Qualche brivido nel finale, quando gli iberici inventavano due gran risposte su altrettanti matchpoint, ma il terzo era quello buono. E stavolta la passerella era tutta per i cechi, con il consueto show dei baci alle compagne subito dopo il successo: Ester Satorova e Nicole Vaidisova hanno seguito il match una accanto all’altra, sempre più cariche e consapevoli del loro ruolo di attrici (quasi) protagoniste. Per i cechi è la 12esima vittoria su 13 doppi giocati in Davis (l’unica sconfitta fu contro Verdasco-Lopez nella finale 2009), mentre la Spagna – incredibilmente – deve riflettere sul doppio. E’ vero che Marc Lopez e Marcel Granollers hanno fatto i fenomeni al Masters, ma in Davis hanno perso 3 partite su 4. E di solito si dice che tre indizi fanno una prova. Il tre potrebbe essere il numero perfetto di Berdych: in caso di vittoria, questa Davis sarebbe in gran parte sua e garantirebbe alla Repubblica Ceca un clamoroso doblete con successi sia in Coppa Davis che in Fed Cup. “C’è ancora molto da fare – ha detto il gigante biondo – dovrò giocare moltissimo se voglio battere Ferrer. Il doppio è importante, ma vale solo un punto”. Un punto che può valere oro.