Tutto (o quasi) quello che abbiamo imparato nell'ultima settimana di tennis. Dal (possibile) nuovo coach di Quinzi alla terra della Errani, dai top 100 di Cecchinato al match di Davis in Russia, dallo studio sui Challenger a Caroline…
Dopo Gasquet, Novacek e Alize Lim, oggi si tirano quattro palle col vero Re di Firenze: Giancarlo Antognoni!

HANDSHAKE?


UNA GIORGI INEDITA?
Il prossimo numero di Sport Week (il settimanale della Gazzetta dello Sport) che uscirà sabato, proporrà un’intervista a Camila Giorgi. A realizzare il reportage da Tirrenia, Raffaele Panizza. Un (ottimo) giornalista che non frequenta il circuito di tennis sarà riuscito a tirar fuori qualcosa di inedito da una giocatrice poco incline a parlare? Molto curioso.

NEW COACH!
Jan De Witt è considerato uno dei migliori coach del circuito, certamente tra i più meticolosi e capace di mettere insieme due tipi così diversi come Gilles Simon e Gael Monfils. Ora pare che anche il nostro Gianluigi Quinzi sia prossimo a entrare nel team, dopo aver licenziato più allenatori di Zamparini. La frequentazione (seppur saltuaria) di un tipo intelligente come Simon (più pericolosa quella di Monfils!) potrebbe essere molto salutare. Ma soprattutto speriamo che decida di intraprendere un progetto tecnico e lo porti avanti, senza cambiarlo alle prime tre sconfitte.

ENFANT PRODIGE?
Il tennis è uno sport dove conta chi arriva più lontano, non chi arriva primo. Tuttavia, fa unc erto effetto vedere un 14enne canadese Felix Auger Aliassime superare le qualificazioni di un challenger da 100.000 dollari di montepremi e pure il primo turno, battendo il n.493, l’australiano Andrew Whittington. E comunque l’ascesa del movimento tennis in Canada è l’ennesima dimostrazione di come una sana programmazione (e ottimi investimenti) producano risultati.

TESTE CALDE
Della mitica rivalità Federer vs. Nadal ci siamo lamentati di un solo aspetto, cioè che sembrava scritta da un buon ufficio stampa. Sempre carini, sempre simpatici, sempre pronti a tessere le lodi dell’avversario. E giù a rimpiangere quando Connors e Mac quasi venivano alle mani sul campo. Ora ci sono alcuni giovani (Kyrgios, Rublev) che da questo punto di vista promettono niente male.

RISCHIO SERIE B?
L’ItalDavis affronterà la Russia fuori casa nello spareggio per restare nella Serie A di Davis. Rischi? Bassini. A meno che… Rublev non cresca molto velocemente… a meno che… Gabashvili non venga convocato e azzecchi la giornata… e chissà che non ci tocchi andare in Siberia a giocare sul ghiaccio: in Davis, le condizioni ambientali sono spesso fondamentali. Ma Fognini-Seppi-Bolelli sulla carta sono una spanna sopra e solo una trasferta in Brasile contro Bellucci-Souza-Melo&Sa sarebbe stata più pericolosa.

MATRIMONIO O DAVIS?
Giochiamo contro la Russia per colpa di Feliciano Lopez che ha deciso di convolare a nozze proprio nel week-end di Davis. E l’amico di tante scorribande, Fernando Verdasco, poteva preferire una trasferta a Vladivostock piuttosto che l’addio al celibato di Feli? E così la Spagna di Nadal e Ferrer, giocherà per non retrocedere in Serie C.

UNA DAVIS DA RIFORMARE
A proposito di Davis, il fascino è indiscutibile, ma considerando che in finale ci andrà il Belgio o l’Argentina e che è stata nuovamente snobbata dai top players, a partire da Novak Djokovic, è indubbio che serva una riforma (che i burocrati dell’ITF non attueranno mai). In questo senso, andrebbero rilette le parole del nostro Jacopo Lo Monaco.

NUOVO TOP 100?
Congratulazioni a Marco Cecchinato, nuovo top 100 ATP italiano. Tuttavia, qual è l’unico top 100 a non aver ancora partecipato ad uno Slam e vinto un singolo match del tour maggiore? Esatto, Marco Cecchinato. Conquistato il main draw dello US Open con l’ennesimo challenger (risultato che vale una bella esperienza e oltre trentamila dollari garantiti dal primo turno), ora è iscritto alle quali di Amburgo, quindi immagino giocherà a Kitzbuhel. Poi spero che vada negli States a testare il cemento (per adesso ha conquistato punti solo sulla terra rossa), se l’ambizione è quella di puntare in alto. La supervisione di Piatti-Sartori aiuterà.

