Sia pure in assenza di un accordo scritto, l’ex campione tedesco contesta al suo ex agente una serie di mancati introiti per una serie di vecchie apparizioni. La somma si attesterebbe sulle 100.000 sterline: non molto, se paragonata alle cifre della bancarotta. Ma lui sostiene di essere in grado di sistemare tutto.

C'è un nuovo capitolo nella triste vicenda finanziaria riguardante Boris Becker. Come è noto, lo scorso giugno ha dichiarato bancarotta perché un tribunale londinese non gli aveva consentito un ulteriore rinvio per saldare il debito con una banca privata. Secondo i ben informati, le sue difficoltà finanziarie sono all'origine della decisione di portare in tribunale il suo ex manager Sascha Rienne. Quest'ultimo dovrà comparire davanti al Tribunale di Colonia, a gennaio, con l'accusa di non aver pagato adeguatamente Becker per una serie di apparizioni. Anche questa vicenda sembra mettere in evidenza l'ingenuità di Becker: per sua stessa ammissione, l'ex vincitore di Wimbledon non avrebbe nessun contratto scritto. Si trattava di semplici accordi verbali, tuttavia Becker avrebbe chiesto la visione dei contratti stipulati tra Rienne e le terze parti con cui aveva stretto accordi. La richiesta sarebbe intorno ai 100.000 euro, cifra tutto sommato trascurabile se relazionata a quelle uscite in questi mesi su giornali e tabloid, secondo i quali la rovina finanziaria di Becker avrebbe superato i 50 milioni di sterline. Tra i suoi creditori c'è anche un socio d'affari, il quale sostiene che Becker gli debba una cifra intorno ai 40 milioni. Fosse tutto vero, la recente richiesta di risarcimento sembra quasi comica. In una recente intervista con il magazine tedesco “Gala”, Becker ha detto che “Le parti si stanno avvicinando. Sono in corso colloqui di conciliazione stragiudiziale per arrivare a una soluzione amichevole”. Resta il fatto che una causa per 100.000 euro, peraltro senza grosse basi giuridiche, sembra la certificazione della sua estrema necessità di denaro. Qualche settimana fa era uscita l'umiliante notizia secondo cui Becker starebbe cercando di vendere i suoi trofei di Wimbledon per pagare i debiti. L'ex campione tedesco, che ha appena compiuto 50 anni, spererebbe di incassare almeno un milione di sterline dalla cessione dei tre trofei d'argento. Come è noto, la mossa è arrivata dopo la bancarotta dichiarata lo scorso giugno, per circa 3 milioni di debiti. I soliti beninformati sostengono che il passivo, da allora, sia addirittura aumentato. Becker avrebbe accettato di vendere i suoi trofei, sia pure con riluttanza, dopo aver detto che il tempo per i sentimentalismi era irrimediabilmente passato.

"È STATO UN GRANDE MALINTESO"
Una fonte a lui vicina, menzionata dal “Sun”, sostiene che Becker ha urgenza di recuperare più denaro contante possibile. Le sue rovine sono state ampiamente riportate nei mesi scorsi, tra vicissitudini personali e investimenti sbagliati. Adesso ci sono soprattutto macerie, anche nella vita di tutti i giorni: pare che in questi mesi gli abbiano confiscato la sua Maserati Ghibli del valore di 65.000 sterline. Eppure, nelle dichiarazioni pubbliche, continua a manifestare ottimismo. “Sono nella posizione di restituire l'importo che devo – ha detto – è un po' come prendere un sandwich e una Coca Cola al ristorante e dover pagare 10.000 sterline. Volevo sistemare la faccenda con il proprietario del ristorante, ma questa possibilità non mi è stata data. Per questo, ritengo che sia un grande fraintendimento. Vivo nel centro di Londra, non scappo e non mi nascondo”. Tecnicamente, c'è la possibilità che la bancarotta venga annullata se sarà in grado di sistemare la questione. “Bum Bum” ci tiene: “Mi piacerebbe molto. Il medico mi ha detto che ho bisogno di una vacanza, ultimamente non ho visto molto mia moglie. In teoria lo potrei fare, ma è l'ultima cosa che voglio fare. Per essere chiaro, voglio sistemare il debito e poi andare avanti con la mia vita”. Boris si è assunto ogni responsabilità per la sua condizione economica, ma ritiene che la banca avrebbe potuto venirgli incontro. Parlando con il giornale svizzero “Neue Zurcher Zeitung”, ha detto che è “folle pensare che io sia al verde. Ho sufficienti guadagni, sia nazionali che internazionali, per portare avanti la mia vita. È vero che ho dichiarato bancarotta, ma è sbagliato sostenere che io sia senza soldi”. Avesse saputo gestire la sua vita personale con più oculatezza, oggi non si troverebbe in questa situazione: bisogna dargli atto, tuttavia, di stare gestendo la situazione in prima persona e di parlarne apertamente. Atteggiamento apprezzabile, almeno per chi non vanta crediti nei suoi confronti.