Tutto quello che abbiamo imparato durante l’ultima settimana di tennis nella rubrica settimanale del nostro direttore. Dagli incontri con Istomin, Golubev e Vanni ai milioni di Floyd Mayweather e tanto altro ancora…
Se non li avete ancora visti, non voglio nemmeno conoscervi.





A proposito di Rafa
Nadal è sempre stato un esempio di comportamento in campo. Fino alla semifinale di settimana scorsa a Rio quando ha detto all’arbitro Carlos Bernardes: “Chiederò di non essere più arbitrato da te! Nulla di personale ma sei quello che mi mette più pressione, senza alcun motivo”. In realtà, il motivo c’è: Nadal è abituato a prendersela comoda tra un punto e l’altro, senza rispettare la regola dei 25 secondi. Generalmente, gli arbitri chiudono un occhio, se non entrambi; Bernardes evidentemente si è reso colpevole di applicare il regolamento con maggior attenzione dei suoi colleghi. E quella frase Rafa poteva (doveva) risparmiarsela. A dimostrazione del momento difficile che sta attraversando e del nervosismo che evidentemente affiora.

Quanto vale una finale ATP?
Sbarcato a Marsiglia in compagnia di Federico Ferrero, ci imbattiamo in Luca Vanni allo stand New Balance. “Di solito uso le Asics che mi duravano un’intera tournée, ma in Sud America ho giocato più del previsto! Così mi sono preso delle New Balance. Ora, dopo la finale a San Paolo, sono arrivato qui e mi hanno regalato un paio di scarpe e tre calzini”. Va beh Lucone, come diciamo a Milano: Piutost che nient, l'e mei piutost.

New balls, please!
Ancora da Marsiglia (oh, ci siamo stati solo un paio di giorni, però a star nei tornei se ne vedono tante): andiamo a cena con Golubev e Istomin, al ristorante La Maison, sulla corniche (che sarebbe il nostro lungomare: vivamente consigliato). Ecco quello che ricordo della chiacchierata con Istomin: 1. Seppi è stanco di incontrarmi in ogni torneo dello Slam? Pure io, soprattutto quando perdo come in Australia!; 2. L’ATP ha fatto provare ad una cinquantina di giocatori una serie di nuove palle Head e dalla stagione sulla terra dovremmo avere un nuovo modello, studiato insieme ai giocatori pro; 3. I giovani talenti? Tecnicamente Coric non è un fenomeno: si difende, si difende, si difende, ma non fa male. Ok, io ci ho perso, ma tiravo ovunque tranne in campo! Per dire, Zverev mi piace di più. 4. Vivo a Mosca perché ormai a Tashkent il 90% della popolazione è uzbeka e parla uzbeko. Io sono uzbeko, ma non parlo uzbeko. Va beh, è complicato…

Il cambio di Volandri
Dopo anni passati in compagnia della Prestige, anche Filippo Volandri (come prima Simone Bolelli) è passato ad una racchetta dal piatto corde più grande e più potente: nel suo caso, una Babolat Aeropro Drive. Ora, se anche i professionisti fanno scelte di questo genere, mi chiedo come tanti giocatori di club possano ancora insistere di giocare meglio con un piatto piccolo, il profilo sottile, il peso importante…



I vecchi dell’ATP
Claudio Baglioni avrebbe dedicato la sua celebre I Vecchi. Nell’ultima homepage della PlayerZone ATP, campeggiava un grafico studiato da Graham Edgar, ATP Rankings Coordinator, che mostrava l’età media degli attuali top 100: lo scorso 16 febbraio era di ben 28,4 anni. Si tratta dell’età media più alta da quando la classifica è stilata dal computer. Nel 2014 si era arrivati ad un massimo di 28,1, nel 2013 a 28 e nel 2012 a 27,7. Insomma, la tendenza è chiara. Attualmente ci sono 29 giocatori nei top 100 che hanno compiuto i 30 anni di età. Il meno giovane? Radek Stepanek con 36 anni e 2 mesi. L’ultimo arrivato? Victor Estrella Burgos, 34 anni e 6 mesi. Ci sono due soli giocatori invece di età inferiore ai 20 anni: Nick Kyrgios e Borna Coric.



Pericoli ad Acapulco!
Nella stessa PlayerZone c’era anche un messaggio eloquente quanto poco rassicurante, almeno per giocatori e addetti ai lavori presenti questa settimana al torneo di Acapulco: “Le autorità di Acapulco hanno recentemente comunicato una crescita dei crimini in città. Si raccomanda a giocatori e staff di essere prudenti. Se avete pianificato un pranzo o una cena fuori dall’hotel, vi consigliamo di coordinarvi con il torneo perché suggerisca un ristorante adeguato e di usare solo il servizio di transportation ufficiale”. Relaaaax, ma non troppo.

L’impresa di Lucone
L’impresa di Luca Vanni non è passata inosservata nemmeno all’ufficio statistiche ATP: dunque, il nostro è stato il quinto giocatore che nel 2015 (in soli due mesi!) ha raggiunto una finale ATP passando dalle qualificazioni. Invece, l’ultimo giocatore capace di raggiungere una finale ATP senza aver mai vinto prima un match del tour maggiore, era stato Horacio Zeballos nel 2009 a San Pietroburgo.

Il 49 di Milos
Avete il 49 di piede? Beh, provate a pedinare Milos Raonic: il canadese è molto attento ai suoi appoggi e quindi ama cambiare scarpe sostanzialmente ad ogni match. Fanno un’ottantina all’anno e… non se le porterà tutte a casa!



