Boris Becker, ex coach di Novak Djokovic, spende qualche consiglio per Sascha Zverev in vista della semifinale dell’Australian Open

foto Ray Giubilo

Per Boris Becker non ci sono dubbi, se vuole ottenere la sua prima finale in Australia, Sascha Zverev dovrà evitare di cadere nella rete del Djoker, prendere l’iniziativa e cercare di trascinare il match.

Djokovic-Zverev sarà il tredicesimo atto tra i due, 8 vittorie a 4 per Nole, che ha vinto 5 di questi incontri proprio su una superficie veloce outdoor. In più l’ambientazione certo non aiuta il tedesco, visto che Djokovic ha vinto 10 delle 11 semifinali disputate a Melbourne (l’unica sconfitta lo scorso anno, contro Sinner).

Dopo la strepitosa prestazione con Alcaraz, in cui Nole ha accusato un’elongazione della coscia nel primo set, riuscendo poi a recuperare e a dominare con l’aiuto di qualche farmaco elargito dal fisio dell’Atp, i media australiani si sono scatenati nell’accusarlo di usare infortuni tattici per destabilizzare gli avversari.

E Becker non sembra di diversa opinione, sottolinenando che Sascha dovrà affidarsi ai suoi punti di forza, indipendentemente dall’avversario: “Novak ne ha passate di tutti i colori – ha dichiarato a Eurosport – Nessuno ha giocato più partite del Grande Slam, nessuno ha vinto più Grand Slam di lui. Ha provato davvero tutto ciò che si può provare su un campo da tennis. Sascha deve attenersi al suo gioco e mostrare i suoi punti di forza: il servizio, i colpi da fondo campo e la forma fisica. Non deve lasciarsi scoraggiare dal suo gioco, qualsiasi cosa faccia il suo avversario”.

Fondamentale per Zverev sarà avere in testa un piano di gioco preciso e tentare di attuarlo con continuità, secondo Boris: “Ci vuole molto coraggio per spingersi dove non si è mai stati prima, in questo caso la finale degli Australian Open. Poi, naturalmente, ci vuole anche un po’ di fortuna, colpendo qualche linea o ricevendo una buona decisione dall’arbitro. Anche questo fa parte del gioco. E la risolutezza, l’essere pronti per il grande giorno”.

E se la partita va per le lunghe, sapere che “Djokovic non è più forte come due o tre anni fa”, mentre Zverev è consapevole di essere un lottatore da quinto set.

“Quest’anno Sascha sta giocando in modo più offensivo, più vicino alla linea di fondo. Inizia tutto con il suo servizio, ma l’aggressività deve anche includere la risposta. Contro Djokovic è importante che sia lui a dettare il ritmo e a prendere l’iniziativa. Perché se Djokovic ti lascia correre, non hai alcuna possibilità”, conclude Becker.