Di Riccardo Bisti – 16 dicembre 2014
Da Lendl…al delfino di Lendl. Se non ha potuto assumere l'ex campione degli anni 80, Tomas Berdych ha optato per la persona che negli ultimi due anni gli è stata più vicino: Daniel Vallverdu. La notizia trapela via Twitter: il ceco ha annunciato che nel 2015 sarà seguito dal venezuelano e da Azuz Simcich, ringraziando il vecchio team composto da Tomas Krupa e David Vydra. Molti ricorderanno che lo scorso ottobre il ceco aveva tentato un avvicinamento con Ivan Lendl, 'libero' dopo la fine della collaborazione con Andy Murray. I due si sono incontrati dopo il Masters 1000 di Shanghai, ma il colloquio ha ratificato la decisione di Lendl: basta viaggiare, meglio restare a casa con i figli. A Berdych, ormai saturo del rapporto con Krupa (andava avanti da 6 anni, probabilmente ha già dato tutto), il rifiuto non è andato giù. Allora ha pensato bene di contattare Vallverdu, ex sparring partner e vice allenatore di Murray. Ex giocatore di discreto livello (è stato numero 727 ATP), si è trovato quasi per caso a fare il coach. Stava recuperando da un infortunio e non sapeva quando sarebbe tornato. Murray, suo ex compagno all'Accademia Sanchez-Casal di Barcellona, gli chiese se aveva voglia di seguirlo per un paio di tornei. Non sapeva che sarebbe iniziata una nuova carriera. Una carriera che sarebbe stata impermeabile alle scelte di Murray e ai suoi continui cambi di coach. Gli allenatori passavano, Vallverdu restava. Attento, lavoratore, competente, si è costruito una credibilità importante. E il suo legame con lo scozzese sembrava indissolubile. Ma l'arrivo di Amelie Mauresmo ha incrinato il rapporto fino alla separazione annunciata qualche settimana fa. E anche il preparatore atletico Jez Greene ha lasciato il team Murray.
LA VICINANZA VALLVERDU-LENDL
Berdych ha seguito la vicenda e ha immediatamente contattato Vallverdu, uno dei coach più “itineranti” del circuito. Basti pensare che è arrivato a trascorrere anche 42 settimane all'anno in compagnia di Murray. In questo momento Berdych si trova al numero 7 ATP, proprio alle spalle di Murray, ed è uno dei pochi top-player che non si è convertito alla moda del “super-coach”, ovvero l'ex grande campione riciclatosi nelle vesti di allenatore. Come detto, tuttavia, avrebbe voluto lavorare con Lendl. Chissà che l'assunzione di Vallverdu non sia una mossa strategica per arrivare proprio a Lendl, che insieme al giovane venezuelano ha vissuto i momenti migliori di Murray e ci aveva stabilito un'ottima alchimia. Basti pensare che lo volle con sé e con lo scozzese in una foto-ricordo durante la cena di gala dopo Wimbledon 2013. Loro tre e nessun altro. Lendl ha un rapporto molto stretto con Vallverdu. In una recente intervista in cui ha parlato del periodo con Murray, ha detto: “Non avete idea di quanto io mi sia affidato a Dani”. Resta inteso che nel tennis non esiste la proprietà transitiva, anche perchè Lendl non ha nessuna voglia di tornare a viaggiare. Tuttavia, non c'è dubbio che l'assunzione di Vallverdu sembra un messaggio trasversale per il ceco, una specie di appello. “Prendi in considerazione la mia proposta” o qualcosa del genere.
L'UNICO SENZA SUPER-COACH
Vallverdu e Jez Green hanno lasciato Murray qualche settimana fa, ma sembra che la decisione fosse stata presa da tempo, probabilmente da Wimbledon, quando erano emersi alcuni problemi di compatibilità con Amelie Mauresmo. I primi tornei non erano andati troppo bene, Vallverdu non gradì il fatto di non essere stato avvisato dell'imminente arrivo di Amelie e non è mai riuscito a instaurare un rapporto di collaborazione con lei. Hanno ultimato la stagione, ma dopo il Masters hanno deciso di interrompere il rapporto. Green ha impiegato pochi giorni per trovare un nuovo impiego: collabora con la baby-star Alexander Zverev, esploso quest'estate con alcuni exploit di livello. Zverev, tra l'altro, pare sia sotto osservazione di Adidas, in cerca di un nome per sostituire Murray, il cui accordo scadrà il 31 dicembre e non sarà rinnovato (pare che lo scozzese sia passato a Under Armour). Da parte sua, Berdych sente di poter avere un colpo in canna. Nel 2015 compirà 30 anni, ma non è troppo tardi per tentare un ultimo salto di qualità e magari vincere il tanto sospirato Slam. In fondo l'obiettivo è quello: poco importa se al suo fianco ci sarà Lendl, Vallverdu o chiunque altro. Di sicuro, alle recenti ATP World Tour Finals, il ceco era l'unico a non avere un grande nome al suo fianco. C'erano Stefan Edberg, Boris Becker, Amelie Mauresmo, Michael Chang, Goran Ivanisevic, Magnus Norman, Ivan Ljubicic….e Tomas Krupa. Quale sarà il ruolo di Vallverdu? Un lasciapassare per la gloria…o per arrivare a Lendl?