Il centimetro della modellista
Entri negli uffici italiani di Sergio Tacchini e ti imbatti subito in una signorina, centimetro avvolto al collo e intenta a guardarsi un match tra Andy Murray e Gilles Muller, da quest’anno nuovo testimonial ST. Aspetta pazientemente il cambio di campo per vedere Gilles al servizio: una coach mancata? Manco per idea, solo fa la modellista, cioè studia ogni singolo centimetro di tessuto per arrivare al fitting ideale. “Su Gilles, servi un po’ che mi fai vedere come ti ‘sta bene questa polo”!.

Riccardo Piatti / 1
Ho avuto il piacere di moderare una serata al Teatro Sociale di Como con la presenza di Riccardo Piatti. Fa specie sentirgli dire, lui che ha trascinato un ragazzino croato al n.3 ATP, che non aveva nessuna intenzione di fare il maestro di tennis. Che quando l’hanno fatto vice direttore della Scuola Nazionale Maestri è stato un dramma “perché dovevo fare da docente a degli aspiranti maestri, ma sapevo ancora poco di tennis”. E che quando l’hanno promosso a capo del settore tecnico, si sentiva ancora peggio perché gli avevano affidato Furlan, Caratti, Mordegan e Brandi, l’allora meglio gioventù del tennis italiano, “e io non solo non sapevo ancora abbastanza di tennis, ma non conoscevo per nulla il percorso che avrebbero dovuto fare verso il professionsimo”. Caratti è diventato n.26 al mondo, Furlan n.19. E ora il percorso Piatti lo conosce bene.

Riccardo Piatti / 2
“Ljubicic aveva 17 anni quando cominciai ad allenarlo e in uno dei primi match perse contro un suo connazionale. Cominciai a spiegare al padre, che parlava solo croato e si era portato un amico come traduttore, delle potenzialità di suo figlio. Parlai per mezz’ora, senza che lui battesse ciglio. Poi mi disse: ‘E’ chiaro, va tutto bene. Solo una cosa: mio figlio non dovrà mai più perdere da un croato!’ Un campione quasi sempre deve avere alle spalle dei genitori molto decisi”.

Riccardo Piatti / 3
“Non capisco perché si continui a pensare che un ragazzino deve solo divertirsi mentre impara a giocare a tennis: ma li avete mai visti giocare con il lego? Sono tutti concentrati a costruire qualcosa di bello. Lo stesso avviene col tennis. Devono restare concentrati: il divertimento arriva con l’apprendimento. Se non imparano, non si divertono”.

Riccardo Piatti / 4
Una signora dalla platea: “Mi scusi, ma se allenasse la Errani riuscirebbe a insegnarle il servizio?"
Piatti: “Il gesto del servizio si può sempre migliorare… Comunque a me va bene allenare Raonic”.

L’amico di Riccardo
Nel post-evento, sono stato a cena con Riccardo Piatti, la moglie Gaia e un gruppo di suoi amici, ex compagni del liceo. Tra questi tal Giacomo, che vanta una certa somiglianza con Adriano Panatta, che sospetto abbia talvolta utilizzato per scopi… va beh… Dopo una mezz’oretta di amabile conversazione, Giacomo afferma sicuro: “Uehi, io di una cosa sono certo: se guardo cinquanta match alle televisione, son capace pure io di fare il commentatore al posto di quelli che sento”, ignaro che il sottoscritto commenti tennis in tv da 15 anni…

Rio vs. Pioltello
La WTA ci comunica che il rating tv dei tornei femminili è cresciuto di oltre il 20% l’anno scorso. Però ci sono ancora troppi tornei che non coinvolgono il pubblico. Quando Sara Errani e Anna Schmiedlova sono scese in campo per la finale (la finale!) del torneo di Rio, avranno pensato di aver sbagliato campo: sugli spalti c’era meno gente che per la finale del sociale al TC Pioltello. Chissà se qualche dirigente WTA si è posto il problema (succede a Rio, a Baku e in diverse altre località in cui il tennis gode di poca tradizione) oppure se, una volta incassati prize money e tasse, il resto conta poco.

Finally!
In realtà, è ancora presto per cantar vittoria ma, visto l’ottimo interesse fatto registrare dai nostri articoli sulle corde, possiamo con relativa cautela sperare che anche gli appassionati italiani stiano cominciando a capire che è la corda il vero motore della racchetta e che spesso conta più del telaio…

Acemen
Gli acemen non mi sono mai piaciuti. Questo però giocava benino!



Mayweather vince 44 Wimbledon
Il 2 maggio al MGM di Las Vegas andrà in scena il match di boxe più atteso degli ultimi anni: pesi welter, Manny Pacquiao vs. Floyd Mayweather. Quest’ultimo, non a caso soprannominato Money, incasserà 120 (centoventi) milioni di dollari. Per andare pari un tennista dovrebbe vincere 44 volte il titolo di singolare a Wimbledon…

I bonus di Caujolle
Jean-Francois Caujolle è stato un buon giocatore e ora è un ottimo direttore di torneo, a Marsiglia e Nizza. Qualche pillola su ciò che vuol dire organizzare anche solo un ATP 250 (nel caso qualcuno volesse gettarsi nell’impresa): “Quanto mi costa in tutto? Cinque milioni, uno solo per rendere presentabile il palazzetto”. “Federer o Nadal chiedono circa un milione per giocare e fanno bene, perché li valgono, soprattutto Federer. Però devi avere e un palazzetto adeguato, altrimenti li butti via”. “Non ha senso che un ATP 250 come il mio a Marsiglia offra gli stessi punti di quello a San Paolo, che si gioca la stessa settimana. Basta guardare il campo di partecipazione. I punti dovrebbero essere distribuiti in base al montepremi e alla classifica delle otto teste di serie”.

Il prodotto della settimana
La Head Graphene Radical MP in limited edition.