Tutto (o quasi) quello che abbiamo imparato nell'ultima settimana di tennis. Dalla mancanza di altri tornei pro in Italia ai Picchi di Fognini, da Fognini vs. Toni Nadal al caso Walter Bertini, la crisi della nostra Serie A e tanto altro ancora…
Ci si è spesso lamentati della mancanza di un secondo torneo ATP (o al massimo di uno WTA) da affiancare a Roma, magari rispolverando il vecchio e tradizionale indoor di Milano. La federazione si è sempre detta disponibile a investire i tanti denari a disposizione in questo senso. Poi il torneo di Zagabria finisce a Sofia, quello di Valencia a Bruxelles o Anversa e il nostro femminile di Palermo in Asia. Forse certe risorse meglio tenerle in cassaforte quando fra un anno scadranno i diritti dei tornei ATP 500, linfa vitale per SuperTennis, la massima goduria dei nostri dirigenti.
PARTENZA LENTA
Ho passato un paio di giorni nel bel torneo di Vienna e qualche interessante chiacchierata con coach Max Sartori salta sempre fuori. Per esempio: perché Seppi partiva sempre lento lento, con un handicap di almeno un break a inizio set? Risposta: “Boh! Le abbiamo provate tutte: a scaldarci tanto, a scaldarci poco, a non scaldarci, a mangiar qualcosa, a non mangiare… Poi è semplicemente maturato, dalla finale (vinta) a Eastbourne. Prima di scendere in campo mi disse: 'Mah, io entro tranquillo, tanto non è la finale di Wimbledon. Voglio dire, anche se vinco, fra 20 anni ci sarà qualcuno che si ricorderà che ho vinto il torneo di Eastbourne?' Da lì è cambiato molto".
MARRERO TOP & FLOP
Seppi gioca il doppio con lo spagnolo Marrero che si dimostra partner all’altezza contro Marc Lopez. Sartori guarda i due spagnoli: “Marrero era tra i più forti in assoluto e non ha mai combinato granché; l’altro non ce la faceva proprio ma ha capito col doppio che poteva fare i soldi. E li ha fatti! Però in prospettiva futura gli spagnoli son messi peggio di loro visto che e loro accademie private son piene solo di stranieri. I coach sono bravi ma fanno diventare forti gli stranieri”.
UN MINI-SLAM A SHANGHAI
Mi raccontano che nelle riunioni dei direttori dei Masters 1000, alla fine comandano sempre i due americani che decidono su tutto. C’è poi la delegazione cinese che non capirà molto di tennis ma non ha limiti di budget e adesso vuol trasformare Shanghai in un mini-Slam con montepremi da favola, quindici giorni di gioco e ogni sorta di facilities necessaria. Basterà la storia del Pallacorda per batterli?
PICCHI FOGNINI
A Vienna, Fabio Fognini ha appena battuto Paul-Henri Mathieu. Stiamo chiacchierando mentre pedala un po’ su una cyclette e analizza il match: “Nel punto più importante del match, ho tirato tra back di rovescio di m….. che nemmeno Picchi, e lui ha tirato forte a mezza rete. Thank you, man!". Per chi non lo conoscesse, Giacomo Picchi è questo qui.
FOGNINI VS. TONI NADAL
Con Fognini abbiamo parlato anche degli screzi con Toni Nadal e bisogna ammettere che il ligure è stato molto lucido: “Toni, come tutti i coach, si mette sempre dietro o di fianco al campo. Parla in continuazione ma fin quando lo fa con Rafa dal suo lato, non mi interessa nulla, può dirgli ciò che vuole: ‘Fai la smorzata, giocagli stretto….’, non mi interessa. Se però inizia a parlare a Rafa mentre io sono dalla sua parte, allora sentirlo continuare a parlare mi disturba. Ho chiesto solo che non lo faccia quando è dalla mia parte: è chiedere troppo?". Bravo Fogna!
