Tutto (o quasi) quello che abbiamo imparato nell'ultima settimana di tennis. Dalla vittoria della Pennetta ai problemi di ricambio generazionale, da ZampaQuinzi al Challenger N.1, dalla paura russa alla gaffe della CNN, e tanto altro ancora…
Trovo imbarazzante scriverlo, ma suppongo che uno dei maggiori responsabili della vittoria di Flavia Pennetta allo US Open sia Carlos Moya. Non fosse finita la loro liason, credo che la bella Flavia sarebbe già a svernare in una villa di Maiorca con un paio di pargoli che le girano intorno. Meglio così, in ogni senso.

RITIRO O NO?
Personalmente (per quel che vale) non ho trovato una brillante idea annunciare il ritiro al momento di alzare la Coppa dello US Open. Sia perché si è parlato quasi più di questa scelta che del suo successo, sia perché pare fossero tutti ignari e si è in parte rovinata la festa (in particolare a papà Oronzo), sia perché vale la pena annunciarlo se ti ritiri in quell’istante, senza mai più giocare davvero. Mentre già ora si parla di un 2% di possibilità… Si vede che il desiderio di costruirsi una famiglia deve essere davvero grande.

OCCHIO ALLE SPALLE
Questo è il momento di festeggiare il grande successo del tennis femminile italiano. Come ha ribadito Marco Imarisio sulle pagine del Corsera e sul nostro sito, va sottolineato che alle spalle non c’è gran movimento. Un dato significativo: nessuna azzurra under 21 nelle top 300 mondiali. Una buona dirigenza guarda al futuro, ancor prima che al presente o al passato.

NO PRESSURE
Per settimane, e ancora dopo la sconfitta con Roberta Vinci, il mantra di Serena Williams è stato quello di ripetere che non avvertiva alcune pressione per lo Slam, quando mi pareva Pescosolido a Maceio. Forse buttar fuori un po’ di quella tensione, stemperarla, ammetterla anche se chi viene dal ghetto vuol sempre apparire senza macchia e senza paura, le avrebbe fatto bene.

MY SPORTWEEK
Leggenda (oh, leggenda) vuole che le copertine di SportWeek non siano esattamente un talismano. Prima dello US Open era stata dedicata a Serena Williams, con articolo del sottoscritto che già immaginava i preparartivi della festa per il Serena Slam…

ZAMPAQUINZI
Ormai è ufficiale: Zamparini è un tipo equilibrato con gli allenatori, a confronto di Gianlugi Quinzi. La permanenza in terra di Germania nello staff di DeWitt è durata meno di un mese e pare essere tornato alle origini, all’Accademia di Bollettieri. E chissà che l’atmosfera di casa non lo aiuti a risalire. A partire dai prossimi Futures americani.

HALEP NUMBER 2
Vedere Simona Halep al numero 2 del ranking WTA fa un filo sorridere…

CHALLENGER NUMBER 1
Attualmente non c’è dubbio che il Challenger di Genova sia il migliore organizzato in terra italiana (nonostante i nubifragi). 

 
RISING STAR
Sento (presunti) esperti lamentarsi del fatto che le giovani promesse faticano ancora ad emergere. Sono d’accordo quando si parla di un Dimitrov (e che Dio ce la mandi buona) ma bisogna essere più che soddisfatti dei progressi dei tanti americani (Paul, Fritz, Opelka e di Kozlov, se diventerà più robusto), di Zverev, di Rublev, gente che poteva giocare tra gli juniores e che ha fatto partita pari con Anderson e Kohlschreiber…

VINCI VS. ADRIANO
No, nessuna blasfemia.

 
PAURA RUSSA
Non ho mai scoperto un fenomeno. Nel senso, non sono mai corso da Sergio Tacchini come Gianni Clerici, consigliandogli di acchiapparsi un futuro fenomeno di nome Pete Sampras; né, come Rino Tommasi, ho dichiarato apertamente che un giovanotto svedese a nome Stefan Edberg avrebbe vinto Wimbledon entro 5 anni. Mi ero molto sbilanciato solo su Mark Philippoussis, pensando potesse diventare un fenomeno, su mezzo consiglio di Giorgio Galimberti, uscito tramortito da un match contro l’australiano in un torneo Juniores. Ora che giocano tutti un po’ uguali, bisognerebbe conoscere meglio “ciò che hanno dentro”, come disse Lendl di un giovane Sampras. Però quando ho visto Andrey Rublev in uno stinto streaming di un challenger americano e poi dalla tribune del bellissimo Real Club di Barcelona e ancora in alcuni altri sprazzi di partita, mi vien da dire che questo diventerà uno Slammer. E, per adesso, il nostro spauracchio nella difficile trasferta siberiana per rimanere nella Serie A di Coppa Davis.

LA GAFFE DELLA CNN
Non male quando la CNN ha definito “sconosciuto” Kevin Anderson, appena vincitore di Andy Murray: punta a entrare nella top 10 mondiale…

L’AEREO DI RENZI
Tante polemiche (ovviamente strumentali) perché il premier Renzi ha utilizzato l’aereo di stato per volare a NYC (in compagnia del Presidente del CONI Giovanni Malagò e del Presidente FIT Angelo Binaghi) per assistere alla finale Vinci-Pennetta: ma l’evento era di tale portata storica che una presenza istituzionale era doverosa. Poi avessero messo la bandiera diritta sarebbe stato meglio, va beh…

PURE SEPPI…
Anche Seppi c’è cascato: si è ufficialmente fidanzato con la bella Michela, anche se la data di nozze è ancora da stabilire.

