di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Per anni lo abbiamo aspettato, abbiamo sperato che il suo essere benestante non scalfisse le sue scialbe motivazioni. A impressionarci fin da subito, sono la velocità dei colpi, il tocco di palla e la potenza devastante del suo braccio. I risultati non tardano ad arrivare. Nel 2008 conquista i quarti al Roland Garros, cedendo in tre set molto tirati a Djokovic. A Wimbledon strappa un set a Nadal giocando un tennis straordinario. A settembre trascina da solo al quinto match la sua Lettonia, contro l’Italia. Tutti sono pronti a scommettere sull’imminente esplosione del baltico e, invece, dopo quell’incontro di Coppa Davis, non riesce a vincere due partite di seguito per più di un anno. L’avventura a luci rosse smascherata dalla polizia locale durante il torneo di Stoccolma dello scorso ottobre, sembra una conferma della scarsa attitudine ai sacrifici che la vita di un atleta impone. E, invece, quando ormai cominciavamo a temere di essere di fronte all’ennesimo caso di talento sprecato, ecco rispuntare il talento che Pilic aveva provveduto a sgrezzare qualche anno fa nella sua Accademia di Monaco.
Un primo squillo a Doha quando, dopo aver sconfitto Seppi, gioca alla pari nei quarti con Roger Federer. L’”esplosione” vera e propria giunge a Memphis la settimana scorsa, dove raggiunge la sua seconda semifinale in carriera (quattro anni dopo quella colta a St Petersburg nel 2006), battendo giocatori del calibro di Stepanek e Berdych, prima di arrendersi al futuro vincitore del torneo, Sam Querrey.
Il lettone conferma l’ottimo momento di forma nel “250” disputato a Delray Beach, cogliendo la sua prima finale Atp senza perdere alcun set, lungo il suo cammino. Nell’atto conclusivo ha rovinato la festa di compleanno di Ivo Karlovic, nato proprio il 28 febbraio di 31 anni fa.
Il croato, che prima di questa finale aveva tenuto 46 dei 47 turni di battuta, non può nulla contro lo stato di grazie del suo avversario. Dopo aver annullato 2 palle break nel quarto gioco, il lettone mette a segno 5 giochi di fila che chiudono il primo parziale sul punteggio di 6-2. Ivo fa molta fatica nei suoi turni di battuta e, nel quarto game del secondo set, subisce il break che chiude definitivamente i giochi in favore del suo avversario. Karlovic si aggrappa al servizio per allungare l’incontro, annullando ben 3 matchpoint con altrettanti ace. A tradirlo, però, è proprio il suo fondamentale preferito. Un doppio fallo, infatti, regala il quarto matchpoint al lettone che chiude, poco dopo, una finale davvero dominata, come testimoniato anche dal punteggio di 6-2 6-3.
Per Gulbis quello odierno è il 10° match vinto nel 2010. Lo scorso anno dovette attendere Wimbledon per andare in doppia cifra. I 250 punti incamerati in Florida gli consentono di tornare tra i TOP50 (numero 45), lui che vanta un best ranking di 38. Solo due settimane fa, era numero 99 del mondo. Bentornato Ernesto.
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