Tutto (o quasi) quello che abbiamo imparato nell'ultima settimana di tennis. Dai propositi di Barazzutti al nuovo torneo pro che in Italia non arriva (ma finisce sempre altrove), da capitan Noah alla delusione di certi maestri e tanto altro.
Barazzutti non è esattamente un capitano dalle dichiarazioni spinte. Questa volta ci ha sorpresi dichiarando che una buona Italia potrebbe puntare anche alla finale.

TERRA AMATA
Giocheremo i quarti contro l'Argentina, probabilmente a Pesaro o Torino, sicuramente su terra rossa anche se l'Argentina fosse ancora senza Del Potro e l'Italia con un Fognini al rientro da infortunio e da un matrimonio (il suo, 11 giugno). Ma Barazzutti ha giocato sulla terra pure contro Nadal, quindi non c’è rischio.

LA DAVIS CHE VORREMMO
La Davis regala emozioni ma francamente 4 ore di Lorenzi-Chiudinelli le guardano (forse) solo gli appassionati dei due paesi. A Belgrado, appena finito Djokovic, un terzo (metà?) degli spettatori se ne sono andati, anche se il match Troicki-Nedovyesov valesse il punto decisivo. Mentre il vero spettacolo che ci ha affascinato è stato il match Murray vs. Nishikori, guarda caso l'unico tra due top 10 nella tre giorni di Davis. Inutile che l'ITF difenda una tradizione che non regge più: serve una riforma che porti i top players ad essere sempre presenti. Ma ve li immaginate Messi e Higuain che rinunciano al Mondiale come hanno fatto Federer e Wawrinka?

NUOVO TORNEO?
Binaghi e la Fit avevano messo tra le priorità quello di avere un nuovo torneo ATP in Italia. Invece non riusciamo nemmeno nella più semplice operazione di conquistare una data almeno del circuito WTA: il torneo di Bad Gastein è infatti finito a Gstaad. Si potrebbe comunque provare con quello di Baku, città dichiarata a rischio default ma col Presidente azero che vuole continuare a togliersi degli sfizi: il GP di Formula Uno è confermato, ma al torneo di tennis (col minor numero di spettatori del tour) potrebbe anche rinunciare.

WHO IS THIS GUY?
Ebbene sì, Yannick Noah. Il tempo passa per tutti.

 
QUINZI ZAMPARINI
Quinzi ha già lasciato Eduardo Medica, il suo sesto coach in due anni, se abbiamo contato giusto. Ora troverà ancora qualche (top) coach disposto a credere davvero in lui? E a prendersi la responsabilità di un lavoro così complicato, con una famiglia così… presente?

OH, MAESTRI…
Francesco Gambetti, direttore sportivo del CT Reggio Emilia, ha creato (con grande sforzo) l'AITI, una nuova associazione maestri che potrebbe aiutare una categoria spesso vessata, sicuramente non in grado di far valere in maniera appropriata le proprie ragioni e la propria importanza, finendo per diventare l'anello debole e non quello forte della catena tennistica. Ebbene, il gruppo Facebook ha raccolto oltre 2.000 adesioni, l'Associazione (costo 80 euro all'anno, due ore di lezione) una sessantina di iscritti. E dire che un'associazione potrebbe far sentire la propria voce, difendere i propri diritti, trovare assicurazioni vantaggiose, aiutare chi resta senza lavoro, etc etc. La categoria dei maestri resta per me un mistero.

IL TENNIS DI MORGAN
Personalmente detesto (quasi) tutti i reality e in generale i programmi commerciali della Rai. Però Morgan mi fa ridere e quando in pieno zapping, l'ho visto ballare con una improbabile tuta addosso, non ho resistito ad ascoltarlo. Per scoprire che fino a 16 anni giocava a tennis: "Poi ho scelto la musica". Ah, fosse diventato un fuoriclasse ci saremmo dimenticati dei look di Agassi!

BAD BOYS
Kyrgios può diventare un idolo dello sport australiano: ha talento e personalità ma non si capisce perché non riesca a digerire la Davis, manifestazione dove tipi come lui di solito si esaltano e diventano eroi nazionali. Tomic l'ha detto chiaro: l’infortunio di Nick era solo una scusa e se l'Australia ha perso contro gli States è molto a causa della sua assenza. Insomma, Kyrgios è sempre in mezzo al caos: fossi capitan Hewitt andrei a casa sua, sottobraccio i trofei di Wimbledon e US Open e gli chiederei: "Preferisci questi o qualche migliaio di follower in più su Twitter?". Perché per quelli (i trofei) servono rigore, determinazione e disciplina, non solo talento e fantasia.