 
STATS OF THE WEEK
Novak Djokovic ha fin qui giocato 18 finali Slam di cui 10 vinte, ma ben 16 giocate contro un altro dei Fab Three, cioè Federer, Nadal o Murray. Uniche eccezioni, il primo successo australiano contro Tsonga e l’ultima sconfitta contro Wawrinka (che nell’occasione giocò altro che da Fab Three). Questo rende il suo cammino ancor più straordinario di quello di Roger Federer che in diverse finali Slam ha incrociato Baghdatis, Soderling, Roddick, Safin, Philippoussis etc. Riuscirà però Nole a raggiungere i 17 Slam di Federer?

PRODUCT OF THE WEEK
Il braccialetto PIQ-Babolat, disponibile prima di Natale. Eccovi le prime info… 

LA SCELTA GIUSTA
Trovo assurdo prendersela con la Diatchenko per aver giocato palesemente infortunata il primo turno contro Serena Williams. Il regolamento lo consente, lei si è intascata trentamila dollari che non sono pochi per una giocatrice come lei e poi è tornata a curarsi. Ma chi di noi rinuncerebbe a 30.000 dollari per fare una mezza figuraccia?
 
PRESS ROOM OF THE WEEK
Bella iniziativa della Federazione americana che ha intitolato la sala stampa di Flushing Meadows al mitico Bud Collins. Avessimo un ufficio marketing di simil livello, quella del Foro Italico andrebbe co-intitolata a Gianni Clerici e Rino Tommasi. Ma alle nostre latitudini, simpatie-antipatie (mi riferisco alle diatribe Tommasi-Fit) giocano un ruolo ben più importante di ciò che due personaggi di questo calibro hanno rappresentato per il tennis italiano.

IDEA OF THE WEEK
Per il suo nuovo sponsor, Tommy Hilfiger, Nadal ha giocato una partita di strip-tennis. Direi un’idea da cavalcare, magari contro una bella ragazza alle prime armi (col tennis, eh!).



THE POLICEMAN
Sei James Blake, attendi tranquillo che la transportation ti porti a Flushing e improvvisamente un poliziotto ti salta addosso, ti ammanetta, ti dice di star zitto, senza darti una reale motivazione (prima delle scuse ufficiali, trattandosi di un errore di persona). Ecco, (anche) questa è la polizia americana.

VERE AMICHE?
Quando c’è tanta competizione, si può essere vere amiche? O un po’ di sana invidia corre nelle vene? La Errani avrà veramente gioito alla vittoria della Pennetta (o ancor più dell’eventuale vittoria della Vinci) in uno Slam? Così come la Pennetta avrebbe abbracciato con lo stesso calore la Vinci in caso di sconfitta da favorita? Non lo sapremo mai…

 
IL PIANO B DI CAMILA
Camila Giorgi, piuttosto deludente fin qui in stagione, è stata chiara: “Io non ho, non avrò e non voglio avere un piano B”. Direi che la carriera come coach se l’è già giocata.

SUPER TESTIMONIAL
Matteo Marfia è solo il numero 893 del ranking mondiale eppure è diventato testimonial del torneo Futures di Teheran, onorando tale rispetto raggiungendo la finale. Oh, è tutto vero!
 
CHI CORRE DI PIU’
La iBM ha fornito i dati dei metri percorsi per punto di ciascuno dei quattro semifinalisti: Djokovic 7m/punto, Cilic 6,81 m/punto, Wawrinka 6,34 m/punto, Federer… 4,18 m/punto.

AUDIENCE RECORD
Dal comunicato stampa di Eurosport: “E’ stato il miglior US Open nella storia del canale, con un audience medio per le dirette di 990.000 spettatori europei, +20% rispetto al 2014 e +4.65% rispetto al precedente record del 2011. Il torneo è stato inoltre il migliore di sempre in Romania (+87%) e in Italia (+70%), e ha registrato una forte crescita in Svezia (+129%) rispetto al 2014”. La finale tutta italiana, che ha visto trionfare Flavia Pennetta su Roberta Vinci, ha battuto un altro primato, totalizzando oltre 2.6 milioni di spettatori europei, miglior audience di sempre per una partita. Fa piacere aver commentato per Deejay TV la finale Pennetta-Vinci, seguita da 1.330.000 spettatori.

OCCHIO DI FALCO
Gli Slam guadagnano milioni e milioni di dollari, e ancora non c’è Occhio di Falco su tutti i campi. Vergogna.

SHOT OF THE WEEK
No doubt.



GAME OF THE WEEK
Se volete guardate tutti gli highlights della vittoria di Fognini su Nadal, ma se volete godere in fretta gustatevi il game del 4 pari al quinto.

DRILL OF THE WEEK
Se volete migliorare l’intensità dei piedi, direttamente dalla Rick Macci Academy… GUARDA IL VIDEO

QUOTE OF THE WEEK
“Applaudite anche me, CAZZO!” Roberta Vinci al pubblico americano dopo ave chiuso il punto più spettacolare del match contro Serena Williams.

PHOTO OF THE WEEK
Un po’ di nostalgia non fa mai male: Coppa Davis, John McEnroe con l’indimenticato capitano Arthur Ashe (protagonista del libro Tennis di John McPhee che son tornato a leggere e vi raccomando caldamente).