Tutto quello che abbiamo imparato durante l’ultima settimana di tennis nella rubrica settimanale del nostro direttore. Dalla nuova Dentoni ai problemi di Nadal, l'ace di Raonic, il tifo di Becker e tanto altro…
Molto curioso di vedere se Carlos Bernardes arbitrerà un match di Rafa Nadal prima del 2019.



CORINNA, LA SIMIL-MODELLA
Guardo incuriosito un video del Corsera che mostra la diffidenza di un tizio dal benzinaio quando le si avvicina una signora col burqa per chiedergli semplicemente di cambiarle dei soldi (e lui rifiuta). Pochi istanti dopo, ha ben altro atteggiamento, oserei dire da piacione, quando le si avvicina quella che il Corsera definisce una simil-modella e che un appassionato tennista individua subito in… Corinna Dentoni. Che magari sarà una simil-tennista, ma come modella non sarebbe stata niente male! GUARDA IL VIDEO

NUMERO UNO!
Nel ranking mondiale, ci sono più punti di differenza tra il n.1 Novak Djokovic e il n.2 Roger Federer (3.960) che tra il n.3 Rafael Nadal e il n.20 John Isner (3.955)

LADIES OR… GENTLEMEN?
Vero che le TV spadroneggiano e che i palinsesti sono difficili da cambiare, ma non è parso un colpo di genio programmare le finali dei tornei WTA di Doha e ATP di Dubai in contemporanea. Certo, a Dubai non si sono preoccupati più di tanto, con Federer e Djokovic in campo…

GUADAGNI TOP
E a proposito di top players e dei loro guadagni, in carriera Djokovic ha guadagnato 121.915 dollari a match, Nadal 100.233 e Federer 88.660.

LAPALISSE, GUILLERMO!
Il giocatore più vincente della settimana? Guillermo Vilas. Gli avevano attribuito 46 successi sul rosso invece sono 49 (la terra verde americana deve giustamente essere equiparata a quella rossa europea). E così il fuoriclasse di Mar del Plata ha respinto l’attacco di Nadal. Ma se Lapalisse fosse un tennista, direbbe che è solo questione di tempo.

LE SCELTE DI ROGER
Se è vero (se è vero) che il problema di Roger Federer negli Slam è mantenere una certa freschezza atletica per quindici giorni e sette match al meglio dei cinque set, dovrebbe prendere in considerazione l’opportunità di saltare la stagione sul rosso (dove evidentemente non ha grandi chance di successo) e farsi trovare prontissimo sull’erba di Wimbledon, lo Slam dove ha ragionevolmente più chance di vittoria. Ci provò, per ragioni tecniche non solo atletiche, un trentenne Ivan Lendl nel 1990: non funzionò (perse in semifinale da Edberg), tuttavia…

L’ACE DI MILOS
Mentre Riccardo Piatti mi ha spaventato (“Ora Raonic serve circa mille ace a stagione; l’obiettivo è arrivare a 1.500”), il buon Milos rischia di passare in testa anche ad un’altra classifica, quella della fidanzata più bella. Danielle Knudson l’ha scoperta Justin Bieber, ma ora sta al fianco del top 10 canadese.

 
IL FIGLIO DI JAY
A 13 anni, Daniel Berger ha guardato suo padre Jay e l’ha informato che lui avrebbe giocato a golf e non a tennis. Forse spaventato dal movimento del servizio del padre. E ha fatto bene, perché domenica scorsa ha perso solo al playoff il titolo dell’Honda Classic, tappa del PGA Tour, contro Padraig Harrington.

 
THANK YOU, BOLE!
Sessanta, dico sessanta minuti di cyclette? Un inferno. Ci voleva una bella partita del Bole per farmi arrivare a tanto!

 
UN MONDO GIUSTO
Se ci fosse giustizia a questo mondo, la maestra d’asilo di mia figlia guadagnerebbe come Balotelli (e viceversa), la Nutella farebbe dimagrire e Roger Federer non si ritirerebbe mai. 