IL CASO BERTINI
Stiamo continuando a seguire il caso Bertini. La Federazione baseball giustamente si difende dicendo di essere intervenuta dopo l’esproprio del centro da parte del Comune il quale, dopo un primo approccio, pare sparito (ma siamo convinti che l’Assessore Bisconti non si sottrarrà alle nostre domande). Quello che pare poco chiaro è perché non accettare la proposta di Walter Bertini di continuare a gestire la sola parte tennis visto che l’offerta economica era ben sopra la media del mercato. Capiremo a breve con i vertici della Federbaseball se son disposti ad affittare quello spazio a chiunque tranne che a lui. Quel che è certo è che le condizioni del centro attualmente sono disastrose e che Milano sta perdendo un altro centro tennis importante, quando già storici club come Ambrosiano e TC Milano versano in condizioni tutt’altro che rosee.
BRAND IN CRESCITA
Il 90% circa del mercato italiano delle racchette è fatto da Head, Babolat e Wilson. Dietro, stanno emergendo due brand come Yonex e Pro Kennex. Questi ultimi mi dicono che hanno finito tutte le racchette che avevano da distribuire fino a fine stagione e stanno facendo i salti mortali per ottenerne altre da casa madre; Yonex ha creato pacchetti da 50 telai delle nuove DR98 e DR100 e sono stati polverizzati. E se i giapponesi un anno decidessero di investire metà dei loro utili globali nel tennis in Europa, rischierebbero di salire sul podio in un amen.
THE GLOBETROTTER
Non si può dire che Corrado Barazzutti non segua giocatori e giocatrici di Fed Cup, pur avendo un progetto importante da portare avanti nella costruzione di una sorta di casa-resort a Roma. Si è visto ovunque, dai tornei estivi europei a quelli americani alla trasferta asiatica. Un capitano globetrotter, che ama ancora viaggiare: è così che si cementa un gruppo di Davis e Fed Cup? Evidentemente sì. Auguri al suo successore anche se fonti abbastanza attendibili ci dicono che la triade Binaghi-Palmieri-Barazzutti un altro quadriennio vorrebbe farselo.
OH, LA SERIE A
Ci avevamo creduto tanto, al punto da creare l’unico sito di riferimento della manifestazione (serieatennis.it e .com, quest’anno oscurati). Perché le nuove regole, l’addio di certi personaggi, la scarsissima organizzazione, il fatto che ufficialmente ad un mese dalle finali ancora non se ne conosce le sede (che alla fine sarà Montecatini), sta ritrasformando un evento che stava prendendo piede a livello nazionale, in un campionatuccio per poveretti, con l’assenza dei migliori giocatori e il rischio di ritrovarsi a Montecatini ad ammirare le finali del campionato di seconda categoria, altro che Serie A1.
MASTERS 2
Soltanto le menti eccelse della WTA potevano prima dimenticarsi del torneo di Lussemburgo come valevole per la classifica Race delle WTA Finals, poi continuare a con la pantomima del Masters numero 2 che farà incassare soldi dai cinesi ma che sportivamente è una boiata con pochi precedenti.
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Come non avere un po’ di nostalgia?
RAMMARICO E…
Ah se Corinna Dentoni fosse diventata una top player…
SPERANZA
Beh, possiamo sempre sperare in Camila Giorgi.
CONTRACT OF THE WEEK
La WTA si sposta sempre più verso l’Asia, dove conoscono poco il tennis ma hanno tanti soldi. E’ appena stato firmato il più importante (economicamente parlando) contratto di 10 anni con la iQIYI, la più grande piattaforma di contenuti online cinese che distribuirà i match WTA dal 2017.
CURIOSITY OF THE WEEK
Una volta si diceva: c’è una Maxima in ogni macchina di un italiano. Ora le cose sono un pò diverse.
SERVE OF THE WEEK
Perché Milos Raonic riesce a tirare così tanti servizi vincenti? Beh, intanto colpi da un’altezza di 3,06 metri aiuta.
PRODUCT OF THE WEEK
Si chiama Natural Tennis e coinvolge Dunlop che sta lanciando non tanto una nuova gamma di racchetta ma un nuovo sistema integrato: racchetta in unica scocca, manica con inserti in rame per miglior feeling, nuove corde (anche con sette angoli!) e nuovo sistema di incordatura per le corde verticali. Ci ha spiegato tutto il suo creatore, Frank. E a breve troverete test e quant’altro sul nostro sito.
STORE OF THE WEEK
Una piccola sorpresa, a breve su tennisbest.com
INJURY OF THE WEEK
Anche il Direktor è riuscito a cadere su una palla…
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