Il Masters è iniziato malissimo per Roger Federer, con una brutta sconfitta per mano di Kei Nishikori: oggi tornerà in campo (diretta Sky Sport, ore 21) contro Dominic Thiem in un match che potrebbe già essere da “dentro o fuori”, peraltro dopo aver rinunciato ad allenarsi lunedì. In queste ore si sta parlando di lui anche per le affermazioni di Julien Benneteau. La scorsa settimana, il francese è stato ospite della trasmissione “Les Grandes Gueules du Sport”, in onda su RMC Sport, e si è tolto più di un sassolino dalle scarpe, parlando dei presunti privilegi di cui gode Roger Federer grazie alla sua profonda influenza. “Premessa: Roger è una leggenda del gioco, un'icona, è l'unico in grado di portare 15.000 persone a Parigi Bercy alle 10 del mattino. Niente da dire – dice Benneteau – ma la nascita della Laver Cup ha fatto emergere alcuni inquietanti conflitti d'interesse. In merito alla nuova Davis, non ha detto nulla sulla collocazione a novembre. Non appena si è ventilata la possibilità di giocarla a settembre si è svegliato, opponendosi a Piqué. Questo fa capire quanto le istituzioni tennistiche siano deboli. La Laver Cup è un'esibizione, non ci sono criteri di selezione sportivi e vengono dati 750.000 dollari a Nick Kyrgios. Sì, le tariffe sono queste. Un'altra cosa: nell'organizzazione di questo evento c'è anche Craig Tiley, direttore dell'Australian Open, che si occupa dei diritti marketing e della TV. Il suo compenso viene pagato dall'agente di Federer (Tony Godsick, sposato con l'ex top-5 WTA Mary Joe Fernandez, ndr). Negli ultimi due anni, Federer ha giocato dodici delle sue quattordici partite dell'Australian Open in sessione serale”.
UNA DERIVA DI INFLUENZA E PRIVILEGI
La tesi di Benneteau è chiara: visto che il manager di Federer paga Tiley, quest'ultimo avrebbe un occhio di riguardo nello stilare la programmazione dell'Australian Open. Argomento scivoloso: da una parte, le informazioni di Benneteau sono vere, dall'altra le velate insinuazioni non sono dimostrabili. Melbourne ha un clima molto particolare, in cui si può passare dal torso nudo alla necessità del maglione in poche ore. Per questo, giocare in uno dei tre campi coperti e nelle ore più fresche è un indubbio privilegio. Esiste una regola non scritta secondo cui la sessione serale viene assegnata con alternanza. A Melbourne, invece, Federer fu avvantaggiato su Djokovic, costretto a giocare il suo match contro Monfils a 42 gradi. Il serbo è stato danneggiato anche a Wimbledon. Nel Manic Monday, il suo match contro Khachanov è terminato al calar della notte dopo aver rischiato la sospensione per oscurità. Nel giorno dei quarti, vista la programmazione dei giorni precedenti, Federer è stato fatto sloggiare dal Centre Court per il match contro Kevin Anderson. Arriva a matchpoint, ma perde 13-11 al quinto. Pubblicamente non si è lamentato, ma secondo Benneteau non aveva preso bene lo spostamento. Tra i partner della Laver Cup c'è anche la USTA. “Quest'anno, lo Us Open ha inaugurato il nuovo Louis Armstrong. Sembra che Tony Godsick sia andato nell'ufficio del giudice arbitro, dicendogli che non lo avrebbe dovuto programmare, in nessun modo, sul secondo campo”. I fatti dicono che ha sempre giocato sull'Arthur Ashe, arrendendosi all'umidità negli ottavi contro John Millman. Un portavoce della USTA, consultato dal Telegraph, ha detto che tale conversazione non avrebbe avuto ragione di esserci perché era stato deciso in anticipo che tutti i match di Federer, così come quelli di Nadal e Serena Williams, si sarebbero giocati sull'Ashe. “È normale che Federer abbia qualche privilegio – prosegue Benneteau – però si è raggiunta una piccola deriva”. La co-conduttrice del programma, Sarah Pitkowski, ha poi aggiunto che alcune novità regolamentari sono tenute in ghiaccio perché Federer è contrario: per esempio, il coaching. L'ATP aveva pensato di imitare la WTA, ma a quanto pare un giocatore ha battuto il pugno sul tavolo, dicendo che non sarebbe successo fino a quando avrebbe continuato a giocare. “Quel giocatore è Federer. Ma c'è di più: alcune cose non sono state nemmeno provate perché Federer è ancora nel circuito: personalmente, trovo sconvolgente che abbia avuto un'influenza così importante nello sviluppo del suo sport”.
DJOKOVIC IN "DIFESA" DI FEDERER
La trasmissione ha poi parlato dei maxi-ingaggi riservati a Federer nei tornei medio-piccoli. Quest'anno, con la possibilità di tornare al numero 1 ATP, ha giocato a Rotterdam. Tony Godsick avrebbe chiamato Richard Krajicek (direttore del torneo) chiedendo una wild card, ma specificando che il prezzo era salito. Una chiamata al title-sponsor ha sbloccato la situazione, mentre non era andata così per il torneo di Dubai (dove peraltro Federer ha la residenza part-time): lo svizzero pensava di giocarlo per gli stessi motivi, ma Godsick aveva informato che la richiesta era passata da 1 a 2 milioni di dollari. Gli sceicchi hanno lasciato perdere. “Io avevo sentito che la richiesta fosse ancora più alta” dice Benneteau. A difesa dello svizzero si è schierato il suo ex rivale Novak Djokovic. I due si sono riavvicinati proprio durante la Laver Cup, e Djokovic – pur essendo stato svantaggiato in alcune situazioni – ha dato pieno sostegno al sistema attuale. “Le affermazioni di Julien sono discutibili perché Roger, in un certo senso, merita un trattamento speciale perché ha vinto sei volte l'Australian Open e probabilmente è il più forte di sempre. Se non lui, chi merita questi privilegi? La gente vuole vederlo giocare nell'orario migliore, alle 7.30 della sera, sulla Rod Laver Arena. Comprendo il punto di vista di Julien perché a volte sembra che alcuni giocatori, anno dopo anno, possano ottenere più favori. Bisogna analizzare bene la questione per stabilire se c'è un caso o meno. Però bisogna capire che Federer è una forza trainante del tennis in termini di entrate e visibilità. Anche tennisti come Julien traggono beneficio dal tennis grazie a quello che ha fatto Federer”.