Tutto (o quasi) quello che abbiamo imparato nell'ultima settimana. Dall'incontro con Bollettieri ai deliri di papà Agassi, dalle serate con Safin all'orgoglio per i nostri Challenger, dal reality di Bike Channel alla cover di Maria e tanto altro ancora.
Sempre bello incontrare Nick Bollettieri, alla Mondadori di Piazza Duomo per presentare il suo nuovo libro, Cambiare Gioco. Di lui ho un ricordo ben preciso della prima volta che l’ho incontrato: New York, US Open, settembre 2001, dovevo trattare il suo ingaggio per il simposio della Pro Patria. All’epoca avevo la bella opportunità di passare qualche serata con Marat Safin e il suo… staff… quindi non si rientrava proprio a mezzanotte. Incontrai Nick prima dell’aperitivo: “Ci vediamo domani al mio hotel per definire i dettagli: ore sette, vedi di esser puntuale”. “Ehm, scusa Nick, ma domani vorrei vedere qualche match…”. “Non c’è nessun match, alle sette del mattino!”. Alla Mondadori, quando gli ricordano che ci siamo visti a New York, 14 anni fa, mi osserva qualche secondo e poi mi dice (giuro!): “Mmh, all’hotel, giusto?”. Un mito.
GLI 80 DI NICK
In Mondadori incontro anche l’amico Filippo Grassia, che ricorda di aver festeggiato a Bradenton gli 80 anni di Bollettieri, nel 2011. “Al ristorante fu inflessibile: vi ringrazio per essere qui, ma sia chiaro che pago io. Perché mio padre mi diceva sempre: si nun tien i soldi, al ristorante non ci andare”.
I DELIRI DI PAPA’ AGASSI
Oltre al libro di Bollettieri, è uscito anche Indoor, la biografia di papà Agassi, scritta con Dominic Cobello. L’ho letto anni fa in inglese, sono curioso di leggere i nuovi capitoli (anche se non ci sono commenti al libro del figlio). Dalla bella intervista di Emanuela Audisio per Repubblica emerge un tizio ancor più bizzarro di quanto ricordassi. La presentazione del libro dice: E’ davvero tutto sbagliato quello che ha fatto, considerando che oggi abita nel punto in cui Andre Drive si immette in Agassi Court? Beh, indubbiamente ha creato un fuoriclasse, al prezzo però di compromettere la relazione con quattro figli…
FUORICLASSE
Sempre a proposito di libri, mi dicono venda poco (in Italia) Malcom Gladwell. Questo vale la pena.
MADRID VS. ROMA
Difficile trovare due tornei così vicini e così lontani. Madrid è amato dai giocatori e dagli sponsor per i servizi che offre. Però gli spalti sono spesso vuoti, la Caja Magica in certe immagini mi sembra una cajata magica e la passione (sospetto anche la competenza) degli appassionati che affollano il Foro Italico non è nemmeno paragonabile. Questo se si ama il tennis. Se poi si cerca lo show, forse Madrid è anche meglio.
MARAT SAFIN E I RICORDI DI BARCELLONA
Quest’anno sono tornato al torneo della mia città preferita: Barcellona. Dopo l’immancabile Barcellona-Valencia di Liga al Camp Nou, tre giorni al torneo Conde de Godò, come ancora lo chiamano i tassisti. Di questo torneo ricordo soprattutto l’edizione del 2000: avevo conosciuto un giovanissimo Marat Safin al torneo di Tashkent, qualche mese prima. Da allora, non vinse quasi più una partita. Appena incrociati, mi disse: “Quando la facciamo la prossima intervista?”. “Anche subito, mi fa sempre piacere” risposi mentendo. Comunque, la cortesia prima di tutto. Da quel momento, in una sorta di improvvisa resurrezione tennistica, Safin vinse dodici match di fila e a settembre lo US Open, diventando numero uno del mondo. Traguardo che poi festeggiammo di nuovo nelle discoteche di Tashkent. Post scriptum: l’annullamento spostamento di quel torneo da Tashkent a Bangkok è una delle malefatte maggiori dell’ATP.
YES, FUTURO DA SLAM
I buoni uffici di Fabio Dalla Vida hanno consigliato agli organizzatori del Challenger del TC Garden di offrire una wild card ad Andrey Rublev. Settimana scorsa, qualcuno mi ha scritto dicendo che forse mi sono spinto troppo in là, nel pronosticargli un futuro da Slammer. L’ho osservato un altro paio di volte, ho rivisto qualche suo match di inizio stagione e confermo il mio pronostico. I dubbi sono quelli che Lendl sollevò, dopo aver avuto come sparring in casa sua, tal Pete Sampras: “Posso dire che gioca un gran tennis, non se ha dentro ciò che serve per diventare un campione”. Però se Rublev ha dentro ciò che serve, il resto è da primo della classe.
L'ARTE DI MILOS
Milos Raonis non è esattamente tra i tennisti che mi divertono di più. Però credo sia tra i più interessanti da conoscere, soprattutto per la sua passione per l'arte. Anche a Montecatini, dal Prof. Parra per un controllo, non ha perso l'occasione di una visita a Firenze.
IL FRATELLO DI MELZER
Ricordo quando Potito Starace perse da Stephane Robert in Australia: “Ormai giocano tutti bene”, disse con un po’ di malinconia. Ho pensato la stessa cosa vedendo Melzer. Gerald Melzer.
