Tutto (o quasi) quello che abbiamo imparato nell’ultima settimana di tennis. Dalla retrocessione in Serie B dell’Italia di Fed Cup al mea culpa su Nadal (e meno su Bernardes), dal luogo magico del Foro Italico alle magie di Benoit Paire, dai dubbi argentini (e italiani) di Davis al mitico Battistone…
SERIE B
L’Italia di Fed Cup che ci ha regalato quattro successi in dieci anni è retrocessa in Serie B. E non è detto sia finita qui, perché la chimica di un gruppo meraviglioso, pare essersi esaurita. La Giorgi si è auto-allontanata, la Vinci sembrava in vacanza (e pare che qualcuno all’interno della squadra non abbia gradito un comportamento giudicato troppo remissivo), la Schiavone non regge più certi livelli e alternative a Sara Errani non ce ne sono. Ma se Sarita dovesse, come fatto spesso da altre sue colleghe, decidere di pensare più alla sua carriera e magari saltare un match (vedi eventuale trasferta a Taipei!), allora si rischia di scivolare ancora. E Barazzutti avrà ancora voglia di star lì o forse deciderà di ceder ad altre mani la ricostruzione di un gruppo valido?

IO STO CON LA VINCI
Robertina a Lleida ci è dovuta andare. Probabilmente per il niet di Camila Giorgi e le pressioni dei piani alti. In campo non è apparsa in condizione, causa un problema al piede, ma già la settimana dopo (pur con lo stesso problema) ha giocato molto meglio. Sorprendeva anche l’atteggiamento: a fine partita non sembrava nemmeno troppo seccata, se non forse rassegnata (i suoi sorrisi facevano credere avesse vinto lei e non racimolato una manciatina di giochi in due match). Eppure, non c’è niente di male: Roberta ha contribuito in maniera decisiva a tante vittorie, c’è uno screzio che in parte permane con la Errani e che non aiuta ad avere un clima disteso e… deve pensare a quello che potrebbe anche essere il suo ultimo anno, dove rincorre traguardi prestigiosi: il Masters di fine stagione, una stagione da chiudere tra le top 10 e la conseguente buona dose di ingaggi che quest’anno (e magari l’anno prossimo) possono arrivare dai tornei medio-piccoli. Ha lavorato (e rinunciato) tanto per la squadra in uno sport che resta individuale, è giunto il momento di pensare solo ai propri traguardi.

MEA CULPA
Lo ammetto: dopo averlo visto preso a pallate da Dominic Thiem (perché è stato preso a pallate da Dominic Thiem) non avrei scommesso un copeco che Nadal sarebbe tornato a questi livelli. E comunque, se Thiem impara che a porta vuota non c’è bisogno di tirare forte cercando l’incrocio dei pali diventa da Slam, nel prossimo futuro.

BERNARDES & NADAL
Sempre a proposito di Nadal, è bastato un innocuo post su Facebook per scatenare una vivace discussione. Il fatto è che l’ottimo giudice di sedia, Carlos Bernardes è tornato ad arbitrare Rafael Nadal in una finale (a Barcellona), dopo i fattacci di Rio de Janeiro (https://www.youtube.com/watch?v=FOY1scQtjZA). Per chi non lo ricordasse, Nadal aveva in sostanza affermato in mondovisione, durante un cambio di campo, che avrebbe chiesto di non essere più arbitrato da Bernardes, che altro non faceva che applicare una regola, troppo spesso ignorata dai suoi colleghi. La richiesta di Nadal è stata sostanzialmente accettata visto che per un annetto buono Bernardes gli è stato tolto di turno, di fatto confermando che i top players hanno un certo peso nella scelta dell’arbitro (stesso discorso vale per gli altri: pare per esempio che Federer apprezzi molto il nostro Gianluca Moscarella e venga spesso arbitrato da lui, per fortunata coincidenza). Nella straordinaria carriera di Nadal, anche dal punto di vista comportamentale, quella di Rio de Janeiro resta una brutta macchia, perché non sono mai arrivate delle scuse. In ogni caso, le statistiche mostrano come Nadal continui a superare costantemente i 25 secondi, anche a Barcellona. Ma dopo la “squalifica” che Nadal gli ha inferto a Rio de Janeiro, Bernardes lo ha ammonito solo alla fine della seconda ora di gioco dopo averlo fatto prima… al suo avversario (Nishikori). Game set and match, Nadal.

LA DOMANDA MANCATA
Nella breve intervista fatta al Presidente Binaghi a Lleida, dopo la retrocessione dell’Italia in serie B di Fed Cup, non mi è venuto in mente una domanda di cui sarei curioso di avere una (onesta) risposta: “Dopo quanto successo con la Giorgi, riesce ancora a tifare per Camila nei tornei individuali?”. Io credo che la maggior parte delle persone risponderebbe sì e penserebbe no.

LUOGO MAGICO
Quando si parla di Foro Italico, si tende a sottolineare la bellezza del campo Pallacorda, con le statue di epoca mussoliniana a circondare il campo. Vero, bellissimo. Però provate voi a star seduti sotto il sole di Roma per quattro ore su dei gradoni di marmo. Certo, sempre meglio del vertiginoso campo centrale o dell’arrangiata Supertennis Arena, ma il luogo magico sono i campi secondari. I primissimi giorni, trovate un posto all’ombra e piazzatevi lì, fin quando non annunciano che il programma è terminato. Poterlo fare, è una goduria.