IL TIFO DI BECKER
La frase della settimana è dell’amico Giulio Calleri, durante la finale di Dubai con Boris Becker, coach di Djokovic, in tribuna: ”Secondo me, pure Becker tifa Federer!”



INDIAN RIO
Secondo Vanni Gibertini di UbiTennis “non c’è vita senza una scappata al torneo di Indian Wells”. Possibile. Poi ho visto le immagini del torneo di Rio de Janeiro e ho pensato la stessa cosa del torneo brasiliano. E probabilmente è ancora più vero.

L’ALOPECIA DI NADAL…
… non migliora

 
OH, TAYLOR. OHOH CICI
Faccio un tifo sfrenato per una delle poche giocatrici in grado di farci divertire con un tennis d’attacco e di fantasia: Taylor Townsend. A Melbourne l’ho vista piuttosto bene, poi mi perde nelle quali di Monterrey e penso che la strada verso le sfere alte del ranking sia ancora molto in salita. Chi invece ha un tennis meno complicato e (forse) farà meno fatica è CiCi Bellis, 16 anni: ha vinto il 25k di Santa Fe e l’ingresso nelle top 200 è cosa praticamente fatta.

GLOBETROTTER
Hlavackova e Hradecka hanno giocato la finale del doppio al WTA di Acapulco la domenica alle 16, poi son corse dirette all’aeroporto dove hanno preso il volo delle 19 per Mexico City; alle 5.50 del mattino hanno acchiappato un nuovo volo da Mexico City a Monterrey e a mezzogiorno sono scese in campo per il loro primo match di qualificazione in singolare e, a seguire, il secondo. La Hlavackova ha battuto Grace Min e perso da Urszula Radwanska, la Hradecka ha sconfitto la Hozumi e perso dalla Vaidisova.

DUE MESI DI NUMERI
In due mesi di tornei maschili, un solo under 25 (Vesely) ha conquistato un titolo; ci sono riusciti sei over 30 e la media dei vincitori è di 29,88 anni. Sono ben 28 gli attuali over 30 nella top 100 ATP.

CHE PENSIONE!
Difficile immaginare un luogo migliore dove trascorrere la vecchiaia per un appassionato tennista (oh, poi una settimana ad Antalya si può fare senza aspettare di diventare over 65).

 
SERVIZIO (NON TROPPO) DOC
Spesso si dice che nelle nostre scuole tennis si insegna poco il servizio e che infatti non abbiamo troppi acemen a livello pro. Infatti, se prendiamo i nostri tre top players…
Eccoli nella classifica ATP:
Fabio Fognini, numero 22
Andreas Seppi, numero 35
Simone Bolelli, numero 49
e poi in quella del servizio (ace per match, considerati solo i top 100 ATP, di cui tre non hanno statistica perché ancora non hanno giocato un match: Cilic, Tsonga e Sock):
Fabio Fognini, numero 74
Andreas Seppi, numero 36
Simone Bolelli, numero 56.

IL RANKING DELLA SETTIMANA
Sette donne che hanno cambiato il mondo secondo la CNN? C’è anche BJK. 

IL PRODOTTO DELLA SETTIMANA
Ci ha messo sei settimane per tirar fuori il nome del brand, VollaixPerché questo nome? Una società di bambole ha già depositato il suo (Purdie), e l’ufficio brevetti americano gli ha ricordato che è vietato depositare un brand col nome troppo simile ad un altro (“tipo Adddidas”!). E allora, ecco Vollaix, (“si legge vuh-lay”) perché “fa quasi rima con clay”. Purdie si scusa anche per il prezzo un filo alto (130 dollari, “lo so, lo so, ma ho avuto un sacco di spese”) ma pare dimenticarsi di un piccolo particolare… Secondo voi, cosa direbbe l’ufficio brevetti se Nike si presentasse nei suoi uffici facendo notare che il design di queste maglie ricorda, e non troppo vagamente, quelle usate da Mac e Agassi?