La Repubblica Ceca conduce 2-0, forte delle vittorie di Stepanek e Berdych rispettivamente su Seppi e Bolelli, domani il doppio…

di Francesco Camanzi – foto Ray Giubilo

 

A undici anni dalla bruciante retrocessione nel Group I l’Italia torna a varcare le porte del gruppo dei 16 dopo la perentoria affermazione dello scorso settembre a Santiago del Cile. Ad accoglierci nel World Group la Repubblica Ceca, vecchia conoscenza del nostro capitano Barazzutti (sconfitto dall’allora Cecoslovacchia nella finale del 1980) e pericolosa outsider dietro agli squadroni Serbia e Spagna.
Il risultato, dopo i singolari della prima giornata, è fermo sul 2-0: Radek Stepanek ha sconfitto Andreas Seppi in 5 tiratissimi set, 4-6 6-4 6-3 3-6 6-3; Tomas Berdych ha regolato in 4 set Simone Bolelli, 6-3 4-6 7-5 6-2.

Seppi-Stepanek
Il programma della giornata si apre col match Seppi-Stepanek, il nostro numero 1 contro il numero 2 dei cechi.   
Parte forte Andy che approfitta di un approccio stentato e pigro dell’avversario. L’altoatesino sembra avere naturale confidenza col duro della Cez Arena e il break non tarda ad arrivare. Nel sesto game, infatti, dopo insistiti attacchi sul dritto incerto di Steps, Seppi si guadagna 3 palle break consecutive. La seconda è quella buona, il ceco spedisce largo un rovescio abbordabile e lancia l’azzurro sul 4-2. Poi la rimonta di Stepanek, bravo a recuperare il break in men che non si dica e a raggiungere Seppi sul 4-4. Dopo un turno di battuta salvato con le unghie e con i denti Andy va a rispondere per il set e gioca un game praticamente perfetto: sotto 30-0 Stepanek cerca di spaventarlo attaccando la rete ma il nostro è bravo a punirlo con un lob millimetrico. Poi, sul primo set point, Seppi lascia andare il braccio e trova una risposta vincente che lo proietta sull’1-0.
Ma Stepanek non ci sta. Neanche il tempo di tornare in campo che il ceco è già avanti di un break, complici anche due sciagurati doppi falli di Seppi. Steps, nonostante qualche dritto fuori giri, mette in campo un tennis apprezzabile e, alle volte, regala gioie per gli occhi, specialmente quando decide di applicare il suo schema preferito: smorzata e rapida discesa a rete. Il numero 1 d’Italia, però, non è da meno: risponde molto profondo e regge bene alle continue variazioni dell’avversario. Il set scivola in equilibrio fino al parziale di 4-4, quando Stepanek prova a piazzare l’affondo definitivo ma deve fare i conti con la strenua difesa di Seppi che annulla ben 7 set point. Poi Andy paga il grande sforzo e cede a zero il turno successivo: game, set Stepanek.
Il terzo set è quello del sorpasso: Stepanek affina il servizio e sfodera tutte le armi del repertorio. Andy resiste fino al 3-3, poi si distrae e concede il break su un brutto passante di rovescio. Il ceco ne guadagna in fiducia e, quasi in trance agonistica, comincia a disegnare traiettorie tanto deliziose quanto imprevedibili per l’azzurro. Nel nono game arriva l’affondo: sul parziale di 5-3, Steps strappa il servizio e porta a casa il set, 2-1.
Nel quarto Seppi si nasconde nei primi turni di servizio, centellina le energie e centra un prezioso break nel quinto game su un terribile doppio fallo del ceco: 3-2 e servizio Italia.
Poi l’ennesimo game di carattere dell’altoatesino, sotto 0-40 nel sesto sembra destinato al contro-break ma recupera e vola sul 4-2. È la svolta: Stepanek accusa un po’ di stanchezza e finisce per cedere un altro turno di servizio a un Seppi attento e combattivo. Il set si chiude sul 6-3, si va al quinto.
L’epilogo del match è amaro: come nel terzo Steps centra un break mortifero sull’1-1 e rimette la testa avanti. Il vantaggio rigenera il ceco, esaltato dall’incitamento dei tifosi di casa e sospinto da capitan Navratil in panchina. Radek conduce i giochi fino al 5-3, nell’ottavo gioco piazza l’ultimo, decisivo break. Dopo 3 ore e 50 minuti è uno scambio infinito a consegnare il primo punto alla Repubblica Ceca: accelerazione di dritto di Stepanek e Seppi che si accascia nel vano tentativo di recuperare.

 

Bolelli-Berdych
Match di grande equilibrio tra Tomas Berdych e Simone Bolelli. Alla fine, come prevedibile, l’ha spuntata con grande fatica il ceco, 6-3 4-6 7-5 6-2.
La sconfitta porta il parziale con i cechi sul 2-0 e aggrava la nostra situazione in vista di domani. Il doppio che vedrà impegnati Bracciali e Starace è già l’ultima spiaggia. Ma il risultato, in sé e per sé, non dice tutto. Anzi, è bugiardo. Perché Simone, come Andy, ha giocato un match di grande coraggio, tenendo testa per lunghi tratti a un campione del calibro di Berdych. In certe occasioni, come sul finire del terzo set, ha addirittura acceso un barlume di speranza per i nostri colori salvo poi cedere nel quarto set.  
Simone inizia il match col piglio di chi non ha nulla da perdere: piedi nel campo, poche esitazioni e quel pizzico di intraprendenza necessaria per affrontare un top ten. Sfortuna vuole che dall’altra parte della rete ci sia uno dei giocatori più in forma del momento. Il ceco è un fenomeno della natura, dall’alto dei suoi 196 cm scaglia cannonate a filo rete e ridisegna le linee del campo con traccianti micidiali. Dopo cinque giochi il ceco piazza un break e vola sul 4-2. La reazione del ventisettenne di Bologna non tarda ad arrivare, nel game successivo si procura una palla del contro-break ma Berdych è bravo ad annullarla con lo schema servizio-dritto. Poi Tomas scappa e sul 5-3, ottiene 3 set point e chiude la prima partita con un perentorio ace.
Il secondo set è un capolavoro di Bolelli: il braccio si scioglie, la confidenza aumenta e le sassate di Berdych fanno meno paura. L’azzurro costringe il ceco agli straordinari, quando può ne sollecita gli spostamenti laterali e cerca spesso l’affondo con il dritto a sventaglio. Berdych, quasi incredulo, accusa il colpo e si vede recuperare il set di vantaggio. Nel decimo game un’accelerazione magistrale di dritto regala il set al nostro, 6-4.
Nel terzo set Bole mette in campo tutto quello che ha, ci prova fino al 5-5 e accarezza l’idea del tie-break. Poi Berdych si risveglia e guadagna una palla break: risposta fulminea e comoda chiusura di dritto. È il preludio alla vittoria finale. Il ceco serve in vantaggio e chiude il set sul 7-5, nella quarta frazione Bolelli subisce il contraccolpo fisico e psicologico e il ceco, ferito nell’orgoglio, dilaga fino al 6-2 finale.

 

Repubblica Ceca-ITALIA
R Stepanek b. A SEPPI 46 64 63 36 63

T Berdych b. S BOLELLI 63 46 75 62

 


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