MY WIMBLEDON
Cagla Buyukakcay non vincerà mai uno Slam e temo che, a 26 anni, non avvicinerà nemmeno i piani alti del ranking mondiale. Ma settimana scorsa ha vinto il torneo WTA di casa sua, a Istanbul (approfittando anche di un tabellone non proprio di primissimo livello): per lei, quel bacio al trofeo, vale un Championships.



DUBBI ARGENTINI (e italiani)
Italia-Argentina a Pesaro è ancora lontana (mese di luglio) ma capitan Orsanic deve già provare a sciogliere tanti dubbi. Mai credo sia stato così complicato scegliere la formazione migliore. Juan Martin Del Potro sarà disponibile? E che garanzie offre (fisicamente parlando) sulla terra rossa? E dietro, chi scegliere tra Leonardo Mayer, Guido Pella, Federico Delbonis e Juan Monaco? E per il doppio, bisogna rispolverare Berlocq? E se Zeballos continua a far mezzi miracoli? Roba da mal di testa. Che potrebbe arrivare anche a Corrado Barazzutti se Simone Bolelli non dovesse riprendersi in fretta, perché Paolo Lorenzi può essere utile contro Svizzera 2 ma con un doppio rimaneggiato e una panchina corta si rischia. Insomma, un match davvero che si giocherà sui dettagli.

TENSIONI… IN CALO
Anche a livello pro, c’è la tendenza a utilizzare tensioni sempre più basse con i monofilamenti. A Monte Carlo, servizio Tecnifibre, la tensione più alta l’ha chiesta Vesely con 28, la più bassa Volandri con 13 (Nadal si è fermato ai suoi classici 25 kg). Un tempo, quando si usavano corde ben più sensibili come il budello, andare sopra i 30 non era così raro. Quindi, gli agonisti da monofilo dovrebbero stare intorno ai 20 kg, gli altri montare un multifilo e comunque a tensioni intorno ai 23-24 kg come massimo.

MAGIC 44
Solo 44 giocatrici hanno un record positivo tra game vinti e persi fin qui nel 2016. Tra queste due italiane: Roberta Vinci e Sara Errani.

OH, MY GOD

I TRUCCHI DEL MESTIERE
Quando la tua classifica vacilla tra il 100 e il 150 ATP, lo scopo è quello di entrare direttamente in tabellone negli Slam: quattro all’anno, fanno circa 120.000 euro lordi. Niente male. Qualche giocatore asiatico, è riuscito a porsi in queste condizioni sfruttando i tanti tornei challenger, snobbati dai giocatori europei perché i costi di trasferta non sono trascurabili. Finivano così, per giocarsi la partita cinesi, coreani, giapponesi… Alla fine anche alcuni giocatori europei hanno capito che il livello medio è più basso e si possono fare punti “facili” e utili per l’obiettivo Slam. Il nostro Fabbiano non ne ha fatto mistero, ora è il turno, per citare un esempio, di Daniel Evans, britannico dall’ottimo talento e dalle eccessive frequentazioni al pub, che si è ricostruito una classifica decente (intorno al n.120) e ha deciso che giocherà solo tornei challenger asiatici prima di andare sull’erba inglese, saltando a piè pari la stagione sul rosso, dove ha scarsa attitudine. Scelta strategica molto accorta.
 
DELUSIONI
C’è un giocatore e una giocatrice che prego diventino forti perché ci farebbero divertire un sacco: Taylor Townsend (e sto perdendo le speranze) e Andrey Rublev, dal quale mi aspettavo un salto di qualità che per adesso non si vede. Il ragazzo sembra avere dei demoni dentro di sé, speriamo trovi la guida ideale.

IVAN IL TERRIBILE?
Quel che pochi gli hanno riconosciuto, a Ivan Lendl, è un vivissimo senso dell’umorismo. Ora che lavoricchia per la USTA, un giovane allievo di 16 anni, Patrick Kypson è certo nell’affermare che “fuori dal campo è molto divertente, dentro il campo molto serio. Ovviamente è un genio”.

IN ATTESA
La nostra miglior giocatrice sul rosso ha visto spezzarsi in due la sua parte di stagione preferita per un infortunio in Fed Cup. Ma, a giudicare da questo video, sembra pronta a ripartire. Sperem, perché, senza di lei, temo che di soddisfazioni sulla terra ne avremmo poche.

IL MESSAGGIO DI PERLAS
Da Monaco di Baviera, il coach di Fognini ci ha voluto rendere partecipi della situazione metereologica: “Buongiorno e Feliz Navidad!”.


 
AGASSI IN LOVE
E non parliamo solo di Stephanie…


 
PRODUCT OF THE WEEK
Ecco due telai già presenti sul mercato che escono in edizione differente: La Pure Aero Roland Garros e la Head Speed Limited Edition che utilizzerà Alexander Zverev.


 
SHOT OF THE WEEK
Confermo, quando gioca questo tizio, il biglietto dovrebbe costare 5 euro in più. Punto.


VIDEO OF THE WEEK
Rieccolo! Mitico Battistone! GUARDA IL VIDEO