L’INTERVISTA – Il nuovo nome del tennis americano potrebbe essere una bella ragazza bionda dalle idee chiare: Parris Todd. Il suo coach-manager, Sandy Mittleman, è convinto: “Ha un potenziale da top-10”.
Di Riccardo Bisti – 11 luglio 2014
“Secondo me, questa ragazza ha un potenziale da top-10”. Quando Sandy Mittleman ha espresso la sua opinione, l’interesse è scattato subito. In effetti, se diamo un’occhiata alla giovane carriera di Parris Todd si intravedono potenzialità importanti. Basti pensare che è stata in vetta a tutte le classifiche giovanili USTA (la federtennis americana) e ha vinto decine di tornei. Gli Orange County Breakers (team del World Team Tennis) l’hanno scelta come 'alternate' e anche a livello professionistico sono arrivati i primi risultati. Ma la strada è ancora lunga. Parris lo sa, ma sa anche che il tempo è dalla sua parte. L’8 luglio ha compiuto 16 anni e colpisce, oltre che per la sua avvenenza, anche per la maturità. Le sue risposte sorprendono, sembra di parlare con una 25enne. Lo scorso anno è stata numero 1079 WTA, ma punta molto più in alto. Dopo essersi affidata all’MLJ Group di Sandy Mittleman (famoso in Italia per la vicenda dei presunti debiti di Camila Giorgi), che riveste il ruolo sia di coach che di manager (di recente hanno siglato un accordo con Wilson per l’attrezzatura), adesso punta a fare grandi cose, magari a partire dai prossimi impegni, due tornei ITF a Vancouver (Canada) e Austin (Texas, Stati Uniti). L’abbiamo intercettata in California, poco prima della partenza per il Canada, dopo un paio di settimane di allenamento. Tra qualche anno, il tennis femminile americano avrà urgente bisogno di personaggi. E chissà che Parris non possa essere il nome giusto.
Parris, i tuoi genitori non giocavano a tennis. Come è nata la passione per questo sport?
Se devo essere sincera non ricordo molto bene! Avevo appena 5 anni, non so bene cosa mi passasse per la testa…di sicuro sono stata subito coinvolta dalla passione per lo sport.
Non hai praticamente svolto attività junior. Continuerai su questa strada?
Assolutamente. In questo momento non ho classifica WTA, ma cercherò di conquistarla nelle prossime settimane. Dopo l’impegno in Canada giocherò ad Austin, poi alternerò l'attività con gli allenamenti. Non posso giocare troppi tornei perchè ho appena compiuto 16 anni e sono sottoposta alle limitazioni WTA per le giocatrici minorenni.
Come è nato il contatto con MLJ Group, la società di Sandy Mittleman?
Tutto è partito l’anno scorso, quando ero impegnata nel World Team Tennis. Facevo parte degli Orange County Breakers ed ero un’alternate. In rosa c’era Liga Dekmeijere, con cui mi allenavo spesso. Lei mi notò, contattò Sandy e gli disse: “Ehi, dovresti dare un’occhiata a questa ragazza, si chiama Parris!” e così è nato il tutto.
Come procede la scuola? Come riesci a compensare gli impegni agonistici con quelli scolastici?
Sto svolgendo un programma di homeschooling con l’aiuto di mia madre Angela. E’ lei a farmi lezione, perchè non esistono scuole i cui orari siano compatibili con gli allenamenti. Quando non sono in campo mi dedico ai libri con l’aiuto di mia madre. Comunque le cose procedono bene: gli studi vanno avanti e sono in pari con gli esami.
Parris, sei una ragazza molto carina: pensi che questo possa essere più un vantaggio o una distrazione?
Entrambe le cose. Da una parte può essere un vantaggio perchè sono più ricercata dagli sponsor, e gli sponsor portano un po’ di soldi che possono essere molto utili per la mia attività. Allo stesso tempo può essere una distrazione perchè i ragazzi mi cercano, magari mi chiedono di uscire…non nego che la cosa possa distrarmi. Ma alla fine della giornata, tuttavia, non me ne preoccupo più di tanto.
A proposito di questo, quanto è importante avere una figura come Mittleman che fa sia coach che manager?
E’ fondamentale. MLJ Group può occuparsi di tutte quelle cose che potrebbero distrarmi e invece devono restare fuori dalla mia mente. In questo modo, grazie a Sandy, posso concentrarmi soltanto sul mio tennis e i miglioramenti che devo fare. E non ho altro per la testa. Per me il tennis è l’unica cosa davvero importante.
Che tipo di giocatrice sei? Il tuo colpo migliore?
Sono una giocatrice aggressiva, cerco di colpire la palla in anticipo, muovermi in avanti e togliere tempo alla mia avversaria. Il colpo migliore? Certamente il rovescio!
Non è che ti vedremo fare serve and volley come Taylor Townsend?
Il mio prossimo obiettivo è proprio cercare di migliorare in questo senso. Il prossimo step del mio percorso è migliorare il gioco di volo.
Mittleman ha detto che hai un potenziale da top-10. Tu dove pensi di arrivare? Quali sono gli obiettivi di carriera e nell’immediato?
Per la mia intera carriera non voglio essere soltanto numero 1. Vorrei vincere gli Slam, fare la storia, penso: “Perchè dovrei fermarmi qui?”. Per i prossimi anni non abbiamo ancora fissato degli obiettivi. Ovviamente ci piacerebbe essere intorno alla 100esima posizione, ma non ci siamo dati scadenze perchè penso che i traguardi mettano troppa pressione e tendano a distrarre. Penso che la cosa migliore sia giocare al meglio delle proprie possibilità, giorno dopo giorno, e vedere cosa succede.
Chi è la tua migliore amica nel tour? Conosci qualche giocatrice americana tra le più forti?
No, veramente no. Non conosco ancora nessuna giocatrice del circuito WTA, sono ancora troppo giovane…
Ci racconti la tua storia? Sappiamo che sei nata a Scottsdale ma sei cresciuta a Newport Beach, California. Come è stato il tuo percorso fino ad oggi?
Quando avevo sei anni c’era un programma vicino a casa mia, gestito da Julian Heine, e la mia famiglia lo ha preso in considerazione perchè a me piaceva molto. C’era un gruppo di bambini ed è stato più divertente iniziare così piuttosto che con vere e proprie lezioni. Quando andavo alle lezioni di gruppo, Julian mi diceva sempre: “Penso che tu possa fare belle cose, giochi bene, i tuoi progressi mi sorprendono”. Così abbiamo iniziato a lavorare più seriamente e un amico ci raccomandò Nenad Toroman, un ex giocatore professionista che è stato intorno al numero 400 ATP. Quando avevo 8 anni, dunque, ho iniziato a lavorare con lui e ha sistemato i miei colpi, che all’inizio erano terribili! Ci sono voluti cierca due anni per mettere a posto le impugnature. E’ stato il mio allenatore fino a quest’anno, poi ho iniziato a lavorare con Sandy e da allora lo rivedo ogni tanto per rivedere i colpi, se tutto procede nel modo giusto.
La tua giornata tipo? Quanto ti alleni?
Su questo ci regoliamo giorno dopo giorno, in base a come mi sento. Di solito faccio due ore al mattino e un’ora al pomeriggio, altrimenti due ore e due ore. Dipende da come mi sento. Faccio comunque una tipologia di allenamento standard.
Passioni? Segui qualche altro sport?
Da buon’americana mi piace molto guardare il football! La mia squadra preferita? I New England Patriots.
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