LA TERRA DI SARITA
In un’intervista di un annetto fa, la Errani mi disse di quanto fosse dispiaciuta (anche se incazzata renderebbe meglio l’idea) del fatto che i tornei sulla terra rossa stiano sparendo dal circuito WTA. “Se poi consideri che Madrid è in altura e Stoccarda indoor…”. Non ha tutti i torti e così (mi auguro anche dietro lauto ingaggio) si è ritrovata a giocare piccoli tornei come Bucarest e addirittura Bad Gastein. Ora, 1. la WTA dovrebbe obbligare ad avere almeno una top 10 e tre top 20 in ciascun torneo perché quelli come Bucarest & Co. sembrano dei challenger, con tribune vuote e appeal pari a zero; 2. così facendo, temo che alla Errani manchi affrontare con una certa continuità le top player, per puntare a tornare nella top 10. Delle 49 partite giocate fin qui, 30 (il 60%) le ha giocate contro un’avversaria classificata oltre la 50esima posizione mondiale e solo 6 (il 12%) contro una top 20.

SLAM GOLF
Mi ha molto appassionato il British Open di golf dove Jordan Spieth, giovane fenomeno prossimo a diventare il numero 1 del mondo, era a caccia del Grand Slam, dopo aver vinto i primi due Major. Ha chiuso ad un colpo dai primi, confermando come lo Slam nel golf sia ancor più difficile dello Slam nel tennis (infatti nessuno ci è mai riuscito da quando i Major sono diventati quattro). Se nel tennis è questione di centimetri, nel golf basta che si alzi il vento al momento sbagliato, un ciuffo d’erba mal messo… Il tennis rende pazzi, ma il golf è peggio.

CHALLENGER RANKING: E L’ITALIA…
Nell’ultima settimana, il buon Bisti ha vivisezionato tutti i main draw dei tornei challenger delle ultime 52 settimane e ne sono emersi dati interessanti che finiranno sul nostro magazine, in uscita all’inizio della prossima settimana. Alcune anticipazioni: Irving ha il miglior campo di partecipazione (calcolato come media-ranking delle otto teste di serie: San Benedetto è n.7 al mondo), 32 tornei su 148 non avevano nemmeno un top 100 (compresi tre tornei italiani), solo 13 giocatori top 50 hanno preso parte ad un challenger (5 a Irving).

MATTEO (TONI) DONATI
Fa il verso a Luca Toni, il bravo Matteo Donati con la t-shirt della Gazzetta dello Sport che ricorda la sua bella prestazione agli Internazionali d’Italia. Speriamo gliene facciano tante altre.

 
IL CAPITANO FOTOGRAFO
Abbiamo inviato Marco Caldara a San Marino per seguire Il Girone dell’inferno, l’ultimo gruppo europeo di Coppa Davis. Commenti dopo la prima mezz’ora: “C’è un albanese che vale un 4.3 e tira solo smorzate nel suo campo e il capitano dell’Islanda che ad un certo punto ha tirato fuori l’iPhone e dalla panchina si è messo a fare le foto al suo giocatore”. Altri mondi, ma è sempre Coppa Davis!

NOSTALGIA CANAGLIA
A proposito di foto, questa porta con sé una certa dose di nostalgia.

 
LA NUOVA ARMA DI DIMITROV
La nova Wilson di Dimitrov (nei negozi a inizio ottobre, lui dovrebbe mostrarcela già allo US Open) dovrebbe avere queste caratteristiche tecniche, da rumors piuttosto qualificati: Ovale 97 pollici. Peso non incordata: 310 grammi. Bilanciamento non incordata: 33,5 cm. String Pattern: 18×17. Profilo: 19.5 mm. Flat Beam Grip sintetico e scritte e loghi in color oro. Non sorprende tanto il pattern (da tempo usa il sistema Spin di Wilson) quanto invece il bilanciamento così verso la testa per un telaio già pesantuccio e dal profilo sottile. A giudicare dai dati, un telaio mooolto agonistico.

PIN-UP OF THE WEEK
Caroline al top.
 
POST OF THE WEEK
“Ma perché a Istanbul giocano a porte chiuse?”. Il nostro Corrado Erba, nel vedere gli spalti desolatamente vuoti nei primi giorni del torneo di Istanbul.

QUOTE OF THE WEEK
Sergiy Stakhovsky: “Non vorrei che mia figlia giocasse a tennis perché ci sono persone come Jerzy Janowicz”.

COURT OF THE WEEK
Il fascino dell’erba non ci abbandona mai. Così come quello della Tennis Hall of Fame di Newport. L’ho visitata nel 2000 e sarebbe ora di tornarci.

 
ALWAYS GRASS!
Niente da fare, vediamo erba e ci emozioniamo. Non so nemmeno dove sia questo campo, ma vorrei essere lì, in questo preciso istante.

 
PICTURE OF THE WEEK
Lleyton!!!!!!!!

 
PRODUCT OF THE WEEK
Da tempo cerchiamo di far capire che il giocatore di club (ma anche l’agonista di quarta) dovrebbe usare le corde multifilamento, anche per preservare l’incolumità del braccio. Le nuove corde Head ne sono un’ulteriore testimonianza. In particolare, la Velocity. Provare per credere.