Dal fascino unico di Roehampton (con buona pace delle idee di Federer) alla lacrime di una Paolini (quasi) abbandonata, l’allenamento di Nadal, le righe larghe, Travaglia sì e Trevisan no, Leo Borg, l’attenzione verso Nishikori, la giacca da 800 euro e tanto altro ancora.1. Leggo che Federer vorrebbe spostare le qualificazioni al posto del campo da golf fronte all'All England Club. Sia mai: il fascino è anche che, per varcare i Doherty Gates, un giocatore deve superare le qualificazioni di Roehampton. E chi ha vissuto il fascino di quella striscia di campi verdi dove si gode dei match da bordo campo, senza alcuna intermediazione tra spettatori e protagonisti, non vorrebbe vivere altra esperienza. God save Roehampton.2. Il tennis è senza dubbio uno degli sport che, osservati live, guadagna di più rispetto all'ambo divano-tv.
3. Se guardi tre giorni di qualificazioni, con giocatori compresi tra le posizioni 100 e 250 del ranking mondiale, ti viene da pensare che tecnicamente non ci sia grande differenza con i top player, nonostante l'esperienza di qualche anno da guardone dovrebbe suggerirmi il contrario. Invece sono dovuto finire sul campo 14 dell'All England Club a godermi un set di allenamento tra Nadal e Dimitrov per ricordarmi che a certi livelli, la palla viaggia molto di più, e con una profondità che fa cadere qualsiasi paragone.
4. Durante l'allenamento Nadal-Dimitrov, si è fermato qualche istante anche Ernests Gulbis, peraltro accompagnato benissimo. Ha guardato un paio di scambi, poi ha scosso la testa e ha deciso che era meglio andare ad organizzare la seratina.
5. Nadal non sembra (ancora) molto a suo agio sull'erba. A fine allenamento, zio Toni ha cominciato a lanciargli palle da metà campo piuttosto rapide e molto profonde, chiedendogli di giocarle sempre in anticipo. Brad Gilbert, che si è gustato l'intero allenamento ha detto: "È il problema maggiore di Rafa sull'erba. Sulla terra rossa ama partire lontano dalla riga e poi avanzare, mentre qui non può farlo, deve anticipare fin da subito, essere sempre aggressivo. Una transizione tecnica non facile da digerire in un paio di settimane". Nadal pare d'accordo avendo affermato che superare i primi turni gli è fondamentale per trovare fiducia. Un eventuale terzo turno contro Karen Khachanov sarebbe un bel test.
6. A proposito di Nadal, durante i match di allenamento, i tic appaiono e scompaiono e le bottigliette vengono piazzate come capita. E niente asciugamano ad ogni scambio.
7. Visti tutti i top player, direi che quelli che mettono maggior intensità nell'allenamento sono la Azarenka tra le donne e Nadal tra gli uomini (ricordo un Seppi disperato a Monte-Carlo quando ha scritto il suo nome sul tabellone degli allenamenti e la mattina dopo si è trovato di fianco quello di Nadal. "Con lui non è mai un allenamento normale: finisci che sei più stanco che dopo tre set di torneo!" mi disse).
8. Su qualsiasi campo ti piazzi, c'è sempre un gradevole rumore di sottofondo: i tagliaerba dei giardinieri che stanno sistemando gli ultimi dettagli dei campi principali.9. Se anche nei nostri club facessero le righe di fondo larghe come a Wimbledon, forse (dico forse) sarebbe un filo più difficile rubare una palla.
10. La passione per il tennis? Vedere alle qualificazioni di Wimbledon Goran Ivanisevic seguire Miljan Zekic per tre set e Lleyton Hewitt incitare ad ogni scambio Blake Mott (che per cinque game contro Bublik ha risposto come… Hewitt, e nel resto della partita come… Mott).
11. Capitolo italiani: la nota più lieta è Stefano Travaglia. Fisicamente una bestia, è adrenalinico anche quando beve un the sul divano. È lampante come abbia un forte desiderio di rivalsa sul destino che l'ha quasi obbligato ad abbandonare il tennis dopo essere caduto contro una vetrata ed essersi spappolato i tendini della mano. Sarei sorpreso non arrivasse (anche presto) nei primi 50-60 giocatori del mondo. Per il resto, detto che Bolelli resta un'incognita perché ripartire da zero per l'ennesima volta non è facile, Stefano Napolitano non era perfettamente preparato causa infortunio alla spalla, Gianluigi Quinzi mi pare che stia crescendo passettino dopo passettino (ma la strada è molto lunga), mentre Matteo Donati deve prepararsi ad un'inversione totale perché rischia di buttar via un bel talento.
12. Capitolo italiane: Martina Trevisan ha un meraviglioso dritto, ma solo con quello non arrivi nemmeno tra le top 100. Fisicamente non è al livello di una giocatrice professionista. Jasmine Paolini gioca un bel tennis e ha una forte personalità. Peccato che Madre Natura ne abbia bloccato la crescita: con quel fisico minuto, difficile andare lontano.13. A proposito della Paolini, a Roehampton era presente Tathiana Garbin e ha seguito solo il match della Trevisan, che segue come tecnico federale, un ruolo che mi pare incompatibile con quello di capitana di Fed Cup (è come se Ventura allenasse un club di Serie A). Tuttavia, ciò che mi ha deluso maggiormente è vedere la Paolini, unica italiana al secondo turno, sola col suo coach, nonostante sia la giocatrice che ha più chance di affiancare la Errani nei prossimi match di Fed Cup. Mi ha fatto grande tristezza vedere Jasmine accasciarsi sull'erba in lacrime dopo aver sprecato due match point contro la Fett. Barazzutti mi sembrava fin quasi troppo onnipresente, questa volta mi è parso l'opposto. Ma, conoscendo Tathiana, sarà un caso isolato.14. Nelle qualificazioni di Wimbledon c'erano 14 giocatori della NextGen. Cinque le hanno passate, uno è stato ripescato, Alexander Bublik, il più istrionico di tutti. Però la vera goduria è il rovescio di Stefanos Tsitsipas.
15. Altro luogo sacro sono i campi di allenamento a Aorangi Park, sulla collinetta dell'All England Club. Show time, con tribunetta dedicata agli spettatori sui primi due campi.16. Quando vedi sei telecamere per un allenamento, c'è Nishikori in campo e i giornalisti giapponesi al seguito.17. Leo Borg, a 14 anni ha vinto un torneo ETA della sua categoria. Ma sarà stato più emozionato nell'interpretare il ruolo di suo papà nel film dedicato a Bjorn e John McEnroe (che ha fatto uscire una nuova biografia).18. Fognini interista sul serio, anche nell'abbigliamento. Pat Cash racconta che prima della sua finale nel 1987, si allenò con Darren Cahill vestendo la maglia del club di football australiano per il quale tifa. Dieci minuti e fu gentilmente invitato a vestirsi di bianco. A Wimbledon le cose cambiano, fortunatamente piano piano.
19. La giacca di Wimbledon by Polo Ralph Lauren, quest'anno è bellissima. Bastano 800 euro…
20. Da un metro, la Bouchard non teme nemmeno la Mladenovic.21. Interessante iniziativa di un negozio fuori la metro di Southfileds, quella dove si scende per andare a Wimbledon.22. Superi le qualificazioni dopo una battaglia di cinque set e non c'è esattamente una folla di giornalisti ad aspettarti. Però diamine, sei a Wimbledon!
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