Da Rotterdam, Fabrizio Salvi – Foto Getty Images
L’aria comincia a farsi frizzante all’interno della Ahoy Rotterdam, con i giocatori che intravedono la possibilità di conquistare il famoso piatto che rappresenta il trofeo.
Uno di quelli che è partito da lontano è Nicolas Mahut, più precisamente dalle qualificazioni, per arrivare fino ai quarti di finale. Di fronte aveva la più affascinate delle partite, il derby francese contro Jeremy Chardy, che ha regalato divertimento e bei colpi per tutto il primo set. L’andamento è stato piuttosto lineare, seguendo l’ordine dei servizi fino a quando Mahut è riuscito a portare via in colpo solo servizio e set al suo avversario. A questo punto la determinazione di Nicolas ha fatto il resto, vincendo il secondo set breakando per ben due volte il suo avversario. A fine partita si è detto giustamente soddisfatto del livello di gioco espresso e che quasi faticava pure lui a credere di poter arrivare così avanti nel torneo.
Hyeon Chung è una nostra vecchia conoscenza, dato che per nel 2013 è stato finalista dell’edizione Junior di Wimbledon contro il nostro Gianluigi Quinzi e ce la ricordiamo piacevolmente perché fu proprio il nostro giocatore a vincerla. Tornando a oggi, il coreano è decisamente un altro giocatore, molto più strutturato fisicamente e muscoloso. Oggi aveva davanti Viktor Troicki, che ha faticato moltissimo per avere la meglio su di lui. Il serbo difatti ha corso in lungo e in largo per un’ora prima di poter festeggiare la conquista del primo set, peraltro arrivata al tiebreak. Chung aveva gestito benissimo il parziale portandosi fino al 4 a 2 in suo favore, dopodiché è successo qualcosa nella sua testa, tanto da cedere tre game di fila al suo avversario e avventurandosi in un insidiosissimo tie-break. Anche questo ha fatto specie a se, contornato da servizi persi a ripetizione fino ad arrivare al decisivo punto di Troicki. Secondo set decisamente molto meno complicato per il serbo, soprattutto per via del calo, più mentale che fisico di del giovane sfidante, che cede due break e chiude così il suo torneo.
Il mancino Jiri Veseli, dopo aver battuto il connazionale Lukas Rosol, si trovava davanti uno dei giocatori più in forma del momento, Roberto Bautista Agut. Lo spagnolo, quasi mai sopra le righe in termini di comportamento salvo l’energetica esultanza finale, si è aggiudicato l’incontro in tre set molto combattuti. Nonostante il lieto fine, l'iberico ha cominciato malissimo l'incontro, trovandosi in men che non si dica sotto per 5 a 1. Un mezzo incubo benché fossimo ancora all’alba della partita. Da li in avanti sono successe due cose, Veseli è lievemente calato e ha cominciato a commettere qualche errore, mentre Bautista-Agut è decisamente salito di livello. Dato lo svantaggio era difficile pensare di riprendere il set, che infatti è sfuggito con un rinfrancante 6 a 4 a favore del ceco. Il secondo set, eccezion fatta per il break e contro break, è stato a senso unico, con lo spagnolo che ha fatto di Veseli quello che voleva e chiudendo il set per 6 a 2. Il terzo e decisivo set è stato entusiasmante e appeso al filo sottile dell’incertezza. E’ stato rispettato l’ordine dei servizi fino a quando nell’ultimo interminabile game Bautista-Agut ha strappato il servizio al suo avversario vincendo così la partita. Soddisfazione tenuta pressochè nascosta anche in conferenza stampa, dove ha preferito non sbilanciarsi sulle possibilità di raggiungere la finale, nonostante sia il favorito in quella parte di tabellone.
Stasera altri due incontri, Marcos Baghdatis sfiderà lo slovacco Martin Klizan e il gran finale con Gilles Simon che si troverà di fronte il giovanissimo Alexander Zverev.
Mahut – Chardy 7-5 6-2
Troicki – Chung 7/6(5) 6-2
Bautista Agut – Vesely 4-6 6-2 6-4