MONTE CARLO – Troppo centrato il Berdych formato 2015 per lasciarsi impensierire da Gael Monfils. Finisce 6-1 6-4 in 68 minuti. Quarta finale in un Masters 1000 per il ceco, che balza al secondo posto della race.Poco più di un'ora per un incontro mai stato in discussione. Tutto molto semplice per Tomas Berdych nella prima semifinale al Masters 1000 di Monte Carlo. Al suo avversario, Gael Monfils, non è bastato il pubblico di casa. Non sono bastate l'adrenalina e la carica, ottenute lungo la strada, con gli scalpi eccellenti di Federer e Dimitrov. Il ceco si è rivelato troppo solido, concentrato e propositivo per essere impensierito, spuntandola 6-1 6-3. Il racconto del primo set potrebbe concludersi dopo i primi tre game. Danno l'illusione che possa esserci un match equilibrato, se non entusiasmante: un gioco per parte e poi, sul 15-30 con Berdych al servizio, un nastro maligno nega a Monfils la possibilità di giocarsi due palle break. Poi all'improvviso il buio, il silenzio. Il francese scompare dal campo. Mette a segno la miseria di cinque punti nei successivi quattro game e Tomas si ritrova, in venticinque minuti scarsi, il set in tasca. Un 6-1 dove ai meriti indiscutibili del ceco fanno da contraltare le percentuali, miserrime, di Gael al servizio. L'arma più devastante del francese. Il 33% di punti sulla prima sono un invito a nozze per ottenere il break senza fatica alcuna. Se il primo set finisce male, per Gael, il secondo inizia peggio. Il transalpino serve per primo e cede immediatamente il break. Se vi era entusiasmo tra il pubblico all’inizio, ora cominciano a percepirsi fischi. La delusione. I titoli di coda sono già scritti, ma c'è lo spazio per il canto del cigno. Che illumina, per qualche istante, gli occhi del pubblico oramai disilluso. Serve il ceco, sull'1-0. Monfils prima ottiene il punto del match, dopo uno scambio di 33 colpi. Poi si procura tre palle break, quindi pareggia i conti.
BERDYCH SECONDO NELLA RACE
Ride il francese, più che esultare. Forse non ci crede. E le due palle break concesse nuovamente quando è l'ora di portarsi, finalmente, avanti nel punteggio ne sono la dimostrazione. Salva la prima, sul 30-40. Non la seconda, con un rovescio affossato in rete. Tomas si avvia alla più facile delle conclusioni. Gael, ora che è tutto inutile, decide di tentare altre soluzioni. Si avvicina sul 2-3 e, tra lo stupore di chiunque, arriva ad ottenere due palle break. Ma Berdych non si lascia infastidire, le cancella con imbarazzante facilità e si allontana. Attende di poter servire per il match, poi, a zero, ottiene il meritato biglietto per la finale. La prima a Montecarlo, la quarta in un Masters 1000. La terza di questa stagione. La ventisettesima in carriera. Muovere qualche appunto a Berdych, dopo una vittoria di tale portata, potrebbe sembrare ingeneroso. Muovere qualche appunto quando, scorrendo l'ATP Race 2015, lo si vede (dopo la vittoria di oggi) in seconda posizione potrebbe sembrare pretestuoso. Ma se domani non dovesse giungere la vittoria, che manca da un anno e mezzo (addirittura 10, invece, dall’unica un Masters 1000), l'aurea dell'eterno secondo continuerà ad incombere. Riguardo Monfils, ottimo il suo torneo. Anche se con Berdych pare proprio non riuscire ad avere la meglio: "Con lui non riesco a trovare la chiave per imporre il mio gioco. Ho l’impressione che contro di me non faccia errori. Tira forte, certo, ma la sua palla mi toglie la possibilità di organizzarmi, mi rimanda tutto”, le sue parole sconsolate dopo la sesta sconfitta in sette confronti. Ora tocca a Berdych provare a non vanificare tutto una volta di più.
MASTERS 1000 MONTECARLO – Semifinali
Tomas Berdych (CZE) b. Gael Monfils (FRA) 6-1 6-4
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