UNITED COLORS OF…
L'aspetto televisivo è fondamentale per la buona riuscita di un torneo pro. E allora, prima di scegliere il colore del campo, non sarebbe meglio vedere come vien fuori in tv? Alcuni casi sono tremendi.

LA PANCETTA DI BELINDA
Quando vedi una delle giovani che aspirano agli Slam come Belinda Bencic avere una pancetta che i suoi abitini evidenziano più che nascondere, vien da chiedersi quale sia il suo dietologo.

QUESTIONE DI GUSTI
Ecco, se mi chiedete cosa preferisco vedere tra Ram vs. Dimitrov e Djokovic vs. Murray, non ho alcun dubbio.

ARRIBA ARRIBA
Mentre tutti guardavano la Davis, io mi sciroppavo il challenger di Quimper per osservare Andrey Rublev, del quale mi sono tennisticamente innamorato l'anno scorso a Barcellona. Ha vinto il torneo con personalità: è già pronto per un primo, importante salto di qualità.

NOTE MARSIGLIESI
Ho passato un giorno e mezzo col nostro Federico Ferrero al torneo di Marsiglia, questa volta evitando la bouillabaisse e i topi del mercato del pesce. Ci siamo ritrovati alla 10 di sera a guardare il match di Goffin contro quel Chung che molti scherzavano quando fu sconfitto da Quinzi nella finale di Wimbledon juniores. Ora Quinzi è disperso, Chung n.64 ATP.

Direktor: "Fede, pensa Quinzi contro Goffin che fine farebbe".
Ferrero: "Pensa Quinzi contro Chung che fine farebbe!".
Ferrero: “E chissà cosa farebbe il Sampras del '97 contro questo Goffin".
Direktor: "Chissà cosa farebbe Sampras questa sera contro Goffin!".

PAIRE AL ROVESCIO
Visto live, non ricordo un rovescio bimane violento come quello di Benoit Paire dai tempi di Marat Safin (che però lo tirava dopo certe nottate…).

CASA ROBREDO
Ad aprile, leggerete (sul nostro PlayBook cartaceo chi avrà la pazienza di passare da un negozio specializzato, gli altri sul nostro website) il reportage che il sottoscritto ha realizzato passando una giornata intera con Tommy Robredo. E quelli che non capiscono come abbia fatto a raggiungere certi risultati, non hanno mai passato una tipica giornata di allenamenti con lui.

 
PADDLE MANIA
Durante la trasferta-Robredo, mi sono imbattuto sulla Playa Barceloneta in un club di paddle con oltre una decina di campi, vista mare. In Italia è uno sport che sta prendendo piede e che personalmente mi diverte venti volte di più del beach tennis.

 
MADE IN AGASSI
A proposito di Barcellona: il negozio Nike sul Passeig de Gracia è meraviglioso e ci ho trovato queste. Impossibile resistere.

 
R.I.P., BUD
L’homepage del Boston Globe che non avremmo mai voluto vedere. Bello che la Federazione americana sia riuscita a dedicargli la sala stampa dello US Open prima della sua scomparsa.

 
VIDEO OF THE WEEK
Se volete rompere una racchetta, ecco una bella lezione del maestro Dominic Thiem.



PHOTO OF THE WEEK
Melbourne, Kooyong, Davis Cup, erba…

 
PRODUCT OF THE WEEK
A breve sul nostro sito troverete il test completo delle nuove scarpe Babolat Jet, le più leggere del mercato ma con una tomaia resistente grazie all’uso di un materiale di base kevlar. Primi responsi? Molto buone, la miglior alternativa alle calzature Asics che hanno dominato il mercato negli ultimi anni.

 
VINTAGE OF THE WEEK
Al torneo challenger di Bergamo, mi sono imbattuto (e immediatamente acquistato) in queste t-shirt vintage con le immagini di McEnroe, Borg, Agassi. Vendute nella boutique Palazzi di BG.

 
QUOTE OF THE WEEK
“Michael Douglas e Kathleen Turner nella Guerra dei Roses, andavano più d'accordo di Muguruza e Sumyk". (Jacopo Lo Monaco)

COURT OF THE WEEK
In doppio contro questi, meglio evitare i lob.