BEST RANKING
Quali top 100 questa settimana potrebbero migliorare il loro career best ranking? Raonic, Goffin, Kyrgios, Estrella, Dzumhur, i giovani Chung, Pouille e Kokkinakis, Bemelmans e il nostro Luca Vanni.
NON HO L’ETA’
Numero di giocatrici top 100 che non abbiano più di 21 anni? 22. E di top 100 nel ranking maschile? 7.
MONDO CHALLENGER
Incuriosito da Francis Tiafoe, la nuova stellina americana di 17 anni che riceverà una wild card per Roland Garros, mi son guardato gli ultimi challenger americani: Sarasota, Savannah, Tallahassee. Ora, 1. Tiafoe è un bel prospetto; 2. i challenger americani (non dico quelli in Armenia) hanno quasi sempre tribune da un centinaio di posti e nemmeno piene. Ah, se penso ai nostri tornei di Bergamo, Genova, Brescia, con oltre duemila spettatori per un quarto di finale…
IL MINISLAM DI BINAGHI
Come tradizione, arriva Roma e il Presidente Fit Angelo Binaghi ritira fuori la vecchia storia di Roma Quinto Slam, ora ridotta a Roma Mini Slam. In sostanza, la battaglia con Madrid perché il torneo si allunghi su ancor più giorni e goda di qualche privilegio. L’ATP pare voglia offrire questo upgrade a uno di questi due Masters 1000 sul rosso e ognuno cerca di tirare l’acqua al suo mulino. Certo, tirar fuori che Roma ha fatto un passo avanti perché Djokovic ha deciso di saltare Madrid è come esultare sullo smash sbagliato dell’avversario: scarso stile.
OUTSIDER A ROLAND GARROS?
In un’epoca dominata da pochi giocatori, difficile trovare outsider credibili. Chi potrebbe essere la mina vagante per una finale a Parigi? Nishikori o Monfils (per la finale: è chiaro che poi vincerà Djokovic).
LE PORTE DI MARTINA
La Navratilova ha dichiarato: “Andy Murray, scegliendo Amelie Mauresmo, ha aperto le porte alle donne coach”. Lei invece, con quella che ha combinato con la Radwanska sta cercando di chiuderle…
TOTO ALLENATORE
Chi sarà il nuovo allenatore di Simone Bolelli? Per adesso tace ai nostri messaggi perché evidentemente una decisione definitiva non è stata ancora presa. Chiaro che Eduardo Infantino resterà il suo riferimento (a lui accredita i meriti di questa rinascita), per cui bisogna trovare un coach che accetti di lavorare sulle volontà di Eduardo. Al contempo non gli serve un amico-sparring. Probabilmente servirebbe una giusta via di mezzo.
WOMEN IN RED
Ha ragione Sarita Errani quando dice che la WTA dovrebbe fare una riflessione sulla stagione su terra battuta: dei tre eventi principali pre-Roland Garros uno si gioca indoor (Stoccarda), un altro in altura (Madrid)…
PER TUTTO IL RESTO C’E’ MASTERCARD
Luca Vanni che batte Bernard Tomic al tie-break decisivo di un Masters 1000…
IL REALITY DI BIKE CHANNEL
Bike Channel non vale certo SuperTennis, fin quando non riuscirà a trasmettere importanti eventi live, come accade al canale della Fit. Però ha saputo creare programmi interessanti come The Coach. Sicuri che non si possa pensare ad un The Tennis Coach al posto di… mmh… per esempio… mmh… ecco: Ball Boys! Dai dai dai!
PRIZE OF THE WEEK
La BMW di Andy, of course.
PRODUCT OF THE WEEK
Israele è un paese tecnologicamente avanzato (lo sapevate che i famosi emoticon che utilizziamo ogni giorno sono stati concepiti proprio da una società di Tel Aviv). Anche Andy Ram, ex top 10 di doppio, si è lanciato in una techno adventure: sta creando The Pulse, un orologio-device in grado di tenere il punteggio ed evitare inutili discussioni (il punteggio viene annunciato da diverse voci, c’è anche quella in stile Elvis!). Perché sia pronto per lo US Open serve un aiuto. Se vi fa piacere cliccate QUI… (a oggi sono stati raccolti 51.450 dollari, frutto di 290 donazioni tramite indiegogo)
PICTURE OF THE WEEK
Who is this guy?
COVER OF THE WEEK
Maria on Esquire.
RESIDENCE OF THE WEEK
Per circa il dodicesimo anno di fila, ho trovato posto al Residence Prati, venti minuti di camminata lungo il Tevere per arrivare al Foro Italico. Consigliatissimo!
RESTAURANT OF THE WEEK
Va beh, vince a mani basse Taverna Trilussa a Trastevere (anche se quest’anno il cliente più atteso, Roger Federer, potrebbe dare buca).
MAGAZINE OF THE WEEK
Nei migliori (165) negozi specializzati di tennis, potete trovare gratuitamente il nostro PlayBook. Qui la cover.
Circa l'autore
Post correlati
Grazie Rafa, modello di talento e intelligenza
Un campione unico, buono, intelligente, amato da tutti, fan e avversari, anche il suo più grande foto Ray Giubilo...