A due anni dalla sorprendente finale del 2015, i “Diavoli Rossi” torneranno a giocarsi l'Insalatiera. Goffin supera Kyrgios, poi Steve Darcis si conferma grande Davisman e non lascia spazio a Jordan Thompson. “Se giochiamo così, per la Francia sarà dura batterci” dice capitan Van Herck.

Un singolo exploit può essere un caso. Ma due finali di Coppa Davis in tre anni, con un team senza fenomeni, sono ben più di un indizio. Ribaltando l'1-2 dopo la seconda giornata, il Belgio ha superato l'Australia di Lleyton Hewitt e ha raggiunto la Francia nella finale dei prossimi 24-26 novembre. La giocheranno in trasferta e non è detto che sia un male. I francesi dovranno scervellarsi per scegliere la superficie e, soprattutto, avranno l'obbligo di vincere, di portare a casa l'Insalatiera a 16 anni dall'ultima volta. Ma se a Lille è andato tutto come previsto, il 17 settembre 2017 sarà ricordato come una delle più belle giornate (la più bella?) nella storia del tennis belga, almeno tra i maschietti. C'era anche Kim Clijsters, in tribuna, a fare il tifo per David Goffin e Steve Darcis. Ma se il primo è un clamoroso uomo-Davis (ha vinto 15 singolari su 16, perdendo soltanto contro Murray nella finale di due anni fa), il secondo è un caso da studiare. Più o meno anonimo nel tour, incapace di grandi exploit, in Davis si trasforma e sa gestire la pressione più scomoda. Lo aveva dimostrato al primo turno, quando fece un capolavoro in Germania, battendo nientemeno che Kohlschreiber e Alexander Zverev. Contro l'Italia ha fatto il suo dovere contro l'indomito Paolo Lorenzi, mentre stavolta ha gestito le complessità mentali del match contro Jordan Thompson.

DUE SETPOINT ANNULLATI
Lleyton Hewitt sperava che Kyrgios chiudesse la pratica contro Goffin, ma anche sul 2-2 non era messo così male: Darcis era reduce dai cinque set – duri – di venerdì sera contro Kyrgios, mentre lui poteva schierare un Thompson fresco, impiegato soltanto in doppio. I calcoli erano giusti, ma non aveva fatto i conti con il cuore del belga. Sotto gli occhi della moglie, che si era dipinta i colori della bandiera sulle guance, Darcis ha giocato una partita perfetta. Un 6-4 7-5 6-2 senza grosse discussioni, se non sul finire del secondo set, quando Thompson ha prodotto il massimo sforzo. Avanti 5-4, si procurava un paio di setpoint sul servizio di Darcis. Lì il belga ha reagito da campione, sparando un ace e un servizio vincente. Proprio lui, che non è alto, non è potente, e in più non aveva una superficie veloce sotto i piedi. Ma è giocatore intelligente, e con capitan Johan Van Herck ha trovato un'alchimia perfetta. Un'elegante veronica, corretta dal nastro, lo ha mandato in paradiso come due anni fa, quando batté Federico Delbonis nell'ultimo match contro l'Argentina. Nello stesso Palais 12 di Bruxelles, ma dall'altro lato del campo, ha firmato una delle imprese più importanti in carriera, salvo poi essere travolto dall'abbraccio dei compagni. La finale di quest'anno vale di più rispetto a quella del 2015. Allora, il Belgio usufruì del fattore campo e delle tante defezioni delle avversarie. Stavolta hanno centrato una grande impresa in Germania, al primo turno: vincendo 3-1 senza Goffin, hanno restituito al loro numero 1 la voglia di Davis. Superato l'ostacolo Italia, i belgi si sono spesso ritrovati con i francesi in giro per il tour. “E ci dicevamo che sarebbe stato bello trovarsi contro in finale” ha detto Darcis, ebbro di gioia. Detto, fatto.

“SPERO CHE LA FRANCIA CI SOTTOVALUTI”
In precedenza, Goffin aveva pareggiato i conti giocando “Una delle mie migliori partite di sempre, probabilmente la migliore in assoluto al servizio” contro un Kyrgios volenteroso ma disordinato. Goffin ha saputo sparare tre ace nello stesso game e, più in generale, ha azzeccato tanti colpi vincenti, anche dalle posizioni più scomode. Un piccolo capolavoro che Darcis ha sublimato. Una finale meritata anche perché il Belgio si è mostrato squadra vera, più forte delle avversità. Ma se la vittoria in Germania è stata un capolavoro, stavolta hanno dovuto patire il forfait di Joris De Loore e fare i conti con le condizioni fisiche così così di Darcis. “Questa finale è una bella rivincita verso chi pensava che due anni fa avessimo avuto fortuna – ha detto capitan Van Herck – so che Yannick Noah sosteneva che in finale ci arrivasse l'Australia. Non me l'aspettavo. Spero che ci sottovaluti, sono sicuro che sarà una bella finale. Abbiamo l'ambizione di vincere la Coppa Davis e se giochiamo come in questo weekend non sarà facile batterci. Di sicuro daremo tutto”.

BELGIO b. AUSTRALIA 3-2
Palais 12, Bruxelles (terra indoor)

David Goffin (BEL) b. John Millman (AUS) 6-7 6-4 6-3 7-5
Nick Kyrgios (AUS) b. Steve Darcis (BEL) 6-3 3-6 6-7 6-1 6-2
Peers / Thompson (AUS) b. Bemelmans / De Greef (BEL) 6-3 6-4 6-0
David Goffin (BEL) b. Nick Kyrgios (AUS) 6-7 6-4 6-4 6-4
Steve Darcis (BEL) b. Jordan Thompson (AUS) 6-4 7-5 6-2