Sergiy Stakhovsky annuncia la cancellazione del torneo vinto dal nostro Seppi. Sarà spostato o morirà del tutto? Siviglia "sta sul pezzo" da tempo, ma Stakhovsky “twitta” che…
Il centrale di Belgrado. Nel 2012, il torneo non aveva avuto neanche un top 30
Di Riccardo Bisti – 4 gennaio 2013
L’ATP è restia a rendere note le faccende più scomode. Per intenderci, non scrissero neanche una parola sui motivi della squalifica di David Nalbandian durante la finale del Queen’s (fu qualificato per aver dato un calcio a un cartellone pubblicitario, ferendo accidentalmente un giudice di linea). Non saranno dunque contenti che un loro associato, Sergiy Stakhovsky, abbia diffuso la notizia della sparizione del torneo di Belgrado. L’evento sarebbe in programma nella prima settimana di maggio, in contemporanea a Monaco di Baviera ed Estoril. Se l’indiscrezione di Stakhovsky (trapelata via Twitter) fosse confermata, la Serbia perderebbe il suo unico torneo ATP. E Andreas Seppi dovrebbe difendere altrove i 250 punti conquistati con la bella vittoria del 2012. “Cari fans, è un gran peccato, ma non ci sarà nessun torneo ATP a Belgrado…questa settimana sarà vuota…e spero solo per quest’anno”. Con questo messaggio, Stakhovsky ha allertato le redazioni tennistiche di mezzo mondo. Di certo gli insegnanti dell’”Università” che prepara i giocatori ai rapporti con i media non saranno contenti di lui. Ma non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Se ne parla dallo scorso maggio, quando si diffuse la notizia che Goran Djokovic (zio di Novak) si fosse un po’ stufato. “Ho dato tutto me stesso in questo progetto e credo che il nostro paese abbia bisogno di un evento del genere. Per sopravvivere avremo bisogno del sostegno dello stato”. Mentre noi ricordiamo con affetto l’ultima edizione, brillantemente vinta da Seppi, per i serbi non è così. La prima testa di serie era Pablo Andujar (n. 38 ATP: diversi challenger hanno un top-seed meglio piazzato), e il pubblico si era lamentato per il caro biglietti. Senza dimenticare l’assenza dei migliori serbi, a partire da Djokovic, il cui legame col torneo va ben oltre le ragioni di classifica.
Fonti non ufficiali sostengono che l’annuncio della cancellazione arriverà oggi. Più incertezza sul futuro. Se una tappa viene cancellata, non è detto che il torneo debba morire. I diritti possono essere acquistati da un’altra città, proprio come fece Belgrado nel 2009. La famiglia Djokovic acquistò la licenza dagli olandesi, spostando il torneo da Amersfoort al Centro Sportivo “Milan Gale Muskatirovic”. Adesso che succederà? Da mesi circola la voce che la licenza sarebbe stata venduta agli spagnoli. Il nuovo torneo si giocherebbe a Siviglia, che da almeno un anno e mezzo cerca disperatamente di entrare nel tour. Gli andalusi non si accontentano di aver ospitato due finali di Coppa Davis (2004 e 2011). Vogliono di più. Nel giugno 2011 sembrava che avessero acquistato la data di Bucarest (altro torneo in difficoltà), e che il circuito sarebbe sbarcato a Siviglia già nell’aprile 2012. In effetti, il torneo di Ion Tiriac ha cambiato data (da settembre ad aprile), ma è rimasto in Romania. E i politici andalusi hanno fatto una brutta figura, visto che l’acquisizione era stata data come quasi certa. Un paio di mesi dopo, si era diffusa la voce di una possibile cogestione del torneo ATP di Valencia, in programma a fine ottobre. La municipalità di Siviglia e la Giunta Andalusa si erano interessate, ma la crisi economica ha fatto si che il torneo rimanesse a Valencia (dove è cogestito da Juan Carlos Ferrero e David Ferrer). Si parlava di un accordo triennale che sarebbe scattato già nel 2012. Niente di tutto questo. Un paio di mesi fa, durante le ATP World Tour Finals, è stato annunciato un rinnovo che lo manterrà presso la Città della Arti e delle Scienze di Valencia almeno fino al 2015.
Chissà se a Siviglia avranno ancora voglia di riprovarci, dopo due tentativi andati a vuoto. Ma non è detto che il torneo continuerà ad esistere. Lo fa pensare il seguente “tweet” si Stakhovsky: “Non mi piace che l’ATP compri i tornei e li elimini dal calendario senza parlare con i giocatori”. Non contento, un’ora dopo ha rincarato la dose: “Ci sono molti paesi interessati ad avere un torneo ATP…ma non sono stati invitati ad acquistare Belgrado”. Volendogli credere, l’ATP avrebbe acquistato i diritti di Belgrado salvo non rivenderli. Aveva fatto qualcosa del genere nel 2006, quando rilevò l’esangue torneo di Palermo senza sostituirlo, dando una prima mazzata ai tornei autunnali sul rosso, scomparsi lo scorso anno con lo spostamento ad aprile di Bucarest. In attesa della rivoluzione prevista per il 2014, quando il calendario cambierà fisionomia, non c’è grande chiarezza nemmeno per il 2013. Se andiamo nella pagina web dedicata al calendario 2013, la troviamo desolatamente vuota. Si può scaricare il PDF con i tornei (e Belgrado c’è ancora), ma non c’è ragione che il calendario non sia pubblicato anche tra i bit del sito. A proposito di crisi, è di poche ore fa la notizia che il torneo di Barcellona ridurrà il tabellone da 56 a 48 giocatori. Non è un cambio sostanziale: semplicemente, usufruiranno di un bye tutte le 16 teste di serie e non solo prime otto. A chiedere la modifica sarebbero stati i giocatori. Secondo Albert Costa, direttore del torneo, il cambio consentirà al torneo di avere un maggior numero di tennisti compresi tra la decima e la trentesima posizione: “Come top 10 siamo messi bene, ne abbiamo sempre cinque o sei, ma quest’anno vogliamo incrementare il numero di giocatori di immediato rincalzo. Saranno loro i beneficiari di questa modifica”. Al di là degli interessi del torneo, non aveva senso che un ATP 500 avesse un tabellone più grosso di un Masters 1000 come Parigi Bercy (che paga la condizione di torneo indoor con un tabellone a 48 giocatori).
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